Evitare il morso del cane: consigli d’educazione
Evitare il morso del cane specialmente nei confronti dei bambini è possibile grazie ad una educazione consapevole e ponderata.
“I casi di cani che mordono un bambino sono rarissimi, immensamente più rari degli incidenti stradali”, ha sempre sottolineato l’indimenticabile Valeria Rossi, esperta di cultura cinofila.
“Fanno ovviamente molto scalpore, anzi, scioccano chiunque abbia sensibilità, ma restano casi rari: e sono quasi immancabilmente riconducibili a errori umani. Basta non commetterli, questi errori, e non succederà mai nulla di male ai nostri figli”.
E allora è necessario che si rispettino delle regole.
Supervisionare sempre, mai lasciare bimbi e cani da soli
“Mai lasciare solo un bambino con un cane senza la supervisione di un adulto”, avverte la veterinaria comportamentalista Manuela Michelazzi.
“Non va dimenticato che, anche solo involontariamente, durante il gioco, un cane può far male al bambino semplicemente saltandogli addosso per fargli le feste. Alcuni cani hanno una delicatezza eccezionale nei confronti dei bambini, ma non è sempre così. Spesso il bambino non è in grado di interagire in modo corretto con il cane: per esempio, può tirargli la coda o le orecchie, oppure infilargli le dita negli occhi; in questi casi, il cane può reagire dando dei segnali di avvertimento (allontanandosi o ringhiando). Ma se il bambino non è in grado di interpretare correttamente i segnali dati dal cane, continuerà a disturbarlo con il rischio di essere morsicato”, conclude Michelazzi.
“Possibili eccezioni si possono valutare solo quando si tratta di cani e bambini “di casa”, che fanno parte dello stesso “branco”, che si conoscono alla perfezione e che sono stati entrambi educati a rispettare l’altro. Ma un bambino sconosciuto al cane non si lascia da solo con lui, neppure se il cane è microscopico”, conferma Valeria Rossi.
Insomma: tutti gli esperti sono d’accordo. “Il cane non impazzisce all’improvviso, ma manda dei segnali chiari prima di passare ai fatti. Quindi mai lasciare che bambini e cani giochino da soli, supervisionando sempre l’interazione trai due e, nel caso si ravvisino segnali di stress, interromperla”, conclude l’educatore cinofilo Bartelloni.
Far socializzare cane e bimbo
Il cane di casa non è “automaticamente” il cane dei bambini di casa, se non si permette loro di interagire.
“Spesso si legge di un cane che ha morso “il padroncino”… per poi scoprire che il cane stava relegato in giardino, magari alla catena, e che il bambino lo vedeva forse passare al mattino quando andava a scuola. Ma che rapporto può esserci, tra i due?”, si chiede Valeria Rossi. “Per quel cane il bambino è un completo estraneo!”
Talvolta può succedere che il cane scambi il bambino per una preda e manifesti, quindi, nei suoi confronti un comportamento predatorio.
“Questa problematica si riscontra soprattutto nei cani che non sono stati abituati alla presenza dei bambini fin da cuccioli e che quindi interpretano i movimenti poco coordinati e le urla dei “cuccioli di uomo” come se fossero i segnali emessi da una preda”, conferma Michelazzi.
Insegnare ai bimbi a rispettare il cane e i suoi spazi
“Il cane non deve essere un giocattolo”, ammonisce Bartelloni. “Il bambino non lo deve disturbare mentre dorme e non deve disturbarlo mentre mangia”.
A partire dai tre anni circa, il bambino è in grado di imparare a rispettare il cane. Quindi gli vanno impartite, e vanno anche fatte rispettare, le seguenti regole:
- il cane non va disturbato quando mangia, né quando dorme;
- non si fa male al cane per alcun motivo: non si tirano orecchie e code, non si infilano dita negli occhi, non si morde il cane (i bambini piccoli talvolta lo fanno);
- non si mettono le mani in bocca al cane, neppure per esaminargli i denti;
- non si toglie nulla di bocca al cane, cibo o giocattolo che sia. Se è il cane a rubare un giocattolo del bimbo, si chiamano i genitori;
- non si usa il cane come cavallo, saltandogli in groppa. Neppure se è davvero grosso come un cavallo;
- non si corre e non si strilla mai davanti a un cane sconosciuto;
- i cani sconosciuti non si abbracciano e non si “aggrediscono” per coccolarli, ma si approcciano educatamente, arrivando di lato e non di fronte, facendosi prima annusare una manina e poi, se il cane mostra di gradire, facendogli eventualmente una carezza sul collo o sul petto, non sulla testa.
