Come prendersi cura di un animale anziano
I nostri amici pelosi, proprio come l’uomo, attraversano diverse fasi di sviluppo durante la loro vita, da cuccioli diventano adolescenti, poi adulti, fino ad arrivare alla terza età e ognuna di queste fasi richiede diverse attenzioni per fare in modo che possano vivere nel benessere.
L’età geriatrica comporta inevitabilmente una serie di modificazioni nel carattere e nell’organismo dell’animale, proprio come avviene per l’uomo. Non è da considerare come una patologia, ma come una necessità di riservare loro una speciale valutazione clinica, nell’ospedalizzazione e nella gestione generale. Con il progresso compiuto dalla medicina veterinaria e grazie alla maggiore attenzione dei proprietari alle diverse esigente degli amici pelosi un po’ più in là con l’età, la prospettiva di vita, negli ultimi anni, ha registrato un confortante aumento.
Quando cane e gatto diventano vecchi?
L’età geriatrica del cane e del gatto, rispetto a quella dell’uomo, risulta essere molto anticipata. L’età biologica di un animale dipende essenzialmente dalla specie e, nello specifico per i cani, dalla taglia. I cani, infatti, raggiungono la terza età in momenti differenti a seconda della taglia. La durata massima della vita dei cani è fissata a circa 27 anni e la vita media è di circa 13 anni. Le taglie giganti/grandi entrano nella fascia senior intorno ai 6/7 anni, le taglie medie a circa 8/9 e le piccole intorno a 9/10.
Per il gatto, che non risente molto di differenze di taglia e razza, la vita media è di circa 14 anni, mentre la vita massima varia tra 25-35 anni. Una recente classificazione definisce il gatto maturo (dai 6 ai 10), vecchio (dai 10 ai 15 anni) e geriatrico (dai 15 anni in avanti).
Quali sono i segnali dell’invecchiamento?
L’invecchiamento è un processo biologico che porta a un graduale declino delle capacità funzionali degli organi. In primis, vi sono senza dubbio l’alterazione di alcuni cicli enzimatici, il rallentamento della moltiplicazione cellulare, l’accumulo di scorie nell’organismo e le modificazioni cui è soggetto il sistema immunitario. La maggior parte dei cani e dei gatti riduce volontariamente l’attività fisica quando invecchia. Con la vecchiaia vengono coinvolti anche altri distretti: i peli sul muso e sul resto del corpo tendono a diventare bianchi, la pelle perde elasticità e diviene meno flessibile a causa del contenuto di calcio e di pseudoelastine nelle fibre elastiche. Il cristallino, cioè la lente dell’occhio, va incontro a un graduale processo di opacizzazione, che impedisce una corretta visione. L’udito diviene meno fine, potendo talora portare a una sordità più o meno evidente.
Quali sono i segnali di un gatto che invecchia?
Per quanto riguarda il gatto, i primi segnali di invecchiamento sono solitamente di tipo comportamentale come ad esempio: vocalizzazioni anomale, minor tempo dedicato alla propria toelettatura (pelo annodato o opaco, unghie molto lunghe), episodi di urinazione o defecazione al di fuori della lettiera, riduzione dell’attività fisica, minor propensione alla manipolazione e/o tendenza a reagire malamente o addirittura a rifuggire ogni forma di contatto sociale. La funzionalità renale nei gatti anziani può risultare compromessa, dando origine a insufficienza renale cronica, nella quale i reni perdono la loro capacità di depurare l’organismo e di trattenere i liquidi necessari.
Quali sono i segnali del cane che invecchia?
Nel cane i primi segni dell’avanzamento dell’età sono la maggiore affaticabilità, la riluttanza al movimento, la preferenza per cibi più morbidi, la tendenza alla costipazione, la maggiore sensibilità ai cambi di temperatura e alcune modificazioni caratteriali. Anche il sistema immunitario diminuisce la sua efficienza predisponendo il cane a malattie di origine infettiva. A questi primi sintomi seguono poi manifestazioni più evidenti come dormire di giorno e rimanere svegli di notte, sporcare in casa anziché fuori, non riconoscere luoghi e persone da sempre frequentati. Nei cani di taglia grande anche le ossa e le articolazioni risentono del progredire dell’età portando l’animale a soffrire di problematiche quali artrosi, artrite e deficit articolari.
