Agility: la strada del successo
Meticci, di razza, brevetti, livelli europei e mondiali… Capiamo meglio come funziona, come si gioca e come si cresce
L’agility oramai viaggia a senso unico, come una “freccia rossa” verso una popolarità già scritta e verso un collocamento degno di sport con “S” maiuscola. Come tutti gli sport, vige di regole, di circuiti di gare, di campionati di classifiche e di tanto altro.
Iniziamo con lo spiegare che in agility possono competere cani meticci e cani di razza, nonché conduttori giovanissimi e meno giovani. Il debutto per un cane in una gara ufficiale è a diciotto mesi, ossia quando la sua articolazione e la sua muscolatura si sono delineate e sono pronte, sempre con la dovuta cautela, ad essere sottoposte a sollecitazioni dovute da allenamenti mirati su singoli attrezzi come lo slalom, la palizzata e gli stessi salti ad altezza definita da regolamento, e che richiedono quindi una certa flessibilità articolare e muscolare.
I circuiti
I circuiti italiani che organizzano gare sono diversi, l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) è quello storico che consente il passaggio di livello a un cane e la partecipazione a un europeo e a un mondiale Fci (Federazione cinofila internazionale), poi c’è il circuito Aia (Associazione italiana agility) che prevede sia gare regionali (che confluiscono in una finalissima e a vari titoli di campioni regionali), sia gare nazionali con passaggio di livello, che hanno come obiettivo la partecipazione ai Dog Olympic Games, e infine i circuiti Master e Gran Prix Toscana che mirano a raccogliere punti per disputare una finalissima a fine campionato.
Ce n’è per tutti i gusti. Prendiamo per esempio e per anzianità il circuito Enci: le gare appartenenti a questo ente sono le più diffuse su tutto il territorio nazionale, sono al momento il vero curriculum sportivo del cane. Un binomio, regolarmente iscritto all’ente attraverso un tesseramento e un libretto delle qualifiche (che contiene i risultati del cane), può debuttare a diciotto mesi compiuti del quattro zampe nella classe debuttanti e nella categoria di appartenenza (smallmedium- large) a seconda della statura del cane che salterà altezze definite da regolamento.
Due prove per il binomio uomo-cane
La gara che il binomio affronterà è suddivisa in due prove, agility (percorso compreso di tutti gli ostacoli) e jumping (percorso privo di zone di contatto, bascula, palizzata e passerella), nella prova riguardante l’agility, il binomio dovrà conseguire in tre diverse gare, tre risultati eccellenti (percorso terminato massimo con un errore) per poter iscrivere il cane nella categoria superiore, ossia al 1° brevetto o livello (a seconda che si tratti di un cane con pedigree o senza). Il passaggio alla categoria successiva, il 2° brevetto o livello, avviene proseguendo in tre gare diverse, tre prove di agility con il risultato di eccellente netto (percorso privo di penalità). Il passaggio dal 2° al 3° brevetto o livello (la massima categoria) avviene conseguendo in tre differenti gare ed in tre prove di agility, tre podi con eccellente netto.
Campionati italiani ed Europei
Una volta arrivati in 3° brevetto/livello i cani con pedigree possono diventare campioni italiani vincendo in tre gare diverse, tre combinate (la somma della classifica di agility e quella di jumping) con eccellente netto, oppure piazzarsi al secondo o al terzo posto della combinata, alle spalle di cani già campioni italiani.
Tutto questo è la carriera del binomio (più precisamente del cane perché al conduttore resta il merito di aver preparato e condotto al successo il suo cane) che può ulteriormente coronarsi di successi partecipando a selezioni per la nazionale e competere (una volta selezionati dal c.t.) al campionato Europeo ed al campionato Mondiale che ogni anno si svolgono in tutta Europa e in tutto il mondo. I cani senza pedigree possono essere, una volta raggiunta la loro maturità sportiva, selezionati per il campionato europeo (assieme ai loro cugini “griffati”) o al mondiale Imca e quindi aggiungere al loro palmares ulteriori titoli. Come si può notare, lo sport a sei zampe chiamato agility è a tutti gli effetti un’attività che merita popolarità e partecipazione di massa.Il risultato di questo sport è, senza dubbio, il benessere psicofisico del binomio (cane e conduttore) e il rafforzamento del loro rapporto
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Qualche dato
Chi partecipa: Cani di razza o meticci/Conduttori giovanissimi e non
Debutto di un cane: a 18 mesi –
Circuiti: Enci, Aia, Europeo e mondiale Fci, Dog Olympic Games, Master e Gran Prix Toscana
Gara: due prove, agility e jumping
Categorie: 1°, 2° e 3° brevetto o livello, campioni italiani e europei
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Di Alfonso Sabbatini
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