Bassotto Tedesco: qualche curiosità

di Redazione Quattrozampe

Bassotto Tedesco

Il Bassotto Tedesco, al di là delle apparenze e della sua simpatica forma a salsiccia, ha un carattere decisamente focoso.

Temerario e ardito, questo piccolo grande cane sa essere equilibrato e dinamico e nonostante la taglia minuscola ha un carattere determinato, curioso, coraggioso e dinamico.

Buffo ma anche testardo e determinato ama la vita all’aria aperta, la campagna e soprattutto il bosco con i suoi odori che risvegliano il lui il fiuto dell’antenato segugio rendendogli difficile resistere all’impulso olfattivo segnalato dal suo simpatico tartufo.

Ma conosciamolo meglio. Ecco due curiosità che potrebbero esservi sempre sfuggite sul nostro simpatico amico tubolare.

Dall’ernia al nanismo

L’ernia discale è una patologia nella quale possono incorrere i Bassotti, a causa della loro lunga colonna, sorretta da zampe molto corte.

La prevenzione fa attenzione al primo anno di vita del cane: non gli si devono far compiere sforzi eccessivi, salti e scale.

In altre parole, si devono evitare comportamenti che siano fattori di stress per la colonna del Bassotto, in particolare, quando la muscolatura del cane non è ancora ben formata ed è insufficiente per contrastare le possibili ernie.

Se la patologia non è esagerata, si riesce a ridurre il dolore con l’uso dei farmaci. Vi è chi usa i farmaci omeopatici, la mesoterapia e l’ago puntura. Altre volte è necessario l’intervento chirurgico, al quale segue la riabilitazione fisica del cane anche con la ginnastica passiva.

Il Bassotto Tedesco è dotato di arti molto corti in proporzione alla lunghezza del suo tronco; questo fenomeno è detto anche acondroplasia, ed è una forma di nanismo degli arti.

Bassotto Tedesco

La morfologia singolare del Bassotto ha fatto di questo cane un ausiliare speciale nella caccia in tana. Il fenomeno di cani “bassetti” non è recente; infatti, in una grotta sono state ritrovate ossa di arti di cani “bassetti”, risalenti già all’età neolitica. Ma non solo, anche gli antichi egizi hanno ritratto cani dotati di zampe corte rispetto al resto del corpo e questi cani venivano chiamati “tekal”.

Nonostante “tekal” ricordi il nome tedesco del Bassotto, Teckel, tuttavia non si può pensare a un’origine del Bassotto Tedesco dal Bassotto Egiziano, soprattutto perché del cane egiziano si sono perse le tracce.

In Europa, fin dal Medioevo, i cacciatori hanno tratto vantaggio dall’acondroplasia. Infatti, i cani siffatti non hanno destato solo curiosità nel vederli, ma si sono dimostrati utili per la caccia in tana. Questa particolare conformazione del Bassotto Tedesco ha fatto apprezzare la razza non solo nel mondo della caccia, ma anche in quello del cane da compagnia, e ciò non solo in epoca recente, ma già nel lontano 1800, quando il Bassotto Tedesco divenne il cane preferito della regina Vittoria.

Razze affini

Il Bassotto Tedesco non ha tante razze affini. Tuttavia, si possono individuare alcuni cani che lo ricordano seppure in maniera vaga.

Il Deutsche Jagdterrier, razza creata agli inizi del XX secolo, ha come base il Terrier britannico, ma ad esso è stato aggiunto anche sangue tedesco (tra cui, pare, anche quello di Bassotto); leggermente allungato, coperto solo da pelo forte, più alto al garrese rispetto al Bassotto Tedesco, lo Jagdterrier avrebbe in comune una parte di sangue del Bassotto e una vaga somiglianza se raffrontato al Bassotto Tedesco a pelo forte.

Molto più affine al Bassotto è il Segugio della Westfalia, detto anche Bassetto della Westfalia, di origine tedesca; simile al Bassotto nella conformazione generale, si distingue in particolare per i colori e per la varietà del pelo (una sola nel Bassetto della Westfalia).

Ancora affine è l’Alpenlaendische Dachsbracke, stavolta “cugino” austriaco del Bassotto Tedesco; simili nella conformazione generale, l’austriaco risulta più robusto del Bassotto e con una sola varietà di pelo (corto), mentre accomuna le due razze il colore del mantello, per entrambe rossiccio e nerofocato (ma nel segugio austriaco il rosso è anche carbonato!).

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A cura di Sofia Golden

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