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La malattia renale cronica nei gatti

di Redazione Quattrozampe

La malattia renale cronica nei gatti

Studi clinici hanno dimostrato che la malattia renale cronica è la prima causa di mortalità nei gatti che hanno più di 5 anni. I sintomi diventano palesi solo quando i reni hanno ormai perso il 75% della loro funzionalità.

La MRC ad oggi è la prima causa di mortalità nei gatti con oltre cinque anni di età e il 30-40% dei gatti con più di 10 anni ne è affetto. La prevenzione e una corretta alimentazione possono aiutare il gatto ad avere una vita più sana e più lunga.  Il buon funzionamento dei reni è fondamentale per il gatto: depurano il sangue, regolano la pressione sanguigna, producono ormoni che tra l’altro stimolano il midollo osseo a produrre globuli rossi.

I sintomi della Malattia Renale Cronica diventano evidenti solo quando ormai il 75% delle funzionalità renali del gatto sono compromesse. Il gatto:

  • beve e urina più frequentemente,
  • mangia di meno o ha un appetito capriccioso,
  • perde di peso,
  • è meno attivo.

Il veterinario può diagnosticare la malattia precocemente, sin da quando i reni hanno perso solamente il 25% delle proprie funzionalità, e fornire al gatto un supporto nutrizionale adeguato in grado di garantirgli una vita più lunga e sana.

I consigli del veterinario

Alcuni consigli veterinari a cura di Brunella Marra, medico veterinario Royal Canin Italia, per gestire l’alimentazione del gatto affetto da Mrc

DIETA PRESCRITTA – Ricordarsi di alimentare il gatto soltanto con la dieta prescritta dal medico veterinario.

NESSUN PASTO EXTRA – Comunicare a tutti i membri della famiglia dell’alimentazione specifica del gatto per far comprendere loro l’importanza di non somministrare pasti extra all’amico a quattro zampe.

APPETITO CAPRICCIOSO – Qualora il gatto dovesse mostrare un appetito capriccioso, essere preparati a variare le abitudini alimentari, mixando, ad esempio, diverse consistenze, in modo da garantire l’assunzione dell’alimento e della razione giornaliera.

CAMBIO DEL CIBO GRADUALE – Svolgere una transizione alimentare graduale. Solitamente si consiglia di attuarla in almeno una settimana: i primi due giorni somministrare un quarto del nuovo e tre quarti del vecchio, il terzo e il quarto giorno metà e metà, i successivi due giorni tre quarti del nuovo e un quarto del vecchio, dal settimo giorno si può partire con il nuovo mangime al cento per cento.

NIENTE STRESS – Rispettare le sue abitudini quotidiane, eliminando qualsiasi fonte di stress che possa non invogliarlo a bere e a mangiare.

APPETIBILITÀ – Preservare l’appetibilità dell’alimento: per il cibo secco è importante scegliere la grammatura più adatta al razionamento del gatto e conservare il sacchetto in un luogo fresco e asciutto; per la consistenza umida è fondamentale evitare di conservare l’alimento aperto in frigorifero per più di 24 ore (e mai per più di 48 ore).

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