Cosa comporta a livello digestivo l’invecchiamento?
Le modificazioni della composizione corporea comprendono una riduzione dei tessuti magri (muscoli), in quanto le cellule muscolari diminuiscono di numero e dimensioni, e un aumento della percentuale del grasso corporeo. Quindi il fabbisogno energetico totale giornaliero può diminuire del 30-40% durante l’ultimo terzo di vita di un animale, per il calo del metabolismo e dell’attività fisica. Questa fase della vita può influenzare a livello di apparato digerente la capacità di consumare, digerire o metabolizzare il cibo. La velocità del metabolismo a riposo rallenta naturalmente dopo i sette anni di età. Il fegato può avere difficoltà nell’immagazzinamento delle riserve nutritive e nell’eliminazione delle sostanze di accumulo. A livello di cavo orale il tartaro, le gengiviti, la perdita dei denti possono contribuire a una minore assunzione di cibo. A questa età diminuisce anche la motilità del colon con la comparsa molto frequente di costipazione.
È importante controllare il peso del cane o del gatto?
Come spesso succede nelle persone, anche i cani e i gatti generalmente con l’avanzare degli anni tendono ad aumentare il loro peso corporeo e quindi a ingrassare: ciò è dovuto non solo al rallentamento del metabolismo e alla ridotta attività fisica, ma anche a possibili malattie endocrine quali l’ipotiroidismo e il diabete. Viceversa nei soggetti molto anziani il peso corporeo può diminuire progressivamente, ad esempio per problemi renali o cardiaci. Per entrambe le condizioni è importantissimo riconoscere per tempo le cause delle variazioni del peso e intraprendere una corretta terapia dietetica con alimenti e integratori specifici.
Esistono esami specifici per gli animali che invecchiano?
Per verificare le condizioni cliniche del nostro animale domestico è consigliabile eseguire una serie di esami clinici volti ad accertare la funzionalità di quegli apparati e organi che più facilmente vanno incontro a problemi nella vecchiaia. Alcuni apparati necessitano di attenzioni particolari, come ad esempio i denti e le gengive, che possono essere trattate con specifici programmi di igiene, allo scopo di evitare sia inconvenienti quali l’alitosi, sia la perdita precoce dei denti. L’esame dell’apparato visivo consente di identificare malattie invalidanti quali la cataratta e il glaucoma, che sono trattabili sia farmacologicamente che chirurgicamente. Uno dei problemi più frequenti negli animali anziani, purtroppo, è rappresentato dai tumori. La maggior parte delle neoplasie, se diagnosticate in tempo, può essere curata con le stesse tecniche e gli stessi interventi che si utilizzano in oncologia umana.
Come si deve alimentare un animale anziano?
La corretta alimentazione nell’anziano è fondamentale per garantire al nostro amico peloso uno stato di benessere e buona salute. In commercio sono presenti diete formulate appositamente per gli amici anziani che contengono tutti i principi nutritivi necessari nelle giuste proporzioni, per soddisfare le esigenze nutrizionali in questa delicata fase di età. Bisogna controllare l’apporto calorico della dieta per prevenire l’insorgenza dell’obesità o dell’eccessivo dimagramento.
Qual è la dieta ideale?
La composizione ideale della dieta non è molto diversa da quella di un soggetto adulto, tenendo in considerazione i particolari fabbisogni in proteine, vitamine E e C e in oligoelementi, ma variano in relazione allo stato di salute del soggetto preso in esame. Quindi, attraverso una dieta corretta e il controllo del peso, è possibile ridurre i sintomi dell’artrosi e l’apparato respiratorio, i reni e il tratto intestinale possono trarne beneficio e mantenere in forma l’amico a quattro zampe.
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