Se la coppia si divide, con chi sta?
Cosa succede a un animale domestico, a un pet, a Fido o Micio, di proprietà di una coppia, quando questa “scoppia”? Ce ne parla il “nostro” legale: Francesca Zambonin.
Se la coppia scoppia
Una domanda molto frequente rivolta dai clienti del nostro studio legale è la seguente: quale dei coniugi può ottenere l’affidamento dell’animale domestico in caso di separazione? In un Paese come il nostro, dove quasi una famiglia su due vive in compagnia di un animale domestico, la legge in ambito civilistico è totalmente carente a riguardo: infatti la materia non è disciplinata né all’interno del Codice civile né con Leggi speciali: nonostante diverse proposte, al momento non vi sono norme da cui poter attingere per disciplinare l’affidamento degli animali di affezione.
Whisky, lite tra coniugi
Si è rivolta a questo studio la signora P., la quale si stava separando in maniera consensuale dal marito: trovati gli accordi sull’affidamento dei figli minori, sull’assegnazione della casa e sul mantenimento, rimaneva un unico grande ostacolo da superare, che rischiava di far saltare tutti gli accordi già raggiunti: l’affidamento di Whisky, il Cocker Spaniel di famiglia. Ebbene, nessuno dei due ex conviventi intendeva cedere: il marito, signor F., pretendeva di essere l’unico legittimo proprietario di Whisky, in quanto a lui erano intestati sia il microchip identificativo dell’animale, sia il contratto di acquisto siglato a suo tempo con l’allevamento da cui proveniva il cucciolo. La signora P., dal canto suo, insisteva per ottenere l’affidamento di Whisky, poiché la casa coniugale dove lo stesso è cresciuto era stata a lei assegnata, così come le erano stati affidati i figli minori, i quali non avrebbero mai sopportato di doversi separare dal loro compagno peloso.
L’affidamento dipende dalla sensibilità del giudice
Negli ultimi anni sono sempre stati i giudici a dover decidere in merito a innumerevoli controversie di questo genere, ed è singolare che proprio l’affidamento dell’animale domestico risulti essere una delle principali cause che porta la coppia a trasformare la separazione da consensuale a giudiziale. La decisione del singolo caso è quindi affidata alla sensibilità del giudice e alla sua “vicinanza” o meno con il mondo animale.
Stesso criterio come per i figli minori
In molti casi il giudice chiamato a decidere della separazione ha applicato la stessa disciplina che il Codice civile prevede per l’affidamento dei figli minori, disponendo che l’animale venga affidato a uno dei coniugi con l’obbligo di averne cura, ma stabilendo anche a favore dell’altro coniuge il diritto di prenderlo e tenerlo con sé per alcuni periodi prestabiliti (un tot. di ore ogni giorno, o un tot di giorni ogni settimana o mese).
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a cura di Avv. Francesca Zambonin
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