Pignoramento di animali addio
Tempo fa è stato introdotto nel nostro ordinamento il divieto di pignoramento di animali d’affezione e di compagnia.
Il risultato è importante, soprattutto in un periodo di difficoltà economica generale come quello in cui viviamo, con conseguenti possibili debiti.
Una battaglia, quella contro il divieto di pignoramento di animali da compagnia, vinta grazie all’impulso di diverse associazioni protezionistiche che hanno manifestato al legislatore la necessità di regolamentare anche questo aspetto.
Associazioni contrarie al pignoramento nei confronti di animali da compagnia sono scese in campo con varie iniziative
Già prima dell’entrata in vigore della nuova legge, il pignoramento di animali da parte di un creditore non era così facile. Era concretamente difficile attribuire un valore economico a un cane meticcio o un anziano gatto, seppur di importanza vitale per il debitore ma, di fatto, privo di “utilità” economica per il creditore.
Situazione differente, invece, in caso di proprietà di giovani cani o gatti di razza, ovvero di cavalli come animali da compagnia.
Questi animali infatti, pur rappresentando per il proprietario un rapporto affettivo molto importante, erano potenzialmente pignorabili, in base al loro valore economicamente determinabile.
Per questo motivo, diverse associazioni per la protezione degli animali si sono battute con petizioni e proposte legislative.
Lo scopo? Inserire un divieto esplicito di pignorare animali, in quanto questi ultimi non rappresentano semplici oggetti che possano essere venduti all’asta per recuperare una somma da parte del debitore.
Grazie all’introduzione dell’art. 514 del codice di procedura civile, in materia di cose mobili non pignorabili, viene prevista l’esclusione di animali d’affezione o da compagnia.
Esseri senzienti a livello internazionale
A livello internazionale gli animali sono riconosciuti come esseri senzienti, la cui tutela deve essere applicata sia in sede penale, nel nostro Paese, grazie alla legge n. 189 del 2004.
Secondo la nuova legge, cani e gatti sono considerati di fatto come animali d’affezione.
E non possono essere oggetto di procedura esecutiva per il recupero di un credito, così pure ogni animale di compagnia visto che, secondo la Convenzione di Strasburgo del 13 novembre 1987 per la protezione degli animali da compagnia, questi ultimi sono considerati come “ogni animale tenuto o destinato a essere tenuto dall’uomo, in particolare presso il suo alloggio domestico, per suo diletto e compagnia”.
Grazie a questa definizione a carattere internazionale si può dare per certo che, un cavallo, come un maialino o una gallina, appartenenti a un nucleo familiare siano, di fatto e per legge, animali da compagnia e, pertanto, oggetto di tutela.
Molly, un cane Labrador pignorato
Qualche tempo fa, era stata pubblicata una notizia relativa a un’asta andata “deserta” di 50 euro per Molly, femmina di Labrador di 9 anni, pignorata a causa del debito non estinto da parte del relativo proprietario, nel caso specifico, come riportava la notizia, allevatore.
Per fortuna, dopo alcuni passaggi procedurali, la storia ha avuto un lieto fine, rimanendo il cane con il relativo proprietario.
Evidentemente, come spiegato sopra, la legge si riferisce ad animali detenuti dal proprietario senza fini commerciali, mentre l’esemplare di femmina Labrador faceva parte dell’allevamento.
Per questo motivo non aveva potuto beneficiare dell’esclusione dal pignoramento, prevista per legge.
Fortunatamente, però, la storia ha avuto un lieto fine e Molly non è stata sottratta alla sua vita e famiglia d’origine.
Info:
Oipa
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