Riabilitazione equestre a Torino: la storia di Luigi
Prima non parlava. Ma grazie al suo cavallo ha trovato la forza di far uscire il suo vero “Io”. Inizia così con parole d’affetto per il suo quattro zampe, poi per l’operatore e infine con la famiglia. Tutto questo grazie all’equipe dell’associazione Rubens
Luigi parla! Ora Luigi prende il pullman e frequenta il centro diurno. Ora Luigi è riuscito a dire al suo psichiatra che a volte non sta bene e sente le voci. Ora Luigi può portare fuori ciò che avveniva dentro sé stesso in maniera paurosa e destabilizzante. Non era mai emerso in anni di colloqui muti. Luigi ha 27 anni ed era seguito da tempo dai Servizi di Salute Mentale di Torino. Aveva un destino già scritto, chiuso nel suo silenzio, ossessivamente attento a proteggersi dalle intrusioni del mondo esterno. Ormai avviliti da una serie di tentativi riabilitativi falliti, due anni fa gli educatori lo hanno accompagnato in un maneggio nella speranza che qualcosa potesse avvenire. Luigi è arrivato tanto alto e grosso quanto timido, muto e insicuro. Nascosto nel suo giaccone militare, gli occhi invisibili sotto il cappellino da baseball.
Riabilitazione equestre e autostima
La direzione scientifica dell’associazione Rubens di Torino, che ama le sfide, ha ritenuto che la richiesta consentisse margini di stimolazione e di recupero e ha così iniziato un percorso di riabilitazione equestre. L’équipe progettuale ha infatti valutato che le aree di chiusura di Luigi potessero beneficiare della relazione con il cavallo, in modo particolare l’ambito della consapevolezza di sé e dell’autostima, allo scopo di risvegliare in lui il desiderio di alzare lo sguardo per relazionarsi con il mondo esterno e di dare nuovamente voce ai suoi pensieri e ai suoi stati d’animo. Luigi allora non usciva mai di casa, non se la sentiva di allontanarsi, non praticava alcuna attività, né frequentava il centro diurno e tantomeno il suo medico psichiatra. Un giorno Luigi, in sella sul suo grande cavallo, è stato lasciato dal referente della Rubens in fondo al campo, fermo. L’operatore gli aveva detto che fino a quando non avesse sentito un “Via” da parte sua, collocato dall’altra parte del rettangolo a trenta metri di distanza, lo avrebbe lasciato lì.
Ricomincia a parlare
Luigi ha aspettato dieci minuti, protetto dal suo amico imponente, finché ha iniziato a sentire dentro di sé la distanza emotiva, il vuoto di relazione, una sorta di frattura spiacevole e dolorosa. Forse anche il cavallo era impaziente e gli ha trasmesso coraggio. La voce è così uscita e anche la parte di anima schiacciata e intimorita di Luigi. Da quel giorno Luigi non ha mai smesso di parlare. Prima solo parole d’affetto per il suo cavallo, poi per l’operatore, poi con la famiglia e lo psichiatra che finalmente ha potuto iniziare la relazione di cura e ascoltare i suoi bisogni.
Oggi è autonomo
Oggi Luigi frequenta altri ragazzi, si muove da solo in bus e metropolitana, continua a fare riabilitazione equestre, ma si paga le sedute con i soldi di una borsa lavoro che svolge tre giorni alla settimana in due differenti maneggi. Quando, raramente, ha un impedimento o è in ritardo, telefona al tutor che, dall’altra parte, sorride sempre a sentire Luigi e la sua bella voce. Quanto conta la relazione nel percorso di cura? Quanto incide l’ambiente sul desiderio di ripresa della persona con disagio?
Associazione Rubens: équipe di professionisti
“L’associazione Rubens”, racconta la presidente Francesca Bisacco, “si occupa da anni di educazione, riabilitazione e reinserimento sociale per adulti e bambini con disabilità fisiche, psichiche e comportamentali”. L’équipe della Rubens, composta da psicologi, terapisti della riabilitazione psichiatrica, neuropsicomostricisti, biologi e tecnici equestri, opera interfacciandosi con i diversi specialisti e combinando le proprie competenze sanitarie con il potere comunicativo e relazionale dei cavalli. Le sedi non sono quindi stanze o palestre, ma maneggi selezionati che mettono a disposizione i propri spazi e animali per lo svolgimento delle sedute. “Il cavallo”, spiega soddisfatta Francesca Bisacco, “aiuta nel rapporto di cura, motivando la persona e offrendo un contesto non medicalizzato nel quale fare riabilitazione divertendosi. Come è avvenuto per Luigi, in altri casi capitano piccoli miracoli”. Nonostante i risultati siano evidenti a occhio nudo, molti dei protocolli utilizzati, come ad esempio gli interventi su persone con autismo, sono il risultato di ricerche scientifiche che la dottoressa Bisacco, direttore scientifico della Rubens, ha svolto in collaborazione con le Università di Torino e Milano e con l’Iss, a sostegno dell’importanza di raffinare e far conoscere il più possibile questo strumento prezioso che è la riabilitazione equestre.
Rubens è stato un cavallo speciale. Difficile, diffidente, bellissimo e molto generoso. Ha salvato vite, regalato sorrisi e per sempre verrà ricordato in ciascuna storia felice di chi, triste, ha incontrato un cavallo ed ha ripreso a sorridere.
INFO
Associazione Rubens-la relazione che cura
Presidente Francesca Bisacco
Tel. 340.4651152 – associazione.rubens@gmail.com
www.associazionerubens.it
Chi è Francesca Bisacco
Direttore Tecnico/Terapista, Biologa con Master universitario di 2° livello in Pet Therapy e qualità della vita, Tecnico federale di Riabilitazione Equestre con specializzazione in patologie psichiatriche e disturbi del comportamento. È semplicemente l’anima e il cuore dell’associazione.
di Lino Cavedon
Esperto di Interventi Assistiti con gli Animali
linocavedon@gmail.com
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