Cani in città: alcune norme di comportamento
La buona convivenza tra umani e cani in città si basa su un principio talmente scontato che risulta difficile non condividerlo da parte delle persone: il buon senso.
Un tempo era un fatto anomalo tenere i cani in città, oggi sembra quasi strano non averli. La vita è cambiata come d’altronde anche le nostre esigenze. I cani sono sempre più compagni di vita e il numero di persone, sia giovani che anziane, che vivono sole in città è in continua crescita.
Ecco, qui di seguito, alcune norme della buona educazione in città.
GLI ESCREMENTI
Ma è proprio così difficile raccogliere la popò dei nostri cani? Beh, se si gira per le città italiane sembrerebbe proprio di sì. Facciamo il conto: un cane medio rilascia circa 300 grammi al giorno, che all’anno fanno 110 chili. In Italia vivono circa 6 milioni di cani che producono quindi 660 mila tonnellate di escrementi all’anno. Le sanzioni non servono perché tanto in Italia non sono applicate, ci appelliamo, quindi, al senso civico dei padroni: date il buon esempio e raccogliete i bisogni dei vostri amici a quattro zampe.
LE PIPÌ
Come mai evidenzio anche la pipì in un punto a parte? Perché i cani fanno la pipì anche per marcare sopra quella degli altri. Diventa, quindi, un circolo vizioso in cui il cane fa il giro delle sette chiese ogni volta che esce. Ricordatevi, però, che per i portinai delle città o per i negozianti non è piacevole avere la pipì dei cani sul loro ingresso. State, quindi, attenti a dove il vostro cane vuole “marcare”.
INCONTRI CON ALTRI UMANI
Quando passeggiate per la città e avete un cane esuberante, insegnategli a non saltare addosso alle persone. Non tutti sono felici di avere una bella zampata sporca sul cappotto di cashmere. Educate il vostro cane sin da piccolo a comportarsi bene, non saltando per attrarre l’attenzione. Se il cucciolo rimane tranquillo, dategli un rinforzo positivo.
Incontri con altri cani al guinzaglio sono molto difficili da evitare nelle città, ma attenti a come li fate. Ricordatevi che il guinzaglio è la prolunga del vostro braccio, per cui trasmette anche tutte le vostre emozioni al cane. Se avete, quindi, un maschio che durante il periodo della pubertà al guinzaglio incomincia a fare il “bulletto” con gli altri maschi, tirarlo via con un feroce “no!” non serve ad altro che a incitarlo e rinforzarlo nel suo comportamento. Consultate un professionista che vi farà vedere come s’insegna a un cane a essere tranquillo negli incontri anche se, per necessità, è tenuto a guinzaglio.
BAMBINI: MINE VAGANTI
I bambini ci sorprendono, a volte, con i loro comportamenti. Questo è specialmente valido se, ahimè, si è padrone di un cane bello e molto peloso che ha le somiglianze di un peluche.
Invitate i bambini ad approcciare il cane con tranquillità e calma senza schiamazzare. Spiegate loro che non a tutti i cani piace essere abbracciati o accarezzati sopra la testa, ma che è sempre meglio lasciare a un cane il suo spazio e la scelta di conoscervi o meno. Nella mia esperienza di educatore e comportamentalista posso testimoniare che i bambini sono molto più recettivi alle spiegazioni che alle semplici negazioni. Parlateci, incoraggiate lo scambio e vedrete che sarà un’esperienza molto meritevole.
A cura di Vieri C. Timosci (Dr Dog)
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