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La dieta mediterranea? Fa bene anche a Fido e Micio!

di Redazione Quattrozampe

La dieta mediterranea? Fa bene anche a Fido e Micio!

Dai da mangiare al tuo cane e al tuo gatto in modo corretto? Sai quali siano gli alimenti che possono fornirgli i valori nutrizionali di cui ha bisogno? Ad Ottobre si è svolto a Catania il seminario “Benefici della dieta mediterranea nel Petfood” con relatori la Dott.ssa Ambra Rita Di Rosa, Assegnista di ricerca nel settore delle Produzione Animale, la Prof.ssa Biagina Chiofalo, docente di Nutrizione e Alimentazione Animale, e il Dott. Giovanni Galante responsabile di produzione presso Adragna Pet Food.

Attenzione all’alimentazione

«Adragna Pet Food – afferma il Dott. Giovanni Galante – è da sempre attenta all’innovazione ed alla ricerca al fine di realizzare alimenti che rispondano sempre più alle esigenze specifiche dei cani e dei gatti. È proprio in quest’ottica che si inserisce la collaborazione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Messina.

Il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università degli Studi di Messina, nelle persone della Prof.ssa Chiofalo, docente di Nutrizione e Alimentazione Animale, e della Dott.ssa Di Rosa, Assegnista di ricerca nel settore delle Produzione Animale, è stata invitata al convegno, per un aggiornamento sugli esiti delle ricerche scientifiche sulla Nutrizione dei pets. Si è data particolare attenzione agli alimenti contenenti principi attivi che hanno la funzione di garantire il benessere per i nostri animali. Infatti ormai è a tutti noto il ruolo primario della dieta che è quello di fornire un quantitativo sufficiente di nutrienti per soddisfare le necessità metaboliche, assicurando il benessere di colui che consuma la dieta stessa, sia questo uomo, cane o gatto. Gli esiti delle più recenti ricerche supportano l’ipotesi, che oltre a soddisfare le necessità nutrizionali, la dieta svolga un ruolo fondamentale nel promuovere e garantire il benessere animale e nel ridurre il rischio di patologie, modulando diverse funzioni nell’organismo. I nostri animali da compagnia non possono considerarsi esenti da queste considerazioni. E’ noto infatti che cani e gatti vivono più a lungo e meglio (qualità della vita)».

«Negli ultimi anni – continua la Prof.ssa Biagina Chiofalo – grande importanza si sta dando alla nutraceutica, la scienza che studia gli alimenti che hanno un effetto benefico sulla salute. La nutraceutica abbina ai componenti nutrizionali alcuni principi attivi naturali, di comprovata efficacia, dalle riconosciute proprietà curative. Inoltre la nutraceutica ci permette di garantire l’utilizzo di queste sostanze per periodi prolungati e senza avere effetti collaterali. Insomma oggi con la nutraceutica possiamo far vivere i nostri animali a lungo e in salute. Nell’ambito delle sostanze nutraceutiche troviamo diversi ingredienti che ci riportano alla dieta mediterranea già nota come modello alimentare, sia questo uomo, cane o gatto, in grado di consentire a chi li consuma aspettative di vita e migliori condizioni generali di salute. Parliamo di ingredienti quali l’olio di oliva, frutta, verdura, pesce e derivati e di tutta una serie di fitoderivati».

Quali sono i cibi maggiormente indicati e quali quelli da escludere?

NAXOS«Come sosteneva Ippocrate (460 a.C. – 377 a.C.): “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in eccesso né in difetto, avremmo trovato la strada per la salute”», afferma il Dott. Galante. «Perché l’alimentazione sia equilibrata è fondamentale che vengano assunti tutti i principi nutritivi, opportunamente combinati, di cui l’organismo ha bisogno in funzione dei fabbisogni nutrizionali ed extra nutrizionali.

