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Il gerbillo della Mongolia: un amico guerriero

di Redazione Quattrozampe

gerbillo

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Classe: Mammalia (Mammiferi)
Ordine: Rodentia
Sottordine: Myomorpha
Famiglia: Muridae
Sottofamiglia: Gerbillinae
Genere: Meriones
Specie: Meriones unguiculatus

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Socievole e curioso, il gerbillo della Mongolia è un ottimo animale da compagnia. Di facile gestione, potrebbe essereconsigliato come primo compagno a quattro zampe.

Il nome scientifico è Meriones unguiculatus che in greco significa “guerriero”. Meriones era, infatti, un guerriero persiano dalla fama sanguinaria. Questo appellativo deriva probabilmente dall’aggressività che il gerbillo ha verso i conspecifici che non appartengono alla propria famiglia d’origine e che riconosce dall’odore differente.

In due è meglio

Il gerbillo è un animale sociale che ama vivere in compagnia dei suoi conspecifici. Tenerlo in solitudine, infatti, costituisce un grave errore che provoca stress all’individuo. Se si decide di adottare una coppia (cosa vivamente consigliata), è meglio optare per due soggetti dello stesso sesso per evitare cucciolate. Il periodo riproduttivo dura, infatti, tutto l’anno e l’accoppiamento tra consanguinei è pericoloso, poiché provoca tare ereditarie

Origine e aspetto del gerbillo

Il gerbillo della Mongolia è lungo 10-12 cm e pesa circa 100 grammi. La coda ha una lunghezza pari a quella del corpo ed è molto delicata. In natura, infatti, si stacca molto facilmente come tecnica di difesa dai predatori. Bisogna evitare, quindi, di afferrarlo per la coda che potrebbe facilmente spezzarsi.

Il mantello può essere di svariati colori e il pelo copre tutto il corpo, comprese le piante dei piedi, mentre la pancia solitamente è bianca. Proviene da zone aride, perciò il suo corpo è abituato a economizzare l’acqua producendo pochissima urina e feci piccole e secche che mangia per un maggiore apporto di vitamine. Le zampe posteriori sono più lunghe delle anteriori per permettergli di saltare, mentre le unghie, nere e appuntite, servono a scavare

In gabbia e fuori

Il gerbillo è un animale estroverso dal comportamento estroso e curioso, senza alcuna paura dell’uomo, a patto che sia stato maneggiato fin da piccolo, e senza alcuna propensione a mordere. In cattività può vivere anche fino a 5 anni e il suo mantenimento è abbastanza semplice, rispetto agli altri roditori la sua dimora rimane abbastanza pulita e, se tenuto correttamente, è privo di odore.

La sua gabbia dev’essere abbastanza ampia, magari su più piani, meglio ancora se è un terrario di almeno 80×80 cm ogni due gerbilli, ma ricoperto sopra con una rete metallica. Il fondo dell’alloggio va ricoperto di sabbia fine assorbente e segatura o trucioli di legno non tossico o aromatico. Un grosso sasso, inoltre, può servire a consumare le unghie e rametti di legno non tossico a consumare i denti. Per costruire il nido sono necessari fieno secco e carta. E’ bene permettergli di uscire dalla gabbia almeno un’ora al giorno e accarezzarlo e maneggiarlo per mantenere la domesticità.

Alimentazione del Gerbillo

L’acqua dev’essere sempre a disposizione e il cibo adeguato. Il gerbillo è onnivoro e molto goloso di frutta secca, girasole e larve vive. Questi alimenti possono essere utilizzati come premio, magari offerti dalle mani per mantenere la domesticità. Nella mangiatoia, invece, si possono mettere pellet, granaglie e semi vari interi o fioccati. Si può utilizzare, inoltre, cibo già pronto per criceti o scoiattoli, verdura e frutta fresca, proteine animali come il tuorlo d’uovo sodo, la ricotta o lo yogurt naturale. di svariati colori e il pelo copre tutto il corpo, comprese

Principali malattie del Gerbillo

Malattia della “coda bagnata”: patologia infettiva data da batteri e virus in concomitanzacon una cattiva alimentazione e condizioni stressanti. Si presenta con anoressia diarreaacquosa e disidratazione.
Tumori: frequenti soprattutto in soggetti anziani.
Dermatite e ulcerazione del muso: molto comune nei gerbilli è causata dallo sfregamento del muso contro le sbarre della gabbia.

Da fare

• Farlo uscire tutti i giorni, accarezzarlo e prenderlo in mano.
• Dargli sempre materiale da rodere e sabbia sul fondo per scavare.
• Cibo proteico ai piccoli in crescita e alla femmina in gravidanza.
• Una volta ogni due mesi sostituire gradualmente il nido e dare nuovo fieno e carta per reintegrarlo.

Da non fare

• Tenerlo da solo (diventa apatico, sporco e stressato).
• Prenderlo per la coda (si spezza facilmente).
• Tenere i piccoli in mano da grandi altezze (si possono muovere con scatti improvvisi e buttarsi di sotto).
• Modificare improvvisamente l’ambiente della gabbia e la sua posizione (paura e stress nella famiglia).

(Fonte: Sivae – Società Italiana Veterinari Animali Esotici)

Di Federica Forte (riproduzione vietata)

Foto Shutterstock

 

© Riproduzione riservata.