Lavora con loro: divanta pet-sitter
Lavorare con gli animali, un sogno per molti, un progetto di vita per quelli che scelgono di diventare Pet Sitter. Come si fa, cosa si deve fare? Ne abbiamo parlato in un articolo precedente e continuiamo a farlo qui.
Come si sceglie un pet-sitter
Il primo fattore da tenere in considerazione sono le referenze. Un professionista qualificato non avrà problemi a fornire una lista di precedenti famiglie con cui ha lavorato, oppure di certificazioni che dimostrino la partecipazione a corsi di formazione. Le certificazioni sono utili a darsi una professionalità, nonostante in Italia non vi sia l’obbligo di conseguirle. I corsi si riferiscono all’accudimento degli animali da compagnia e certificano le capacità e le abilità della persona che andrà a svolgere quel determinato lavoro.
I pet sitter poco organizzati non sono mai una garanzia.
Un lavoratore serio avrà sempre con sé un biglietto da visita e una lista di numeri utili da chiamare in caso di emergenza. Un buon pet sitter avrà un metodo di lavoro ben preciso, senza che nulla venga lasciato al caso (suddivisione orari, checklist, guide). Chi si occupa di animali deve sapere come agire in caso si presentino particolari problemi o emergenze riguardanti il vostro amico peloso (ferite, malori e così via). È importante capire come il pet sitter gestisca queste situazioni e come si è comportato in precedenti occasioni.
Tecnologia e webcam
Ogni proposta aggiuntiva, rispetto al semplice accudimento dell’animale, sottolinea una grande serietà del pet-sitter. Cè anche del personale abituato a lavorare con cani disabili, ad esempio, o ci sono altri esperti pronti a installare delle webcam in casa, affinché i padroni possano controllare il loro amico a quattro zampe da remoto.
Nel caso in cui il pet sitter non riesca a presenziare quel giorno per svariati motivi, deve avere un sostituto che sia all’altezza per svolgere il lavoro. Infine, il professionista, dovrà disporre di speciali assicurazioni, in modo da coprire eventuali danni causati dal suo lavoro.
Come diventare pet sitter
Fino a pochi anni fa, questo tipo di occupazione era svolta per lo più in part-time principalmente da studenti o da chi, non riuscendo a trovare un’occupazione seria, iniziava a svolgere questo lavoro per guadagnare qualcosa in modo semplice.
Ora, invece, è diventata una vera e propria professione che, oltre a richiedere l’amore e la passione per gli animali, richiede un’adeguata preparazione. Nonostante nel nostro Paese non sia richiesta alcun tipo di abilitazione ufficiale per svolgere tale mestiere, la cosa migliore è frequentare un corso di educazione e cultura cinofila di base dal quale sia possibile apprendere importanti nozioni di veterinaria, di etologia, indicazioni sul comportamento degli animali e, soprattutto delle dritte sul come rapportarsi in maniera corretta nelle interazioni uomo-cane. Questi corsi sono utili sia all’animale che viene affidato a una persona in grado di soddisfare al meglio i suoi fabbisogni, sia alle persone, perché consentiranno di trovare lavoro più facilmente, in quanto i proprietari si sentiranno maggiormente rassicurati nell’affidare il proprio pet a un professionista in possesso di tutte le competenze necessarie.
Le qualità che deve avere sono
- Referenza
- Professionalità
- Certificazioni
- Protocolli
- Piano di emergenza
- Servizi aggiuntivi
- Sostituti
- Sicurezza economica
Vuoi saperne di più?
Abbiamo dedicato a questo tema un ampio articolo pubblicato sul numero di ottobre del nostro giornale. Se te lo sei perso, puoi recuperarlo scaricando la App e leggendolo sul giornale digitale, basta andare a questo collegamento.
© Riproduzione riservata.