Sia che si tratti di diete fatte in casa che di alimenti confezionati, è importante che gli ingredienti siano di prima qualità. L’utilizzo, ad esempio, di fonti proteiche altamente digeribili ed assimilabili e con alto valore biologico è indispensabile per un corretto apporto proteico. Riconoscere quali siano i prodotti più indicati per i nostri animali può essere difficile, ma saper leggere l’etichetta può darci un importante indicazione nel valutare e scegliere un prodotto rispetto ad un altro. La dicitura, ad esempio, carne fresca, non sempre è associabile all’utilizzo di un ingrediente qualitativamente superiore; l’utilizzo di proteine disidratate, che hanno quindi subito un processo di cottura, danno infatti una garanzia maggiore in termini di sicurezza alimentare ed un più elevato apporto di nutrienti. Inoltre l’utilizzo di ingredienti che, oltre al valore nutrizionale, hanno anche effetti sulla salute e sul benessere dell’animale danno senz’altro un valore aggiunto. Sono da preferire infine alimenti privi di conservanti o coloranti artificiali, o che contengono materie prime Ogm».

Quali sono i valori nutrizionali e i benefici che apportano?

«Molteplici sono i benefici della dieta mediterranea; – illustra Galante – gli alimenti funzionali ed i nutraceutici in essi contenuti non sono degli integratori nutrizionali, ma bensì delle sostanze biologiche concentrate naturalmente presenti, con proprietà preventive, riequilibrative, terapeutiche e protettive a livello psico-fisiologico; essi possono quindi esercitare un positivo effetto nel prevenire il danno ossidativo; influenzare il sistema immunitario; favorire la digestione e l’assorbimento dei principi nutritivi; modificare la flora gastroenterica». «Ruolo del medico veterinario – sostiene Chiofalo – oggi è quello di comunicare e spiegare la relazione fra nutrizione e salute ai proprietari degli animali da compagnia. Nel fare ciò il medico veterinario non può esimersi dal considerare le diverse tipologie di diete (casalinga, commerciale) le formulazioni delle stesse, considerando il ruolo dei diversi nutrienti nella prevenzione delle patologie, l’efficacia dell’integrazione delle diete con integratori, nutraceutici e alimenti funzionali. Alla luce di ciò anche gli stessi alimenti utilizzati nelle formulazioni delle diete devono essere garantiti sotto il punto di vista della qualità e della salubrità (sicurezza alimentare e tracciabilità), in relazione alle diverse “emergenze” che si stanno verificando (BSE, OGM, influenza aviaria)».

Che sviluppi ci sono stati nel campo dello sviluppo e della ricerca del food made in Sicily?

DOG&CO«Nell’ambito di un Progetto Europeo finanziato alle Università siciliane tra cui l’Università degli Studi di Messina dal titolo “BIO4BIO-Valorizzazione Biomolecolare ed Energetica di biomasse, innovazione della filiera mangimistica e delle produzioni zootecniche” – OR1: Processi innovativi di valorizzazione molecolare di biomasse agricole ed ittiche”, si è concentrata l’attenzione su tutta una serie di prodotti di origine animale e vegetale tipici dell’area del mediterraneo, con l’intento di valorizzarne il loro impiego attraverso la creazione di formulati per la mangimistica e di prodotti per la farmaceutica. Specificatamente, l’obiettivo congiunto di imprese ed enti di ricerca che operano sul territorio siciliano è stato quello di creare intere filiere “made in Sicily” secondo il concetto di “green economy”. L’agroalimentare siciliano si basa, per esempio, sulla filiera oleicola e agrumicola, ma ad oggi tali filiere restano monche, si interrompono laddove c’è la formazione del sottoprodotto che, in assenza di una rete e/o della giusta valorizzazione e destinazione finale, diventa un costo e, dunque, un problema. La ricerca e lo sviluppo stanno contribuendo, di pari passo con gli obiettivi della strategia europea, ad individuare, quantificare ed utilizzare i prodotti provenienti, appunto dal territorio regionale. Cardine del progetto, l’incontro ed il lavoro congiunto di tutti gli attori coinvolti nelle filiere che, oggi, possono concretamente contribuire alla dieta dei nostri animali, partendo “dal campo” fino ad arrivare al “croccantino”», spiega Chiofalo.

