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I cani e la ricerca olfattiva

di Redazione Quattrozampe

La ricerca olfattiva è fondamentale per i nostri cani

Per l’uomo è molto difficile comprendere l’universo percettivo del cane che poggia sulle sue possibilità di fare monitoraggi olfattivi della realtà circostante. Siamo molto antropocentrici e non comprendiamo che il cane ha esigenze percettive differenti dalle nostre.

Noi uomini ci facciamo un’idea del mondo attraverso la vista per cui il poter guardare la realtà esterna assicura tre bisogni psicologici fondamentali: ci gratifica, ci rassicura, ci arricchisce. Allo stesso modo, il cane deve poter esercitare la sua sensorialità elettiva proprio per realizzare queste tre necessità, altrimenti rischiamo di compromettere il suo benessere e determinargli uno stato di disagio.

Cane in passeggiata

Se durante la passeggiata il nostro cane si ferma per esaminare attentamente qualche angolino ai nostri occhi sporco e putrido, in realtà ricorda molto il nostro guardare le vetrine, incantati dalle luci e dai colori. Lo facciamo perché ci dà piacere, perché avere un’idea del mondo circostante ci rassicura, perché desideriamo accrescere le nostre conoscenze e arricchire la mente.

L’importanza delle emozioni

La ricerca olfattiva ha un legame stretto con le emozioni: tende infatti quasi sempre ad abbassare il livello di eccitazione del cane, e quindi gli esercizi di ricerca olfattiva sono molto utili sia per impostare nel cucciolo un livello di arousal, cioè di attivazione emozionale, il più intermedio possibile – non apatico, ma nemmeno costantemente eccitato – sia per abbassare un livello temporaneo di inquietudine o addirittura patologico, presente nell’ansia ma anche nell’irritabilità. L’abitudine alla ricerca olfattiva ha anche la capacità di stabilizzare lo stato di arousal diminuendo gli stati di fluttuazione dell’umore. Inoltre, la ricerca olfattiva rassicura e porta il cane a interessarsi del mondo, ovvero ad avere un’attenzione verso l’esterno, con il risultato di abbassare la tendenza di allerta diminuendo eventuali stati di timidezza, diffidenza o addirittura fobia.

Scansione olfattiva

Spesso non ci rendiamo conto che quando portiamo il nostro cane in un luogo nuovo dobbiamo dargli la possibilità di fare una scansione olfattiva, tenendo presente che richiede un po’ più di tempo di una nostra occhiata generale.
La ricerca olfattiva, infine, dà gratificazione al cane e in tal senso sollecita emozioni positive.

Il gioco olfattivo apre la mente del cane

Anche l’immaginario del cane risente delle opportunità di ricerca olfattiva. Come per noi l’osservare è un modo per arricchirci e per costruire un vocabolario di modelli quanto più esteso possibile, allo stesso modo una carenza esperienziale olfattiva è per il cane una grave privazione per il suo sviluppo cognitivo. Molto spesso quando si parla di gioco olfattivo lo si fa con un intento distrattivo o gratificante o per esercitare il cane in vista di un’abilitazione a performance di ricerca. In realtà, per il cucciolo il gioco olfattivo è il modo migliore per sviluppare la sua mente tenendo presente che la finestra olfattiva rappresenta l’interfaccia più importante tra il cane e il mondo.

Momento educativo insostituibile

La vita che facciamo fare ai cuccioli, sia nella fase di allevamento che nel periodo postadottivo è indubbiamente carente sotto il profilo olfattivo, se solo la paragoniamo all’esistenza riservata al cane nella cultura rurale. L’esperienza olfattiva che il cucciolo fa è povera sia sotto il profilo qualitativo che sotto quello quantitativo con il risultato di una scarsa costruzione di immaginario e di funzioni cognitive. Per questo è indispensabile impostare una nuova pedagogia che sappia mettere al centro il gioco olfattivo come momento educativo insostituibile.

 

di Roberto Marchesini, Direttore del Siua

© Riproduzione riservata.

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