Certosino: razza di antica bellezza
Calmo, equilibrato, intelligente e rassicurante il Certosino è un ottimo animale da compagnia, mai invadente, mai appiccicoso.
Il miagolio del Certosino è molto tenue per un animale di corporatura così massiccia: la leggenda dice che ha imparato a modularlo nella quiete dei monasteri, dove tutti parlano a bassa voce.
Ha una corporatura muscolosa, petto largo e ben sviluppato, specie nei maschi, zampe corte e forti.
Non tutti i gatti grigi o blu sono Certosini
Il grigio è un colore piuttosto diffuso in natura, originato geneticamente da una diluizione del nero, che può manifestarsi anche nel British, nell’Europeo o in altre razze – come il Blu di Russia e il Korat – che con il Certosino hanno in comune proprio l’elegante pelliccia azzurro-grigio.
La struttura e la tessitura del pelo, insieme alla conformazione fisica, sono però ben diverse.
Il Certosino ha un mantello doppio, molto morbido e vellutato al tatto, reso leggermente gonfio dal sottopelo spesso e fitto.
Il corpo è massiccio e pesante, la testa, con guance particolarmente sviluppate, ha la forma di un trapezio.
Gli occhi, grandi e ben aperti, sono di un tipico arancione scuro, che può sfumare nel color cuoio. Il Blu di Russia è un gatto snello e slanciato, dal portamento elegante, che ‘indossa’ un mantello doppio, con pelo di protezione molto lucido e setoso.
I suoi occhi a mandorla sono due smeraldi verde brillante. Il Korat ha un pelo liscio e aderente al corpo, sottile ed elastico, privo di sottopelo, e una corporatura muscolosa, di medie proporzioni. La sua testa ha la caratteristica forma a cuore e il naso presenta un leggero stop.
Protagonista di un celebre romanzo
Il Certosino è stato immortalato anche nel romanzo ‘La Chatte’ della scrittrice Colette, che lo descrive così: il mantello “malva e bluastro, come la gola dei colombi selvatici” e lo sguardo intenso dei bellissimi occhi “gialli, profondamente incastonati, sospettosi, fieri, padroni di se stessi”.
Tra i personaggi del racconto, nessuno sa ricambiare l’amore del protagonista, il giovane e ricco Alain, come Saha “comprata all’età di cinque mesi a motivo della sua testina perfetta, della sua precoce dignità”.
“Non era soltanto una gattina ch’io portavo a casa – spiega lui all’ingenua Camilla, sua fidanzata e neo-sposa, gelosissima delle attenzioni riservate alla piccola rivale pelosa – ma l’intera nobiltà felina, il suo illimitato disinteresse, il suo saper vivere, le sue affinità con i più eletti tra gli umani … ”
Identikit
ORIGINE: Francia, prima del XVII secolo
ASCENDENZA: comuni gatti di casa
ALTRI NOMI: Chartreux
PESO: 3 – 5 kg la femmina, 4-8kg il maschio
IBRIDAZIONI: nessuna
TEMPERAMENTO: tranquillo ma vigile, socievole e affettuoso
Caratteristiche
- TESTA: grande, massiccia, di forma trapezoidale, con guance molto sviluppate, soprattutto nel maschio adulto
- ORECCHIE: di media grandezza, larghe alla base, rivolte leggermente in avanti e arrotondate in punta
- OCCHI: grandi, ben aperti, non troppo rotondi e leggermente inclinati verso l’alto all’estremità, vivaci e brillanti, di colore dal giallo scuro intenso al cuoio, senza tracce di verde
- CORPO: di taglia medio-grande, massiccio e possente, solido, forte e muscoloso, con petto largo e ben sviluppato
- MANTELLO: di tonalità dal blu-grigio pallido al grigio-blu scuro, brillante, doppio, morbido, folto e denso, leggermente sollevato dal corpo per la presenza di un sottopelo fitto e lanoso
- ZAMPE: di media lunghezza, muscolose, con piedi grandi e rotondi
- CODA: di media lunghezza, spessa, terminante con una punta arrotondata
Peculiarità
Impegno – Autonomo e indipendente, ama uscire all’aperto, ma vive benissimo anche in appartamento.
Cure Mediche – Appartenendo a una razza rustica e naturale, è forte e robusto; sopporta bene anche il freddo e non ha bisogno di cure particolari.
Socialità – Fiero, equilibrato e sicuro di sé, sensibile e affettuoso, è molto socievole, ma tiene anche alla sua indipendenza.
Pelo – Il suo mantello fitto e corto non richiede lunghe toelettature, basta una bella spazzolata settimanale, completata dall’uso di un guanto di gomma o di una pelle di daino inumidita, per rimuovere l’eccesso di peli morti; solo nel periodo della muta, particolarmente abbondante, va pettinato spesso e con un po’ più di attenzione.
A cura di Giulia Settimo
Foto Roberto Della Vite
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