Soffre d’ansia: le tipologie comuni nei cani
Abbiamo già parlato di paure e timori nei cani e nei gatti, vediamo ora di capire cosa succede in un cane quando soffre d’ansia, quali comportamenti si innsescano, quali possano essere le cause e, eventualmente, come possiamo porre rimedio a tutto questo.
Se soffre di ansia da separazione
È sera. Apriamo la porta di casa, Fido come un vulcano si precipita a salutarci. Entriamo e troviamo un disastro. Per un attimo pensiamo ai ladri, ma poco dopo ci rendiamo conto che il responsabile di tale misfatto è proprio il nostro amico peloso che ci sta guardando con quei due occhioni così dolci. Non abbiamo abbastanza energia per arrabbiarci e francamente servirebbe a poco. Fido ha combinato grossi guai, ha rotto tutti i cuscini, ha rosicchiato le zampe della nostra scrivania, ha distrutto la poltrona che avevamo appena comprato e ha sporcato ovunque. Questo è il tipico scenario che si verifica quando il nostro amico a quattro zampe è affetto da “ansia da separazione”.
Cani di single o coppie senza figli
È una patologia comportamentale piuttosto diffusa. Si verifica in assenza del proprietario al quale Fido è iperattaccato. Questa patologia si riscontra principalmente negli animali che vivono in ambiente urbano e che vengono adottati da single o da coppie che non hanno figli. Si manifesta nel periodo che precede la pubertà. Ne esistono due forme: una produttiva e una deficitaria. Nella prima il soggetto distrugge oggetti, urina e defeca ovunque ed emette vocalizzazioni. Tutti segni che testimoniano la presenza di uno stato ansioso di tipo intermittente.
Nella seconda forma, quella deficitaria, il quadro clinico è dominato da inibizione comportamentale e da attività di sostituzione. Ciò caratterizza lo stato ansioso di tipo permanente. In pratica il cane smette di distruggere gli oggetti e non sporca più. Le vocalizzazioni permangono, ma in modo ridotto. Fido non segue più il proprietario e non gli fa più le feste al suo ritorno. Tuttavia questa è un’autonomia apparente. In realtà è legata all’inibizione comportamentale. Il nostro amico a quattro zampe per compensare il suo disagio cercherà di trovare delle attività di sostituzione (bulimia, granulomi da leccamento, ect).
Serve uno specialista
Per il suo benessere psico-fisico non dobbiamo minimizzare certi suoi comportamenti. Quindi se il cane in nostra presenza è molto educato, ma in nostra assenza si trasforma in un vero e proprio terremoto, dobbiamo chiedere la consulenza di uno specialista. Il cane con ansia da separazione è molto affettuoso e nell’esordio della patologia tende a seguire ovunque il proprietario. In pratica i disastri capitano solo quando resta da solo. All’esordio dei primi sintomi dobbiamo rivolgerci a uno specialista. Un cane affetto da questa patologia vive un forte disagio psichico. Inoltre è opportuno sottolineare che oltre ad arrecare danni alla nostra casa, Fido disturberà i vicini. Un cane affetto da questa patologia può abbaiare e persino ululare senza tregua.
Distrugge gli oggetti con il nostro odore
Che cosa preferisce distruggere il nostro amico a quattro zampe? Di certo tutti gli oggetti in cui ci sente il nostro odore. Quindi non meravigliamoci se al nostro ritorno troveremo pantofole o abiti completamente distrutti. Il nostro amico a quattro zampe, oltre a rompere gli oggetti, sporcherà, urinando e defecando ovunque. E non pensiamo di risolvere il problema lasciandolo in giardino. Potrebbe distruggerlo completamente.
Ansia da de ritualizzazione
Si manifesta quando il nostro amico a quattro zampe in età adulta cambia gruppo sociale. Fido era abituato a vivere in un sistema familiare, aveva le sue abitudini e aveva imparato a codificare il nostro linguaggio, le nostre parole e i nostri movimenti. Ma se improvvisamente e non più in giovanissima età si troverà a dover vivere in un gruppo sociale completamente diverso potrebbe esplicare il suo disagio in questo modo. Come? Manifestando aggressività, rifiutando il contatto con persone, lanciandoci segnali ambivalenti, magari invitandoci a giocare e dopo scappando via e con attività di sostituzione. È così che ci comunica il suo disagio psicofisico. Meglio affidarsi a un esperto.
di Irene Cassi, medico veterinario comportamentalista
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