In cosa si differenzia?

«La principale differenza – continua la professoressa – verte sull’utilizzo nell’alimentazione animale di ingredienti tipici del territorio siciliano. Questi ultimi, un tempo considerati di basso profilo ed utilizzati quasi esclusivamente negli animali da reddito, non senza un certo scetticismo, per la loro alta variabilità e stagionalità, vengono oggi caratterizzati, inquadrati in uno standard, stabilizzati perché possano essere utilizzati industrialmente e immessi in un circuito virtuoso. Le nuove formulazioni, volte a dare un “plus” alla dieta dei nostri pets, non si basano sulla componente meramente nutrizionale dei prodotti siciliani, ma su quella bioattiva, funzionale. In tal modo la mangimistica “made in Sicily” raggiunge due obiettivi: il primo, senz’altro l’utilizzo di “nuovi-antichissimi” nutraceutici, il secondo, non in ordine di importanza, la contribuzione all’ allungamento di quello che viene definito “ciclo di vita del prodotto”, accompagnato dalla valutazione in termini di LCA (Life Cycle Assessment) della riduzione dell’impatto ambientale lungo il suo percorso».

Quali sono gli alimenti su cui puntare per il pet food?

CAT&CO«In termini di macro- e micro-nutrienti, la dieta mediterranea punta sulle vitamine del gruppo B (B1, B2, niacina, B6, folati o B12), di vitamine antiossidanti (vitamine E e C) e minerali, derivanti da frutta e verdure; punta sull’utilizzo dell’olio d’oliva e del pesce per conferire un elevato contenuto di “grassi buoni”, i grassi monoinsaturi e polinsaturi, contenuti negli oli vegetali e nei semi (ad esempio i semi di lino). Quanto detto al fine di garantire un rapporto ottimale di acidi grassi omega 6 e omega 3, due classi di acidi grassi polinsaturi che giocano un ruolo importantissimo nella regolazione dell’infiammazione e della coagulazione sanguigna caratterizzando il potere antiinfiammatorio di questo stile dietetico. Inoltre la dieta mediterranea è caratterizzata da un’elevata percentuale di componenti alimentari “non nutritivi” (fitochimici), tra i quali polifenoli, fitosteroli e carotenoidi. I fitochimici sono sostanze bioattive contenute in frutta e verdura, ed è dimostrato che sono in grado di contrastare l’infiammazione cellulare grazie alla loro potente funzione antiossidante. Sebbene un adeguato apporto di antiossidanti possa giocare un ruolo fondamentale nel ritardare o ridurre molti degli effetti avversi dell’invecchiamento, la prevenzione dagli effetti nocivi indotti dallo stress ossidativo deve essere ottenuta attraverso gli antiossidanti naturalmente contenuti in cibi vegetali. Il consumo di frutta e verdura consigliato dalla dieta mediterranea apporta inoltre un elevato quantitativo di fibra (β-glucani, arabinoxilani, galattomannani, pectine). La fibra aumenta il senso di sazietà e aiuta a controllare il peso. Numerosi risultati scientifici dimostrano che la fibra alimentare promuove la salute intestinale, previene malattie cardiovascolari, tumori, obesità e diabete ed e associata a una diminuzione del “colesterolo cattivo” (LDL), della pressione sanguigna e a un aumento della capacita antiossidante e quindi antinfiammatoria. A livello intestinale, le fibre prebiotiche (inulinae e galattooligosaccaridi) possono essere selettivamente fermentate da bifidobacteri e/o lactobacilli. La crescita di tali microrganismi favorisce l’omeostasi e la funzionalità del microbiota intestinale migliorando la funzionalità intestinale», conclude la professoressa Chiofalo.

 

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