La LAV risponde a Don Mazzi
Don Mazzi e la LAV: coinvolti in una discussione sull’amore per gli animali e per l’Uomo hanno fatto decisamente notizia. Dopo le dichiarazioni del sacerdote, ecco come ha risposto la LAV.
L’amore è universale, ce n’è per tutti
Amare gli animali non significa fare torto a qualcun altro o a qualcos’altro.
Vuol dire solo “amare”. È un sentimento spontaneo che nasce dal cuore di ognuno di noi. Si prova in modo disinteressato, non si comanda, non si pilota, né tantomeno si critica. Si prova e basta. Non è certo una guerra tra poveri, quella che va innescata. Si può amare e aiutare un bambino disagiato o un disabile, così come un animale. Quest’ultimo, in una scala sociale, purtroppo, occupa sempre l’ultimo posto.
San Francesco, il poverello d’Assisi, si spogliò di tutto, ma tenne per sé l’amore per gli animali, che non ebbe mai timore di palesare. Disse, ad esempio degli uccelli…
“Fratelli miei, voi dovete molta riconoscenza a Dio creatore, perché vi ha dato il grande dono di volare nell’aria. Voi non seminate, non mietete, eppure Dio vi nutre e vi dà fiumi e fontane per bere. Voi non sapete filare e tessere, eppure Dio veste Voi e i vostri figliuoli col più morbido e grazioso dei vestitini di penne e piume”.
Il regno di Dio è anche dentro l’anima di queste creature, che molti di noi sono certi di incontrare di nuovo in Paradiso, dove c’è posto anche per loro. Perché mai escluderli?
Assisi non è pet-friendly
Doveroso, da parte mia, un cenno alla mala accoglienza che la sottoscritta ha subìto proprio ad Assisi, circa un anno fa, perché in compagnia del suo dolcissimo cane, Sogno, salvato dalla strada, un angioletto di circa dieci chili, timido e silenziosissimo. Ebbene, ad Assisi non c’è chiesa o basilica che permetta l’ingresso agli animali: il divieto è ben specificato a ogni entrata. Stanca di essere discriminata e di non poter visitare la città come avrei voluto, mi “permetto” di entrare nella basilica di “Santa Maria degli Angeli”, con mia sorella e il mio Sogno.
Un frate francescano, appena scorto il cagnolino, ci segue, anzi, ci insegue, ci blocca e ci scorta all’uscita, con molta fretta, senza neanche permetterci di terminare la nostra preghiera. Fuori dalla chiesa, poi, sono falliti tutti i miei tentativi di richiamare all’amore per gli animali invocato da San Francesco, capo spirituale del francescano incontrato, che la pensava esattamente come Don Mazzi, purtroppo.
Don Mazzi ha detto…
“Non spendete soldi per salvare cani e gatti, ma destinate denaro alle nostre strutture. Noi salviamo vite umane” è l’appello che don Mazzi ha rivolto agli italiani, nuovamente, in un linguaggio forbito davvero degno di un uomo di Chiesa e di un educatore di giovani, aggiungendo: “Si incazzeranno gli animalisti, ma io dico quello che penso”.
La LAV: “Soffrono come noi”
“Don Mazzi rifletta bene su quello che afferma, la sensibilità e la compassione nei confronti degli animali è in continuo aumento, così come la consapevolezza che la loro sofferenza non è affatto diversa da quella umana”, replica Ilaria Innocenti, responsabile Lav, settore Cani e Gatti, che aggiunge: “Piacere e dolore, soddisfazione delle necessità primarie e secondarie sono stati e necessità comuni a tutti gli esseri viventi e senzienti, nessuno escluso. L’amore per l’uomo non esclude affatto quello per gli animali e per la natura, perché l’amore e la vera compassione non sono mai fonte di separazione né di pregiudizi”.
“Maltrattati e violati proprio dall’Uomo”
E ancora, sempre dalla Lav: “Aiutare gli animali è un gesto nobile e di grande valore sociale, quanto quello di aiutare le persone. La sofferenza non ha confini di specie e gli animali non hanno alcun peccato, quindi perché relegarli ai margini della nostra sfera morale o peggio escluderli e considerare gli umani più degni di aiuto? Cani e gatti, ma anche animali di altre specie, sono oggetto di incuria, abbandono, maltrattamenti, violenze di ogni tipo. E sempre, o molto spesso, per mano dell’uomo. Se don Mazzi sensibilizzasse anche al rispetto degli animali, secondo la visione francescana, e quanto mai reale, di un creato popolato non solo di persone, ma anche di animali e natura, invece di chiedere denaro per le proprie strutture gettando fango su volontari e associazioni animaliste che svolgono un lavoro encomiabile e di straordinaria utilità sociale, inizierebbe a porre le basi per ricevere il sostegno che cerca.
Molti italiani, che a milioni ospitano nelle loro case proprio cani e gatti come membri della loro famiglia, non sono più disposti a considerare gli animali esseri di serie B. Ma probabilmente una parte della Chiesa non si è ancora accorta di questa importante rivoluzione culturale e sociale”.
“Così offende tutti i volontari”
Infine, sempre Innocenti della Lav: “Le parole di don Mazzi sono un’offesa alla sensibilità e alla vita di coloro che si prendono cura degli animali e gli riconoscono un ruolo di vita familiare. Gli animali non solo sono spesso vittime di una società basata sullo sfruttamento e sulla morte, ma sono i più deboli dei deboli e non riconoscere il loro diritto alla vita e alla non sofferenza non può essere degno di una società evoluta e civile Don Mazzi dovrebbe sapere che la violenza sugli animali è molto spesso l’anticamera di quella sull’uomo. Combattere la prima e aiutare gli animali, pone le basi per prevenire la seconda”.
A cura di Maria Paola Gianni
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