Cani al parco: ma se l’accesso è vietato?

di Redazione Quattrozampe

Cani al parco

Si può entrare liberamente con i cani al parco pubblico, tenendolo correttamente al guinzaglio?

Facciamo un po’ di chiarezza nel mondo normativo che caratterizza il nostro Paese per comprendere come viene regolamentato l’accesso di un cane, e relativo conduttore, in un parco o giardino pubblico.

Il Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 prevede l’obbligo “di guinzaglio o di museruola al cane quando si trova nelle vie o nei luoghi aperti al pubblico”, nonché “di guinzaglio e museruola nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto”.

A livello nazionale, quindi, l’accesso dei cani è possibile mediante l’uso di idonea strumentazione: guinzaglio o museruola.

Ma è bene sapere che la normativa indicata risale agli anni Cinquanta e, successivamente, Regioni e Comuni hanno poi adottato specifiche regole sull’accesso e permanenza con il nostro quattro zampe al parco.

Regione Toscana

Così, per esempio, la regione Toscana, prevede con Legge Regionale n. 59\2009, l’accesso dei cani accompagnati dal detentore a tutte le aree pubbliche e di uso pubblico, compresi i giardini, i parchi e le spiagge.

Eventuali limitazioni sono previste per le aree giochi dedicate ai bambini, quando a tal ne sono chiaramente delimitate e segnalate con appositi cartelli di divieto e dotate di strumenti atti alla custodia dei cani all’esterno delle stesse.

Milano: aree diversificate per i cani al parco

Di più. È utile sapere che anche i Comuni hanno la possibilità di legiferare in merito all’accesso e modalità di un quattro zampe in un parco-giardino pubblico, con tanto di ordinanza o regolamento.

Così a Milano, per esempio, il Regolamento d’uso del verde, disciplina con specifico articolo gli “spazi per i cani” prevedendo, nello specifico, che i cani devono essere condotti al guinzaglio, con appositi segnali sono indicate le aree in cui i cani possono essere lasciati liberi, nonché le aree nelle quali è fatto loro divieto di accesso.

La vergogna di Lodi: non ammette i cani dei parchi

Altri comuni, purtroppo, vietano l’accesso con un quattro zampe al parco pubblico: così, per esempio, il Comune di Lodi, mediante il proprio regolamento di polizia urbana, vieta l’introduzione di cani nei parchi e giardini pubblici quali quelli indicati nel medesimo dispositivo. Decisione corretta sotto il profilo giuridico?

In realtà no: la giurisprudenza amministrativa, ormai consolidata, prevede l’illiceità di disposizioni di questo tipo per una serie di motivazioni.Cani al parco

Divieti “bacchettati” dal giudice

Il Tribunale Amministrativo del Lazio, per esempio, con sentenza del 2016, ha annullato l’ordinanza di un comune avente a oggetto il divieto assoluto e indiscriminato di accesso del cane in tutte le aree verdi.

Grazie al ricorso di un’associazione animalista, l’ordinanza è stata dichiarata “nulla” sulla base del fatto che, il divieto assoluto è sproporzionato rispetto agli altri interessi tutelati ed eccessivamente limitativo della libertà di circolazione delle persone.

Il fatto che, scorrettamente, i cani talvolta siano lasciati liberi o non vengano raccolte le relative deiezioni non giustifica un provvedimento di questo tipo, ma è possibile ovviare a questi problemi mediante mezzi di controllo e di repressione tramite l’Autorità preposta.

Impugnativa davanti al TAR

Chiarito, dunque, che divieti di questo tipo siano “bacchettati” dal giudice, è bene tenere presente che è possibile impugnare disposizioni di natura amministrativa, davanti al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) o con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, nei termini e modi previsti per legge, trascorsi i quali, in mancanza, la decisione diventa vincolante.

È possibile fare ricorso a eventuali sanzioni

Tuttavia, anche in casi di questo tipo, è possibile fare ricorso a una eventuale sanzione per contestare l’illegittimità del divieto.

Così è avvenuto nel comune di Lodi, dove non è possibile accedere con il cane in un parco pubblico, come previsto nel Regolamento comunale di polizia urbana.

Il Giudice di Pace di Lodi, infatti, con recente sentenza, ha accolto il ricorso presentato dall’on. Michela Vittoria Brambilla avverso una sanzione amministrativa comminata per aver violato, appunto, il divieto di accesso con il cane in un parco pubblico della città, in occasione di una manifestazione indetta per contestare tale prescrizione.

Il Giudice ha accolto il ricorso ritenendo illegittima la sanzione, ricollegandosi alla giurisprudenza consolidata, mediante la quale si nega legittimità a quei provvedimenti che limitano la libertà di circolazione ai conduttori di cani e, pertanto, la norma regolamentare deve essere disapplicata.

A prescindere dalla legge e dalla giurisprudenza, come conduttori di quattro zampe, dobbiamo adottare un comportamento corretto e civile per garantire una buona convivenza tra animali e uomo, ed evitare che la pubblica amministrazione, seppur ingiustamente, adotti delle decisioni estreme e limitative a causa di condotte incivili.

 

 

 

A cura di Claudia Taccani – Avvocato e responsabile Sportello legale Oipa

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