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Gravidanza e parto nel gatto

di Redazione Quattrozampe

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Gravidanza e parto nei gatti sono poco frequenti tra quelli domestici che, per i motivi spiegati qualche numero fa, sono quasi tutti sterilizzati. In qualche raro caso, però, la scelta è diversa, e la curiosità di veder diventare madre la gatta di casa e seguire i gattini nella loro crescita prevale sul timore del trambusto e delle preoccupazioni che questo evento comporta.

La gestazione va dai 58 ai 70 giorni. Durante il primo mese il fisico non subisce modificazioni evidenti, tanto che, se non si è a conoscenza dell’avvenuto concepimento, possiamo non accorgerci dello stato “interessante”, che si manifesterà compiutamente durante la seconda metà della gravidanza. Il corpo tenderà ad arrotondarsi e le mammelle cominceranno a ipertrofizzarsi, fino a mostrare, talvolta, secrezione lattea negli ultimi giorni prima del lieto evento.

L’alimentazione è importante in questo periodo, e in genere si raccomanda di somministrare cibo particolarmente ricco (quello per gattini va benissimo) in diversi piccoli pasti. Lo stato di salute dell’utero e dei feti potrà essere controllato con esami ecografici periodici, indispensabili per valutare la funzionalità cardiaca e lo sviluppo nel tempo dei vari apparati.

Il numero dei nascituri un genere è tra tre e quattro, e potrà essere confermato mediante radiografia nei due-tre giorni prima del parto. Il proprietario potrà accorgersi che il parto si avvicina osservando il comportamento della gatta: se è molto “coccolona” cercherà ancora di più il contatto, se invece è schiva tenderà ad appartarsi; la temperatura rettale tende a diminuire di un grado nelle 36 ore prima dell’inizio del parto.

Ed eccoci arrivati: il travaglio comincia e potremo vedere uscire del liquido dai genitali; dopo poco (da qualche minuto a un’ ora) farà capolino il neonato, ancora avvolto nei suoi invogli. A questo punto la madre lo lecca, lo pulisce, poi recide il cordone ombelicale. Dopo qualche minuto avviene la fuoriuscita della placenta, che in genere viene mangiata dalla madre. Tutto ciò si ripete per ogni gattino, con tempi che tendono a dilatarsi tra una nascita e l’altra.

L’incidenza di distocie nei felini è piuttosto rara ma, qualora vedessimo che le doglie sono inefficaci, che la fuoriuscita si blocca a metà o che compaiono fluidi molto scuri, densi, maleodoranti, non stiamo ad armeggiare e portiamo immediatamente mamma gatta dal veterinario.

Di Alessandro Arrighi

Foto Shutterstock

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