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Allergia agli animali: riconoscerla per combatterla

di Redazione Quattrozampe

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L’allergia, in tutte le sue forme, è una tra le malattie più diffuse tra gli esseri viventi. Molti soggetti ne soffrono in modo più o meno marcato. Ma che cos’è un’allergia?

Come avviene una reazione allergica

Ogni soggetto, uomo o animale che sia, presenta una propria sensibilità a ogni sostanza, alla quale un altro organismo può mostrare completa indifferenza. Il sistema immunitario ha il compito di riconoscere come estranee o nocive particolari sostanze, gli allergeni. Questi sono principalmente proteine di solito presenti nella struttura dei microrganismi patogeni (virus e batteri), che sono in grado di determinare, al momento delle esposizioni successive alla prima, la produzione di anticorpi e linfociti (globuli bianchi) che difendono l’organismo dall’azione di questi nemici. Gli allergeni agiscono principalmente attraverso la pelle, per ingestione, per contatto diretto o per via inalatoria. Le reazioni allergiche agli animali stanno diventando sempre più comuni e sono dovute soprattutto alla sensibilizzazione nei confronti di derivati epiteliali, come peli e forfora. Fra gli animali più spesso responsabili vi è senza dubbio il gatto, ma sono comuni anche le allergie nei confronti del cane, del cavallo, del coniglio.

Allergia causata dai gatti

Nel gatto l’allergene responsabile è il Fel d1, una proteina prodotta a livello delle ghiandole salivari e a livello dei follicoli delle ghiandole sebacee. Nel momento in cui il gatto si lecca, deposita l’allergene sul pelo. Quando la saliva si asciuga le proteine che causano allergia (allergeni) diventano particelle sospese nell’aria e possono causare sintomi allergici se vengono inalate nelle alte vie respiratorie (naso e seni paranasali) o nei polmoni. Questo allergene è legato a particelle molto piccole in grado di disperdersi rapidamente nell’aria e di rimanervi sospese per molte ore. Esso tende ad accumularsi soprattutto nei materiali tessili di arredamento (tappeti, divani, tappezzerie, tende), da cui scompare lentamente anche dopo l’allontanamento dell’animale. Ogni singolo gatto può produrre allergeni in quantità maggiore o minore. Il Siberiano è l’unico gatto al mondo che produce questa proteina in modo nettamente inferiore (dallo zero al trenta per cento). I gatti maschi possono causare più allergie delle femmine, perché secernono più Fel d1.

Allergia causata dai cani

Il cane è responsabile di allergie piuttosto gravi, ma in misura minore rispetto al gatto. Gli allergeni del cane non si trovano solo nelle case dove sono presenti questi animali, ma anche in altri luoghi dove i cani non ci sono, come scuole e asili, qui gli arredi e i tendaggi fanno da “serbatoi allergenici”, come le automobili o gli autobus o altri mezzi di trasporto pubblico, o come ambienti ospedalieri. Nel cane sembra che l’allergene principale causa di allergia sia il “Can f1”, una lipocaina secreta dalle ghiandole di von Ebner (sono sulla lingua) che è presente nella saliva, nel pelo attraverso il leccamento e nella forfora, ma non si trova in urine o feci. 

Cani ipoallergenici: mito o realtà?

Spesso parliamo di cani ipoallergenici, attribuendo a certe razze quali Barboncino, Schnauzer e cani d’acqua portoghesi, Labrador, l’incapacità di provocare allergia. È corretto oppure è solo una leggenda metropolitana? È assolutamente errato e privo di fondamento scientifico. Infatti secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Allergy and Rhinology non vi è alcuna differenza significativa nella quantità di allergeni presenti nelle case in cui vivono razze ipoallergeniche rispetto a quelle che ospitano cani cosiddetti normali. Se si è allergici a un cane, lo si è a tutti. Quindi è assolutamente ingiustificabile ricercare una specifica razza nella speranza che questa sia anallergica. Se non abbiamo animali, e siamo allergici a quest’ultimi, non ci resta che rinunciare all’idea di viverci assieme. Certo, è una scelta dura, ma se non ci sono motivi validi, perché dovremmo compromettere la nostra salute? Se stiamo male, il nostro pet subirebbe una vita limitata e il nostro rapporto con lui non potrebbe mai essere sereno visto che attribuiremmo sempre al nostro amico peloso la causa del nostro malessere. (Di Irene Cassi-veterinario comportamentalista) 

Allergia causata da cavalli e conigli

Anche il cavallo può essere causa di allergie. I soggetti esposti per motivi professionali come fantini, stallieri, veterinari o soggetti che praticano l’equitazione possono risultare allergici alla forfora. Il soggetto allergico può presentare manifestazioni cliniche non solo per contatto diretto con l’animale, ma anche in prossimità di scuderie, circhi equestri, maneggi o indirettamente per esposizione a materiali venuti a contatto con cavalli. Una novità recente tra i bimbi di città è l’allergia al coniglio, sempre più diffuso come animale da compagnia. L’allergene maggiore è presente nella saliva, nel pelo e in minima concentrazione nelle urine. Il furetto, invece, considerato un animaletto molto trendy, sembra essere meno pericoloso per il rischio di allergie in quanto produce poca forfora.

Allergia agli animali: cosa fare?

Per chi è allergico basta davvero poco per stare male. Le reazioni più comuni sono di solito asma, riniti, congiuntiviti e spesso anche dermatiti. Queste reazioni diventano più critiche se si trascura l’igiene del luogo frequentato da un animale, poiché l’allergene non viene eliminato dalle semplici operazioni di pulizia. Le allergie, poi, assumono aspetti diversi: i soggetti immunodepressi, le persone anziane, i bambini o le donne in gravidanza sono i più vulnerabili agli allergeni. Cosa fare? Bisognerà ridurre l’esposizione all’allergene: innanzitutto lavando l’animale più spesso. Se l’animale entra in casa, meglio confinarlo in alcuni ambienti e, soprattutto, non farlo mai entrare in camera da letto. 

Come ridurre l’esposizione agli allergeni del cane e del gatto

  • Usare un’aspirapolvere con filtri Hepa (High Efficiency Particulate Air), e sacchetti in doppio strato per rimuovere gli allergeni degli animali dai siti di accumulo
  • Usare depuratori con filtro Hepa per allontanare la quota aerodispersa
  • Evitare tappeti, moquette e tende, perché accumulano peli e forfora
  • Lavare più spesso l’animale per ridurre il rilascio delle proteine allergeniche
  • Lavare di frequente cucce e tutto il materiale delle cucce
  • Spazzolarlo più volte al giorno e usare ogni settimana sostanze che eliminano forfora e altri elementi allergenici
  • Passare su tutto il pelo dell’animale la spugna umida e imbevuta del prodotto anti allergico e asciugarlo con cura.
  • Tenere gli animali fuori casa il più possibile e in ogni caso lontani dalla camera da letto
  • Ventilare naturalmente gli ambienti
  • Lavare frequentemente gli abiti ed evitare di indossare all’esterno vestiti contaminati da allergeni per prevenire la dispersione degli stessi

Di Valentina Maggio
Foto Shutterstock

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