Cani nelle scuole contro il bullismo
Il bullismo è un fenomeno di violenza per lo più tipico degli ambienti scolastici, in contesti sociali riservati ai giovani e un modo per combatterlo potrebbe essere quello di introdurre dei cani nelle scuole. Un’azione sociale violenta e intenzionale, sia fisica che psicologica, ripetuta nel tempo, rivolta a persone considerate bersagli facili o incapaci di difendersi. È un fenomeno sociale oggetto di studio tra gli esperti delle scienze sociali, della psicologia giuridica, clinica, dell’età evolutiva e non solo. Tra i vari studi e le diverse tecniche per arginare il fenomeno spicca un progetto del tutto innovativo, denominato “Bullidog”, che potrebbe rivoluzionare i metodi educativi delle scuole elementari e medie, offrendo uno strumento geniale per prevenire e combattere il fenomeno del bullismo.
Arriva il cane maestro
In questo rimedio, che potrebbe essere definito “gioco” per la sua leggerezza e piacevolezza, il migliore amico dell’uomo è “il Maestro” che insegna ai ragazzi la cooperazione, la comunicazione, l’empatia, la pazienza, la sensibilità, l’ascolto.
“Una rivoluzione già cominciata nelle scuole italiane dove questo progetto è stato sperimentato, e dalle quali sono tratte le numerose casistiche”, si precisa nel libro appena uscito “Pierino e il cane lupo – Bullidog: vincere il bullismo con l’aiuto dei cani” (edizioni Amrita, 13 euro, 134 pagine). L’idea di base è semplice quanto dirompente: far entrare un cane in classe. Perché quando un quattro zampe entra in gioco smaschera e demolisce qualsiasi barriera di chiusura, apre al dialogo, alla comunicazione, lima i comportamenti prepotenti e genera armonia e coesione, che così pervadono l’ambiente e instaurano nuovi rapporti positivi. E il gruppo prende forza.
Insegna a grandi e piccoli
Il libro è rivolto a tutti, insegnanti, ragazzi, genitori, e mira a far conoscere questo nuovo straordinario strumento educativo. Alla base di tutto, ancora una volta, c’è il rapporto vincente e avvincente uomo-animale che stimola profonde riflessioni per chiunque condivida la vita con un cane e non solo.
I due autori del libro, Alberto Dal Negro e Silvia Fusaro, ci spiegano, in esclusiva, il progetto innovativo
Alberto e Silvia, perché è importante leggere il vostro libro?
ALBERTO Perché dà l’idea che a problemi complessi non occorra per forza rispondere con interventi complessi, ma con interventi ‘intelligenti’, spesso semplici, dove la differenza la fanno le persone (e gli animali…) in gioco, la qualità delle relazioni che fra loro si instaurano: è un lavoro di rete basato sulla condivisione di valori comuni.
SILVIA Il libro offre spunti di riflessione su più aspetti: parla di bullismo, ma presenta anche schede tecniche sui comportamenti animali; ci sono interessanti testimonianze degli studenti e degli insegnanti.
Quali sono i temi cardine dell’intervento coi cani?
ALBERTO Ascolto, accoglienza, confronto, cooperazione, stimolo alla riflessione, benessere e crescita.
SILVIA Il lavoro in rete, la ricerca di linguaggi comuni, la chiarezza nel metodo e negli obiettivi di lavoro.
E le caratteristiche peculiari del vostro metodo?
ALBERTO Attraverso il coinvolgimento di animali risulta tutto più semplice, simpatico, leggero. Il cane è un grande facilitatore, eleva l’attenzione e la curiosità al massimo livello, e i messaggi educativi che si trasmettono in quel contesto ‘penetrano’ in profondità e vengono interiorizzati senza sforzo, incidendo decisamente nei processi di sviluppo della persona.
SILVIA Il cane rende semplici e immediatamente sperimentabili determinate “regole” relazionali come, ad esempio, il rispetto dei tempi dell’altro e il controllo del comportamento per poter avvicinarsi all’altro, in questo caso, appunto, il cane. Tali esperienze vanno poi rinforzate ed elaborate con l’aiuto degli insegnanti e di un’equipe multi-professionale con competenze diverse, ma complementari.
Quali sono i risultati ottenuti finora?
ALBERTO Al di là del progetto Bullidog raccontato nel libro (grazie al quale si è registrato un decremento della prepotenza a scuola dal 20% iniziale al 6% finale, lavorando solo su alcune classi), per ogni altro intervento i miglioramenti osservati sono ‘tangibili’ in modifiche comportamentali ‘durante’, ma anche ‘dopo’ l’intervento con gli animali.
Grazie all’animale si riesce a creare uno ‘spazio di accoglienza’ in cui la persona si sente accettata, si lascia andare e allontana tutti i pensieri e le emozioni negative, si sente apprezzata per quello che è, assapora un momento diverso, soprattutto riesce a mettere in luce il suo pieno potenziale.
E questo osservando, giocando, ridendo, in una relazione spontanea, naturale, armonica, reciprocamente gratificante con un animale, di cui – e questo è importantissimo – va preservato il massimo benessere.
Il libro è rivolto a qualcuno in particolare?
ALBERTO Può essere letto da chiunque: da chi ha un cane, per capire il valore che la relazione con un animale è in grado di apportare (a sé, prima che agli altri), alle famiglie che vivono situazioni difficili e possono conoscere nuove modalità di intervento per il sostegno dei loro cari, a chiunque lavori in ambito educativo, ma anche socio-assistenziale e sanitario, nonché agli amministratori pubblici fino ai politici, per comprendere la forza d’impatto (e la sorprendente facilità) di un lavoro di prevenzione e di rete in cui viene inserita l’energia animale (sempre se dietro c’è un’organizzazione seria e professionale).
SILVIA È un libro per tutti. Le relazioni positive sono uno degli elementi fondamentali per il proprio benessere personale: ci sono competenze da poter imparare, ne abbiamo bisogno tutti, basta trovare la strada giusta, come quella del progetto del libro, nel quale gli animali, in particolare i cani, sono preziosi alleati.
a cura di Maria Paola Gianni
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