Le storie di cinque cani eroi
Ecco le storie di cinque cani eroi, celebrati dal Premio Internazionale Fedeltà del Cane, di cui abbiamo già parlato.
Blaster
Cane fantasia di nove mesi, ha aiutato il padrone a risalire un anfratto, con il figlio gravemente ferito fra le braccia, afferrandolo per i pantaloni e tirandolo verso la salita (Genova)
Una bella giornata primaverile dello scorso fine marzo. Il signor Chelone trascorre due giornate nella casa di Sottoripa (Montebruno) in Val Trebbia, con la famiglia: moglie, suocera, il figlio Guglielmo di nove anni e il loro cucciolone fantasia di nove mesi, Blaster. La strada che porta a Sottoripa è da tempo interrotta per una frana, per cui lasciano l’auto a circa un km. Quando arrivano Guglielmo sale sul quad elettrico, si allontana e perde il controllo. Il signor Chelone si precipita sul posto, preceduto dall’abbaiare insistente di Blaster. Vede suo figlio giacere a terra, dopo una caduta di dieci metri, con la testa poggiata sulle uniche due rocce esistenti. È immobile, non risponde, ma per fortuna il quad non lo ha schiacciato.
Guglielmo è privo di sensi, zigomo, naso e denti traumatizzati, labbro lacerato, braccio fratturato.
La mamma, sotto shock, chiama il 118, ma fino a lì l’ambulanza non può raggiungerli a causa della neve. Il padre stabilizza la frattura, carica il bambino in spalla e prova a risalire. Un percorso difficile, anche perché per l’eccessivo peso, l’uomo sprofonda ancor più nella neve.
E perde la strada verso la salvezza. Sarà Blaster ad aiutarlo ad uscire dall’anfratto. Così padre e figlio sono finalmente sulla strada e vanno incontro all’ambulanza, dopo ben quattro km.
Guglielmo viene ricoverato al Gaslini, il recupero sarà lungo. Blaster non tocca cibo, né acqua per quarantotto ore, ma appena Guglielmo torna a casa, torna anche lui ad essere il cagnolone di sempre: furbacchione, giocherellone, impetuoso e affettuoso (nella foto, Blaster, di Vittorio Chelone. Genova).
Caron Dimonio
Siberian Husky di nove mesi, ha svegliato i suoi padroni nel cuore della notte, salvandoli dall’incendio che stava distruggendo la loro casa (Pontremoli, Massa Carrara)
Caron Dimonio ha un ruolo determinante la notte dello scorso marzo, nella piccola frazione pontremolese di Careola, dove Filippo vive con il figlio e gestisce un’azienda attrezzata per il camper-turismo. È notte fonda e nella casa tutti dormono, ma in quest’apparente tranquillità un incendio divampato nella zona del sottotetto, probabilmente a causa di un corto circuito, sta silenziosamente propagandosi nell’intera abitazione. Caron, di soli quattro mesi, intuito il grave pericolo per la sua famiglia, non esita a precipitarsi nella stanza del padrone col preciso intento di svegliarlo. Filippo, interpretando i comportamenti del cane, che continua a tirare le coperte e a graffiarlo, alla fine è costretto a svegliarsi e ad alzarsi nel momento in cui Caron salta sul letto. A quel punto, resosi conto del fumo già presente nella stanza, corre dal figlio. Insieme prontamente abbandonano la casa e allertano i pompieri.
Il loro intervento ha limitato i danni all’abitazione, che comunque è rimasta inagibile per giorni. Tutti salvi, comunque, grazie alla prontezza, alla determinazione e al coraggio di un cucciolo di appena quattro mesi e dal nome un po’ bizzarro: Caron Dimonio (nella foto, Caron Dimonio con Filippo Cattaneo. Pontremoli, Massa Carrara).
