Omeopatia per l’ernia del disco nei cani: la storia di Killer
Killer è un meticcetto di otto chili. Estremamente emotivo nelle sue manifestazioni, perde involontariamente le feci in ambulatorio per la paura, non attraversa le grate ed è sensibilissimo alle cagnoline in calore. Adora le coccole e mostra di apprezzarle. Nato nel 2013, improvvisamente nell’ottobre 2017 manifesta grave atassia locomotoria, dal giorno prima è evidente la riduzione della capacità di sollevare le ginocchia, il trascinamento del piede sinistro, la falsa cifosi, l’autonomia estremamente limitata. Si affatica facilmente. È presente un deficit dell’appoggio bilaterale, più evidente nell’arto posteriore sinistro.
Importante sofferenza discale
All’esame radiografico risulta un’importante sofferenza discale L7-S1. La diagnosi clinica è di atassia locomotoria determinata da un’ernia discale lombare e la prognosi è infausta. Visitato il paziente, i sintomi fisici vengono tradotti nel linguaggio repertoriale e quindi viene diagnosticato il rimedio omeopatico più adatto. Nella diagnosi del rimedio viene considerata anche la evidente debolezza dei due arti posteriori e la capacità di appoggiare i piedi rallentata: chiari sintomi in un paziente con buon livello energetico affetto da una patologia acuta invalidante.
Migliora già il giorno dopo l’assunzione del rimedio
Il giorno dopo è ben visibile l’incremento della forza di spinta del treno posteriore, già dopo ventiquattro ore trascorse dall’assunzione del rimedio omeopatico, la coordinazione degli arti posteriori è ancora incompleta e tende ad aggravarsi quando Killer si agita. È ancora visibile un deficit di sollevamento dell’arto posteriore sinistro, la capacità di appoggio dei piedi è ancora assente. Dopo tre giorni di terapia omeopatica il recupero è dell’ottanta per cento, il nostro eroe si rialza senza incertezze e cammina decisamente meglio anche se non ha ancora completamente recuperato la coordinazione motoria. Quando compie un’inversione di 180° o quando si agita, solleva in eccesso le ginocchia ed evidenzia una leggera, ma chiara incertezza. Non è però più caduto durante la deambulazione.
Recupera alla grande la mobilità
Sette giorni dopo l’esordio della patologia il recupero è meraviglioso e completo per il 95 per cento. Killer si rialza di slancio sul pavimento di marmo e corre in giro per l’ambulatorio in assoluta sicurezza e scioltezza. Tre settimane più tardi Killer sta benissimo, ha fatto perfino uno scatto rincorrendo le biciclette. Non riesce ancora a raggiungere il divano, salire in auto, saltare sulle ginocchia dei suoi padroncini.
Vera autoguarigione del suo fisico
Quando inizia a correre il primo passo è un salto. Ormai è il suo organismo che sta reagendo. Noi rimaniamo spettatori consapevoli della capacità di auto guarigione del suo fisico. Il miglioramento è progressivo e costante e, dopo cinque settimane, l’andatura è perfetta: il recupero è totale, potente e coordinato mentre cammina, ripete un paio di volte l’inversione di marcia di 180° senza perdere la coordinazione. Killer ormai può permettersi di giocare tutto il giorno con i bambini di casa sua. Dopo sei settimane abbiamo un ottimo e completo recupero della funzionalità neurologica degli arti posteriori. La potenza di spinta del treno posteriore e la coordinazione dei movimenti ormai sono completamente ristabiliti. È un piacere vedere il nostro eroe correre con gioia e serenità. Sei mesi dopo la guarigione è assoluta ed è evidente la ricomparsa di un’andatura perfetta. A oggi Killer sta benissimo: non ha mai più manifestato alcun problema ed esprime ancora un’andatura potente e coordinata.
di Mauro Dodesini
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