Gatti e acqua: tra verità e leggenda
I gatti nell’antichità hanno sempre abitato luoghi aridi e secchi, quindi savane, praterie, steppe o foreste, tutti luoghi lontani dal mare. La maggior parte dei gatti domestici discende, infatti, da felini che vivevano in queste regioni. L’acqua non può essere stata quindi una grande parte della loro coscienza evolutiva. Ci sono, però, alcuni gatti provenienti da aree acquose che sembrano gradire l’acqua e alcuni addirittura pescano.
Alcuni grandi felini in natura, specialmente quelli che risiedono in zone calde e aride, nuotano regolarmente per rimanere freschi o per pescare. Tigri, leoni, ocelot, giaguari, non disdegnano l’acqua, quando la temperatura nella savana sale un po’ troppo. Le tigri, infatti, sono ottime nuotatrici e, quando stanno inseguendo una preda, non esitano a raggiungerla anche in acqua. I leoni e i leopardi sono ben capaci di nuotare anche se evitano i predatori del fiume, come i coccodrilli, allontanandosi dall’acqua. Tra i piccoli felini selvatici, invece, troviamo il gatto pescatore, ad esempio, che è un nuotatore esperto e si tuffa per procurarsi la sua preda. Si tratta di un gattone piuttosto grosso che pesa tra gli 8.5 e i 12,5 chili e ha una caratteristica molto particolare: ha le zampe anteriori palmate, che gli permettono di muoversi meglio sui terreni fangosi in prossimità delle acque dove vive. La sua specializzazione è proprio catturare pesci. Acqua e Gatto: una storia di Odio-Amore
La motivazione per cui il gatto si tiene lontano dall’acqua sembrerebbe quindi legata alla sua storia ancestrale. La prima ragione di questa avversità per l’acqua potrebbe essere, dunque, evolutiva, si tratta quindi di un’eredità genetica, un istinto primordiale rimasto fin prima dei tempi dell’addomesticamento.
Non solo, ma l’acqua pare sia anche poco piacevole dal punto di vista tattile e sensoriale. Il gatto passa gran parte della sua giornata a leccarsi il pelo (grooming), tanto da essere uno degli animali più puliti in natura, ma questa attività ha delle funzioni ben precise tra cui quella di preservare gli specifici odori di riconoscimento rilasciati da particolari ghiandole. Questi odori, più propriamente feromoni, sono una forma di comunicazione intraspecifica e servono anche a difendere il proprio territorio.
Mantello impermeabile, ma…
Lo strato superiore del mantello del gatto è generalmente resistente all’acqua. Tuttavia, se il mantello è completamente inumidito, diventa abbastanza pesante. Questo fa sentire il gatto poco flessibile e veloce, rallentandone i movimenti, e dà una sensazione molto sgradevole. Oltretutto, l’acqua danneggia la capacità del pelo del gatto di isolarlo dal freddo. I gatti mantengono una temperatura corporea superiore rispetto agli esseri umani ed è più difficile per loro mantenere il calore. Insomma, la sensazione dell’acqua sulla loro pelliccia, non piace proprio.
Anche se la maggior parte delle volte non si immergeranno mai, molti gatti di casa sono affascinati e attratti dall’acqua, magari possiamo sorprenderli a introdurre una zampetta nella ciotola d’acqua per spargere alcune gocce o correre velocemente in bagno al suono del rubinetto.
Loro possono addirittura passare diverse ore fissando il rubinetto aspettando che un paio di gocce cadano nel lavandino. Infatti, così come salire sul lavandino, anche gli spruzzi d’acqua e il movimento che si crea aprendo il rubinetto, sono una vera attrazione per il gatto. Generalmente questo comportamento è tipico dei mici che non ricevono un sufficiente numero di stimoli e tendono, quindi, ad annoiarsi e così vedono questa attività come una fonte di svago. Per un gatto annoiato ogni stimolo, anche minimo, è sufficiente per dare il via a un’intensa attività motoria ed esplorativa.
Scegliere la ciotola giusta per l’acqua
In ogni caso, oltre al gioco, i gatti sono attratti dall’acqua corrente perché in natura si sono evoluti in modo tale da rendersi conto se l’acqua non è fresca e, quindi, probabilmente ricca di batteri. Se il nostro gatto rientra in questa categoria, può essere utile utilizzare una fontanella d’acqua corrente che consentirà di avere acqua sempre fresca e pulita e questo lo invoglierà a bere di più e a non precipitarsi ogni qualvolta apriamo il rubinetto.
Ci sono poi gatti che raccolgono con la zampetta un po’ d’acqua dalla ciotola e la portano alla bocca. In questo caso può darsi che la ciotola non sia sufficientemente ampia da permettere a Micio di bere senza dover infilare il musetto nella ciotola. Questo può risultare molto fastidioso a causa del contatto delle vibrisse con la ciotola in quanto le vibrisse sono dei sensori tattili di altissima precisione. Si consiglia, quindi, di utilizzare sempre ciotole piuttosto ampie e non troppo profonde.
L’acqua è indispensabile per la sopravvivenza di qualunque essere vivente, anche per Micio che deve poterne bere a sufficienza soprattutto se nutrito esclusivamente con cibo secco. La quantità di acqua che Micio necessita durante il giorno dipende da diversi fattori quali:
- la temperatura ambientale
- la quantità e il tipo di attività fisica
- lo stato nutrizionale
- la tipologia di cibo.
Si consiglia di lasciare quindi delle ciotoline di acqua sempre disponibili in più punti della casa e non necessariamente accanto al cibo. Anche questo è uno stratagemma utile per invogliare Micio al consumo di acqua.
Razze feline e acqua
Non è vero che tutti i gatti non gradiscono l’acqua. Ci sono alcune razze di gatti che si sentono così a proprio agio nell’acqua tanto da imparare a nuotare senza paura. Ad esempio il Turkish Van, che è noto per amare nuotare e giocare in acqua. Si tratta di una razza dal pelo semilungo, originario della Turchia, più specificatamente del Lago di Van. Anche il Maine Coon e il Norvegese delle Foreste amano nuotare. Molte leggende narrano infatti di Norvegesi intenti a cacciare pesci nei ruscelli proprio come fanno le linci, loro antenate. Mentre il mantello lucido, pesante e resistente all’acqua del Maine Coon, a cui piace molto giocare con l’acqua e fare il bagnetto, non è uguale a quello di nessuna altra razza. Questa caratteristica sarebbe legata alle sue origini in quanto questa razza venne selezionata in ambienti ricchi di corsi d’acqua e si pensa che tale peculiarità si sia evoluta per consentire una migliore tecnica di caccia. Tra le razze amanti dell’acqua dobbiamo citare anche l’Abissino, il Bobtail Giapponese, il Manx e il Bengala.
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