Una passeggiata con Fido? Si fa così
Tre pipì veloci sotto casa: prima di scappare in ufficio, a pranzo e a cena. Una passeggiata lunga, una breve e il tappetino sempre a disposizione. Lo faccio correre molto, così si stanca e poi dorme. Ha il giardino tutto per sé, a che serve portarlo fuori? Sono alcuni dei tanti approcci alla passeggiata che i proprietari di cani adottano nella routine con i loro amici a quattro zampe, spesso modulando l’uscita su esigenze e ritmi propri, invece che su quelli del cane. Ma che cosa definisce la qualità di una passeggiata insieme al nostro amato compagno, e come possiamo renderla un evento unico e piacevole per entrambi? Leggende metropolitane I bisogni del cane non sono esclusivamente quelli fisiologici. Ma espletare le funzioni corporali è fondamentale, e un cane che non lo può fare regolarmente, assecondando i propri ritmi diventa un quattro zampe nevrotico, che scarica ansia e frustrazione in modi diversi, anche e non solo sporcando in casa. Dunque è fondamentale uscire regolarmente, ma…
La passeggiata in dieci passi
1. Teniamo il cellulare in tasca: il mondo può fare a meno di noi per mezz’ora, il nostro cane no.
2. Stabiliamo e manteniamo un contatto visivo ed emozionale con lui.
3. Lasciamogli libertà di scegliere il percorso da seguire: lui sente gli odori giusti, noi no.
4. Non facciamogli fretta e impariamo a leggere la mimica corporea che anticipa pipì e popò.
5. Proponiamo attività divertenti, anche sul marciapiede: lanciando una crocchetta e ritrovandola assieme rinforziamo il legame che ci unisce.
6. Evitiamo di strattonarlo per farci seguire se dobbiamo correre al lavoro: prendiamoci qualche secondo per convincerlo a seguirci di sua volontà.
7. Se la città lo stressa non ostiniamoci a fare lo slalom tra camion e macchine.
8. Se vediamo che è in ansia per qualcosa, facciamogli sentire che ci siamo e che può contare su di noi.
9. Teniamo conto dell’età, dello stato di salute e del momento: ogni giorno è diverso (per lui come per noi) e la flessibilità è un “must”.
10. Sorridiamogli sempre: l’osmosi emozionale è un potente collante che fa bene al cane, ma anche all’uomo.
di Cristina Serra, giornalista scientifico, educatore cinofilo foto da Shutterstock.com
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