Chunk
Golden Retriever di tre anni e mezzo, ha salvato la vita, in mare, a una bimba di nove anni (Pomonte, Isola d’Elba)
Ferragosto dello scorso anno: Chunk si trova sull’Isola d’Elba, in vacanza, con la “mamma adottiva” Eugenia. Chunk, all’epoca di due anni e mezzo, non è un cane qualsiasi: è stato addestrato ad Albissola Marina dalla Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics) e ha il brevetto per i soccorsi in mare. Quel giorno Chunk sta normalmente nuotando con Eugenia, è “fuori servizio”, ma dotato comunque dell’imbragatura. Il tutto accade in un attimo, a Pomonte, sulla costa sud-occidentale dell’isola. Una bimba, Anna, di nove anni, si trova sugli scogli, quando una serie di onde lunghe, spinte dal maestrale, la fanno scivolare in acqua. Il padre si tuffa in suo soccorso, ma con quella batteria di onde avvicinarsi per riconquistare gli scogli sarebbe troppo pericoloso. Alla richiesta di aiuto del padre, scatta, immediato, l’intervento di Chunk ed Eugenia. Raggiungerli non è facile e per tornare a riva, sono costretti a doppiare la scogliera e a rientrare in un punto in cui le acque sono più calme. A soccorso terminato e nel migliore dei modi, la piccola riabbraccia la mamma e, una volta calmatosi il pianto dirotto in cui è scoppiata, corre dal suo salvatore (nella foto, Chunk e Eugenia Bisio. Carcare, Savona).
Angelo
Meticcio di circa cinque anni, ha vegliato la compagna uccisa da un’auto, non permettendo ad alcuno di avvicinarsi a quel corpicino senza vita e ha cercato in questo modo di proteggerla, forte di un legame che va oltre la morte (Vallo della Lucania, Salerno)
La storia di Angelo diventa “virale” quando una sua foto, diffusa dai volontari animalisti, fa il giro del web e fa il pieno di click, attirando l’attenzione dei media nazionali. La straziante foto lo ritrae sulla strada accanto alla sua compagna morta. Angelo ha alle spalle una storia di abbandono, di amore negato, un vissuto di sofferenza e di privazioni. Un triste percorso di cane randagio che gli fa riporre tutto il suo affetto su una dolce cagnetta, “Dasy”, anche lei trovatella, simil-Pastore Tedesco, incontrata per strada. Angelo e Dasy si scelgono e, inseparabili, vivono lungo le vie di Vallo della Lucania. Finché un maledetto giorno una macchina travolge Dasy, lasciandola sulla strada immobile, senza vita. Angelo non sa darsi pace e dopo averla annusata, leccata, cercando disperatamente di risvegliarla, le si accovaccia accanto senza mai muoversi, come per proteggerla, per tenerla sempre vicino a sé, anche oltre la morte. I volontari, riusciti a separare i due con massimo amore e professionalità, accudiscono Angelo per mesi, impedendo che finisse in un canile calabrese, al di fuori del loro controllo. Tra messaggi, appelli e foto straziante diffusa, grazie ai volontari dell’associazione “Animalisti Sala Consilina e Vallo della Lucania” e alla condivisione dell’immagine di Angelo sulla community “Pelosi Liberation Front” (Plf) che conta oltre 50mila adesioni, lo stesso a luglio trova finalmente una famiglia. Al premio, accanto ad Angelo e alla sua “mamma adottiva” Annalisa, interviene Marco Fornari, patron del team di Plf, Bologna (nella foto, Annalisa Maschi, “mamma adottiva” di Angelo. Aosta).
Gratis
Pastore Tedesco della Polizia di Stato, di sette anni, si è più volte distinto per la prevenzione e repressione dello spaccio di droga, nel centro storico di Genova
Gratis si è distinto per la quotidiana repressione e prevenzione dei reati. In particolare, per i continui ritrovamenti di sostanze stupefacenti e per aver facilitato numerosi arresti e denunce, anche, e soprattutto, nell’area critica del centro storico di Genova. Ci vuole un olfatto molto spiccato per individuare piccoli quantitativi di sostanze psicotrope che, pur in ridottissime dosi, arrecano danni spesso irrimediabili al corpo umano. Gratis opera nel settore dei “cani antidroga della Polizia di Stato”, il cui responsabile è il sovraintendente capo Alessandro Pilotto. È stato premiato in compagnia del sovraintendente capo, Laura Bisio, conduttore cinofilo antidroga (nella foto, Gratis con la squadra cinofili della Polizia di Stato. Genova).
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