Cirneco dell’Etna
Il Cirneco dell’Etna è un piccolo diamante grezzo
Fa parte delle sedici razze italiane e, tra queste, possiede il primato in quanto razza più antica.
Non è un cane “costruito” dall’uomo, la sua evoluzione è stata naturale ed è proprio in questa rusticità che risiede il suo fascino.
È presente in Sicilia da millenni, prima della venuta di Cristo.
A testimoniarlo sono reperti storici, come tracce fossili, monete antiche siciliane sulle quali vennero effigiati
esemplari molto simili al Cirneco in atteggiamenti di caccia o a riposo.
Oltre a rappresentazioni artistiche e letterarie.
Ci sono teorie che questo cane discenda da un cane molto simile al Cirneco, ma di taglia più grande,
molto diffuso in età faraonica.
Ma, alcuni recenti studi affermano che sia una razza autoctona siciliana, dove era parte delle credenze religiose personificando i concetti di fedeltà e protezione.
E’ molto apprezzato dagli antichi cacciatori siciliani per le sue doti venatorie nella caccia al coniglio.
Il Cirneco possiede caratteristiche morfologiche che ricordano quelle dei Levrieri.
Ma, mentre i Levrieri si affidano solo alla vista per cacciare, i Cirnechi utilizzano principalmente l’olfatto.
É un magnifico connubio di eleganza e autenticità selezionato direttamente da madre natura, in una magnifica opera
durata più di tremila anni.
La spettacolare selezione naturale non ammette errori, infatti ha una salute di ferro e non soffre di particolari patologie.
È molto indipendente, allegro e giocherellone.
È affezionato al padrone, ma non legato da un rapporto troppo “fisico”, le smancerie non fanno parte del suo carattere.
Può essere molto permaloso e spesso porta rancore a chi non si è comportato educatamente con lui.
Con gli estranei è un po’ riservato, ma una volta rotto il ghiaccio apprezzerà le carezze.
Ha un grande spirito di adattamento, vive bene in appartamento, conciliando qualche uscita settimanale all’aria aperta, durante le quali potrà sfogare il suo infallibile istinto, vocato alla ricerca di conigli e roditori.
Con il suo scatto e la sua agilità darà filo da torcere alle prede più leste, in pendenza e su terreni sconnessi, tipici del territorio da cui proviene.
La nomenclatura “dell’Etna” non gli è stata affidata solo per rendere onore al simbolo dell’isola trinacria.
Tale denominazione è dovuta al luogo di rinvenimento dei più antichi reperti storici sul Cirneco, nel territorio
di Adrano, alle falde dell’Etna.
Aspetto generale
Cane elegante e asciutto dalle forme slanciate, ma molto resistente, andatura leggera e scattante atta a cacciare
i conigli selvatici.
Ha un’espressione vigile e intelligente.
Cure
Il pelo raso non necessita di cure particolari, una spazzolata saltuariamente per rimuovere il pelo morto è abbastanza.
Salute
È molto longevo, alcuni soggetti superano i quindici anni.
Raramente esposto a malattie, il Cirneco dell’Etna ha una salute di ferro, ciononostante patisce le temperature
rigide, sempre meglio coprirlo d’inverno.
Sport
Adora correre in campagna e seguire tutto ciò che lo incuriosisce, ma non disdegna le passeggiate a guinzaglio.
Carattere
Ha un temperamento forte ed è molto sicuro di sé, instancabile e giocherellone si affeziona al nucleo famigliare mantenendo sempre la sua indipendenza e senza sentire il bisogno di eccessivo contatto fisico.
Instaura col padrone un rapporto molto stretto.
Etimologia
Del Cirneco hanno parlato filosofi come Claudio Eliano e Aristotele, lo studioso naturalista Linneo e altri illustri personaggi storici.
Proprio il grande pensatore ellenico Aristotele fornì probabilmente la più corretta spiegazione etimologica del Cirneco nell’opera “Historia Animalium”, trattato zoologico nel quale Aristotele parla di antichi cani presenti a Cirene, dunque etimologicamente il termine “Cirneco” deriva da “razza di Cirene”, dal greco Kjrenaikòs.
Il Cirneco nell’arte
Oltre a esser protagonista di arte numismatica greca e sicula, il Cirneco fu rappresentato nei mosaici di Villa Casale a Piazza Armerina, in provincia di Enna.
Questa dimora rurale di epoca tardo-romana entra a far parte dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco nel 1997 con una superficie di circa 3500 metri quadrati.
Nella sala della “Piccola Caccia” vi è rappresentata una scena di caccia divisa in cinque registri.
Nel primo si possono scorgere due servitori che accompagnano e liberano due Cirnechi sul luogo di caccia.
- RAZZA: Cirneco dell’Etna
- ORIGINE: Italia
- IMPEGNO: cane da caccia al coniglio selvatico, cane da compagnia
- TAGLIA: dai 46 ai 50 cm i maschi, dai 42 ai 46 cm le femmine
- COLORE: fulvo unicolore più o meno intenso, sono tollerate parti bianche, come la punta dei piedi, la punta della coda, il ventre e il petto sabbia, con eventuali focature
di Sofia Golden
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