Pubblicità
Pubblicità

Come agire in caso di avvelenamento del cane

di Redazione Quattrozampe

avvelenamento cane sintomi

Uno degli incubi dei proprietari dei cani sono i bocconi avvelenati, che il proprio Fido può ingerire. A differenza dei gatti, infatti, il cane è più a rischio, in quanto, per natura, meno diffidente ad assaggiare ciò che gli capita sotto il muso. Quest’orrendo gesto non è poi così raro. Purtroppo e i veleni che vengono utilizzati per cucinare biscottini, o polpette, sono diversi e tutti particolarmente pericolosi. Se non si agisce tempestivamente, infatti, il nostro amico potrebbe lentamente morire, tra sofferenze davvero atroci. La rigidità delle articolazioni, le difficoltà respiratorie e le crisi convulsive sono solo alcuni dei sintomi da avvelenamento che si deve essere in grado di riconoscere, per intervenire immediatamente e avere maggiori possibilità di salvare il proprio peloso.

Sintomi e veleni

Per avvelenare i cani si usano molte sostanze tossiche, alcune delle quali, particolarmente gustose per i nostri amici a quattro zampe. Ogni tipo di veleno comporta una differente reazione nel cane. Ecco alcune tra le più comuni:

  • Topicidi. Veleno per topi, reperibile in modo molto facile nei negozi. Viene venduto allo stato liquido, in cialde o in granuli e questo lo rende di facile utilizzo nel confezionamento di un boccone per cani. L’ingestione di questo veleno rende il sangue talmente liquido da formare emorragie sia interne, che esterne. Il cane inizia a sanguinare dalla bocca e dal naso e si creano ematomi su addome e gengive. Questo veleno è subdolo, perché i segni iniziali che il malcapitato peloso manifesta, non sono immediatamente preoccupanti e si tende a sottovalutare il problema.
  • Stricnina. Questa polvere bianca, usata anch’essa un tempo contro i topi, agisce in modo fulmineo sul sistema nervoso centrale di Fido, provocando irrigidimento, convulsioni, guaiti esagitate e pupille dilatate. Se il cane ingerisce un bocconcino contenente la stricnina, nell’arco di dieci minuti accuserà questi sintomi, ma a quel punto sarà troppo tardi per riuscire a salvarlo.
  • Metaldeide. Questo composto chimico è usato per far allontanare le lumache e si trova, generalmente sotto forma di granuli. Gli effetti che ha sul nostro amico a quattro zampe sono molto simili a quelli dati dalla stricnina: tremori, convulsioni, diarrea e soffocamento che porta al decesso.
  • Glicole etinelico. È un normale composto antigelo, di quelli utilizzati per le auto e pare che sia molto gustoso per i cani, che ne vengono tratti in inganno. I sintomi che possono causare la morte del cane se non bloccati in tempo sono molti e durano per circa di venti ore: dopo la prima mezz’ora, il cane inizierà ad aver bisogno di bere sempre più spesso, urinando, di conseguenza, frequentemente. Successivamente, dodici ore dopo, il peloso inizierà ad avere complicazioni nel respirare e un aumento del battito cardiaco; infine, al raggiungimento delle diciotto ore di patimento, insorgeranno problemi renali che porteranno al coma, quindi, alla morte.

Come salvare il peloso

Sfortunatamente per offrire un primo tempestivo soccorso non abbiamo molte possibilità di azione. Somministrare latte non serve: al contrario di ciò che si crede, infatti, questa bevanda non assorbe le sostanze velenose e non provoca vomito. Ciò che possiamo fare in questi casi è proprio cercare di fare espellere dal corpo del nostro peloso le sostanze nocive ingerite, provocandogli dei conati con acqua ossigenata, o molto salata. Chiamare un veterinario e farlo intervenire a domicilio, oppure portare il cane in una clinica veterinaria il più velocemente possibile è la soluzione migliore, in quanto, il vostro Fido avrà bisogno di un antidoto specifico per il tipo di avvelenamento subito.

Non sottovalutare la gravità della situazione nemmeno a livello legale. Quando avrai la certezza che il tuo cane è fuori pericolo, devi fare velocemente una denuncia ai vigili urbani o ai carabinieri, che dovranno prevedere immediatamente a un sopralluogo nella zona interessata, rimuovendo  le altre esche e bonificando il territorio. L’avvelenamento, come il maltrattamento, è un reato penale che prevede sanzioni molto dure, o la reclusione.

© Riproduzione riservata.