Incontro con Massimo Wertmüller, attore e animalista
“Invito tutti ad aprire gli occhi, a non essere complici di chi non li rispetta”.
L’attore Massimo Wertmüller dimostra coi fatti una sensibilità da Star.
E’ vegetariano, attore e animalista.
Ha adottato Rocco e Pupetta dal canile ed è a fianco di associazioni come la Lav nella battaglia contro il randagismo.
Sensibile verso gli animali
Massimo Wertmüller, attore e doppiatore di fama con tanti ruoli di successo in film, fiction e spettacoli teatrali, ha anche una spiccata sensibilità verso gli animali.
Forse pochi lo conoscono in questa veste.
Eppure è da anni che partecipa e interviene volentieri a eventi e manifestazioni animaliste contro il randagismo.
Anche mettendo a disposizione la sua immagine, per condividere il sentimento comune legato all’amore e al rispetto per gli animali e dell’ambiente in cui viviamo.
Da tempo interagisce con la Lav, di recente, ad esempio, è intervenuto contro il vile avvelenamento dei cani a Sciacca ed è a fianco della Lav (www.lav.it) per contrastare l’abbandono di animali.
Massimo, anche da bambino aveva questa affinità verso gli animali?
[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=””]Da piccolo avevo un rapporto abbastanza “disattento” verso gli animali, ma sono cresciuto con una mamma che amava particolarmente i cani.[/penci_blockquote]
Che rapporto ha oggi con gli animali?
Lo definirei un rapporto di grande “consapevolezza”.
Adottare dei cani è stata una scelta voluta e consapevole ed è stata proprio la vita familiare con loro a farmi conoscere e apprezzare la sensibilità e la grandezza degli animali.
In loro vedo la scintilla della vita, quella nobiltà d’animo, quella purezza che noi umani perdiamo al momento della nascita.
Questa consapevolezza mi fa provare immensa ammirazione per gli animali e rispetto per la vita di tutti. Ad esempio, nelle pietanze in tavola non vedo semplicemente il nutrimento, ma la vittima.
E così questo sentimento di rispetto verso gli animali mi ha fatto scegliere, consapevolmente, di non cibarmi più di animali.
Una scelta che consiglio perché non abbiamo il diritto di uccidere polli o maiali, né di sottometterli alle condizioni tipiche degli allevamenti.
Lei vive con due cani, ci racconta la loro storia?
Per una scelta che definirei etica ed empatica, Rocco e Pupetta fanno parte della mia famiglia.
Li ho adottati dagli amici del Canile di Latina, Rocco 8 anni fa e Pupetta circa 6 anni fa.
Sono due meticci e, come tutte le razze miste, sono più forti!
Andate al canile, adottare dai canili significa salvare delle vite, inoltre non costa nulla ed è una scelta che renderà la vostra vita più ricca e completa.
Per lei, i suoi cani sono parte integrante della famiglia?
Senza alcun dubbio Rocco e Pupetta sono parte della mia famiglia.
Una parte essenziale della mia famiglia, sono miei fratelli!
I suoi cani la seguono in teatro e nelle tournee? Pensa sia importante avere accesso al luogo di lavoro col proprio amico a quattro zampe?
Normalmente no, perché rispetto la loro natura: abbaiare o correre dietro ai cani, in teatro, sarebbe complicato.
Né li lascerei in albergo.
Ma il loro libero accesso in tanti luoghi è importante, non solo al lavoro, ma anche in ospedale, in una casa di riposo o in carcere.
È importante tanto per il cane quanto per il suo familiare, per il loro legame che è speciale.
C’è un testo teatrale, una sceneggiatura dove gli animali hanno un ruolo e che le piacerebbe recitare?
Penso ai grandi classici, alle storie di Priamo e Achille, a Omero e ai poderosi versi dell’Odissea, con la narrazione del cane Argo che aspetta Ulisse tutta la vita.
Si tratta di capolavori con una profondità e uno spessore ineguagliabili.
Ulisse torna a casa dopo vent’anni di assenza e si maschera per non farsi riconoscere.
Ma non può nascondersi agli occhi del suo cane che, dopo due decenni, ancora lo ricorda.
Una scena straziante: Argo riconosce Ulisse, scodinzola, ma è troppo vecchio e malato.
Muore, ma ha almeno potuto rivedere Ulisse, che piange per Argo.
È per lui l’unica lacrima del forte Ulisse…
Lo spettacolo e l’arte sono cultura. Quanto è importante veicolare messaggi di rispetto degli animali attraverso lo spettacolo?
Indubbiamente è importante in ogni contesto e l’arte non fa eccezione, anzi può dare un grandissimo contributo.
Cosa pensa dell’uso degli animali nei circhi?
Non lo approvo.
Né nei circhi, né in altri spettacoli, non posso approvare l’uso coercitivo degli animali.
Sono un convinto difensore della vita nel suo habitat naturale e la rispetto fino in fondo.
Invito il pubblico ad aprire gli occhi, a non essere complice di chi non rispetta gli animali.
Sono nostri fratelli.
Info:
Lav
di Maria Falvo
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