I cani non vanno considerati come se fossero esseri umani
In particolare, bisogna ricordare che non sono né “buoni”, né “cattivi”. Sono cani. Sono animali e si comportano secondo il proprio etogramma. Si comportano anche secondo l’educazione che hanno ricevuto.
“Esistono indubbiamente razze (o tipologie) più o meno reattive, più o meno possessive, più o meno mordaci”, spiega Rossi. “Ma tutti i cani sono tendenzialmente “buoni”, dal punto di vista morale (nostro)”.
Purtroppo anche il cane più dolce del mondo, in certe condizioni, può mordere.
Dire “ho lasciato mio figlio da solo con quel cane perché so che è buono” non ha significato, perché il cane può reagire mordendo a un’infinità di stimoli:
- il dolore (come tirate di coda, dita negli occhi e altre cose che i bambini piccoli a volte compiono in assoluta innocenza);
- la difesa del cibo, o anche solo di un oggetto (palline, ossetti & C.);
- il fraintendimento di atteggiamenti amichevoli/ giocosi che il cane scambia per minacciosi;
- i suoni che lo infastidiscono (i bambini strillano spesso e volentieri).
“Un cane che morde perché ha sentito fastidio e/o dolore è “cattivo”?”, si chiede Valeria Rossi. “Ma neanche per idea: è un cane! Che, ricordiamolo, non ha nessuna arma di difesa al di fuori dei denti. E quindi usa quelli”.
Insegnare ai bambini a non avere paura dei cani
“Non toccarlo che ti mordeeee!” è un urlo che si sente spesso dalle mamme. Errore. I bambini devono considerare i cani come amici, non come pericolosi spauracchi.
I genitori cinofobi sono spesso i primi responsabili degli incidenti che succedono quando il bambino strilla e scappa davanti a un cane (logica conseguenza dell’averlo terrorizzato)… e al cane salta fuori l’istinto predatorio. Se il bambino (caso raro) ha paura spontaneamente, senza che siano stati i genitori a inculcargliela, bisogna subito correre ai ripari e pensare a una terapia: perché questo può salvare il bambino da un morso. I bambini che hanno paura dei cani sono le vittime più frequenti di morsi.
I bimbi non vanno presi in braccio all’arrivo di un cane
Non solo per evitare di spaventare il bambino, ma anche perché il “tiragli via da sotto il naso” qualcosa che lo incuriosiva fa scattare nel cane il desiderio di raggiungerlo e magari afferrarlo per studiarlo meglio.
La stessa cosa vale per i cani piccoli: tirarli su di peso stimola il predatorio del cane a terra.
Un’infinità di incidenti è causata da questo comportamento tanto istintivo quanto rischioso. Se un cane sconosciuto si avvicina a un bambino, frapponiamo il nostro corpo tra bimbo e cane e proteggiamolo così, non prendendolo in braccio: anche perché un cane che pesi più di tre chili, se si alza in piedi sui posteriori o saltando, a mordere ciò che teniamo in braccio ci arriva.
Socializzare i cani fin da cuccioli con i bimbi
Subito, fin da quando sono cuccioli piccolissimi, devono vedere bambini, interagire con loro, giocare con loro (sotto la sorveglianza degli adulti, che vigileranno affinché il bambino non traumatizzi il cucciolo).
Se non incontrano bambini durante il periodo della socializzazione (dai due ai quattro mesi), i cani non capiscono cosa siano. Non sono in grado di identificarli come piccoli umani. A volte ne hanno paura, altre volte possono considerarli come prede.
Educare i cani a rapportarsi in modo gentile con i bimbi
Non si deve dare per scontato che il cane lo farà, accecati dalla retorica del “migliore amico dell’uomo”. Certo che il cane è nostro amico, ma gli si deve proprio insegnare a essere delicato e rispettoso con i piccoli umani, perché lui non è sempre in grado di capire che sono piccoli, che sono delicati, che sono fragili.
Ovviamente, se mai dovesse capitare che ringhi a un bambino (non per gioco, cosa normalissima, ma sul serio), gli si deve anche chiarire subito che questo è un assoluto tabù. Anche quando ha ragione il cane. In questi casi saremo anche un po’ ingiusti, ma il gioco – ovvero, l’integrità sica dei nostri figli – vale la candela.
Quando il cane non sta bene, i bambini devono lasciarlo in pace
Il cane malato è irritabile e di cattivo umore, esattamente come noi. Un bambino che gli rompe le scatole può farlo reagire anche se è sempre stato “buonissimo”. Quindi, bambini alla larga finché non sarà guarito.
A cura di Edgar Meyer
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