Controllare i comportamenti aggressivi nel gatto
La nostra amica Sara ci ha scritto una lunga lettera che racconta la sua esperienza con il suo gatto Miele. Un gatto, maschio sterilizzato di due anni, che presenta dei comportamenti aggressivi ingestibili, specie nei confronti di uno degli altri tre gatti che vivono con Sara: quali sono i passi da compiere in questi casi? Ce lo spiega la nostra esperta comportamentalista Costanza De Palma.
Salve,
le scrivo perché ho un problema con un gatto di 2 anni e non capisco più cosa devo fare. Premetto che ho 32 anni e da quando sono piccina ho a che fare con i gatti e li conosco molto bene, tant’è che non ho mai avuto problemi, neppure con i più difficili, ho sempre avuto un bel feeling e sono sempre riuscita ad addomesticarli, motivo per cui da circa 4 anni sono anche una volontaria che si occupa del recupero di gatti abbandonati. Infatti il gatto di cui le vorrei parlare è uno di questi. Il micio si chiama Miele, ha 2 anni e l’ho conosciuto quando aveva 2 mesi, ma è arrivato in casa mia solo quando ne aveva 7 mesi. Il gattino era un orfanello che una mia amica volontaria ha allattato con il biberon fino a 2 mesi e con i miei contatti ero riuscita a darlo in adozione a una signora che dopo 3 mesi me l’ha ridato indietro perché agrrediva i suoi cani.
Sinceramente all’inizio ho fatto fatica a credere a una cosa del genere, però appena arrivato a casa mia, effettivamente il gatto presentava già dei comportamenti un po’ troppo esuberanti per i miei gusti. Io avevo già 3 gatti quando è arrivato lui, due femmine e un maschio rispettivamente di 4, 2 e 3 anni e questi tre gatti sono abituati comunque alla presenza di altri gatti perché mi capitava di fare degli stalli per gatti che poi andavano in adozione, e nessuno dei miei ha mai avuto alcun problema a socializzare, hanno sempre accettato tutti (ognuno con i suoi tempi certo) come hanno accettato Miele. Vorrei precisare che ho ripreso Miele dopo l’adozione andata male, con l’intenzione di trovargli una nuova casa, ma notando che il micio era troppo aggressivo ho preferito attendere qualche mese per poterlo sterilizzare e vedere se si calmava. Fino alla sterilizzazione, che è avvenuta a 1 anno di età, il suo comportamento era quello di un gatto giovane e giocherellone, ogni tanto graffiava certo, soprattutto se la prendeva con la più piccolina. Però adesso lei vive un incubo, perché a distanza di un anno dal mio trasferimento in questa nuova casa, Miele l’aggredisce in modo pesante, le salta addosso e la morde, la rincorre finché non la prende e di nuovo l’aggredisce, è diventato un incubo perché le urla di Licia arrivano su per tutto il condominio e sembra che qualcuno stia ammazzando i miei gatti.
Ogni episodio inizia senza un motivo. Licia va a mangiare alle ciotole, lui la bracca da dietro e l’aggredisce. Magari è sul letto che dorme, lui va e le salta addosso, quasi la monta come se volesse accoppiarsi e, se non fosse sterilizzato, giurerei che il comportamento di Miele è quello tipico di un gatto in calore. Perché oltre a questi atteggiamenti aggressivi con Miele li ha anche con me e il mio fidanzato. Dal nulla morde, oppure se m’intrometto per separarli (Miele e Licia) e lo prendo in braccio lui comincia a urlare e a graffiare e nemmeno dalla collottola riesco a tenerlo tanto è agitato. Poi si sdraia a terra e comincia a respirare affannosamente e a sbattere la coda. Mi spiace perché secondo me lui è infondo buono ma ha come dei raptus in cui non capisce più niente, il cervello non funziona e lui agisce come un pazzo!
Gli altri due gatti, entrambi riescono a tenerlo a bada perché sono dominanti, e non si fanno mettere i piedi in testa. Non mi piace avere questa situazione in casa, prima di Miele i miei gatti erano educati e pacati. Di notte si dormiva tranquillamente e non litigavano mai. Adesso non solo si è creato un disequilibrio nel branco, ma anche noi non riuscendo spesso a dormire di notte, perché lui aggredisce e corre come un pazzo, non siamo più sereni. Ho pensato di trovargli una sistemazione più adatta al suo temperamento, anche magari con un giardino (perché al momento nessuno dei miei gatti esce, a parte che in terrazza) ma in questo stato mentale un gatto così non posso darlo a nessuno, me lo ridarebbero indietro e per lui sarebbe solo un altro trauma.
Nella mia breve esperienza posso solo attribuire questo suo modo di essere così al fatto che chi l’ha allattato da piccolo l’ha trattato come un bambino invece che come un gatto (quando è arrivato da me ciucciava dove poteva, le mani il collo, le braccia!!) vizio che per fortuna sono riuscita a fargli togliere… ed anche al fatto che la prima casa in cui è stato la signora lo metteva probabilmente in secondo piano rispetto ai suoi cani. Ma mi chiedo, perché se la prende con una gatta che è la più brava del mondo e non aggredisce mai nessuno?
Spero di non essere stata troppo lunga, ma ci tenevo a spiegare tutta la situazione così come la conosco per avere magari più dettagli..
Non conosco veterinari comportamentalisti nella mia zona e, se nn capisco cosa fare, dovrò cominciare seriamente a pensare di dargli dei calmanti perché questo suo modo di essere non fa bene a lui, ai miei gatti e a noi!
Grazie infinite spero di ricevere anche un piccolo consiglio
Sara
Cara Sara,
sicuramente il comportamento di Miele è legato al precoce svezzamento in assenza della madre che è la modulatrice naturale per attenuare e gestire con normalità i comportamenti di aggressività che altrimenti diventano patologici. Ti consiglio, prima di tutto, di far fare un controllo dal tuo veterinaio di fiducia sugli ormoni tiroidei perché capita che una disfunzione della tiroide può portare aggressività particolarmente feroce.
Se invece va tutto bene, si tratta solo di problemi di coabitazione. Visto che sia nella prima (due cani) che nella seconda adozione (tre gatti) ci sono altri animali, forse la soluzione ideale sarebbe farlo adottare da qualche amante dei gatti che non abbia però altri animali in casa. Se vuoi parlare più in privato di questa situazione perché vuoi tenere tu il gatto, contattami telefonicamente.
A presto
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