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L’azienda che concede i permessi di lavoro per curare i pet

di Alessandro Macciò

L'azienda che concede i permessi di lavoro per curare i pet

Otto ore all’anno di permessi pagati per curare i pet e portarli dal veterinario. Da quest’anno possono chiederle i 150 dipendenti della multinazionale Ball Beverage che lavorano nello stabilimento di Nogara (Verona).

Tra le misure del nuovo contratto integrativo, infatti, c’è anche un capitolo dedicato al “Pet care”. E due dipendenti hanno già usufruito dei permessi.

L'azienda che concede i permessi di lavoro per curare i pet

Permessi per conciliare lavoro e cura del pet

Ball Beverage è una multinazionale del packaging che lavora con colossi come Coca Cola, Carslberg e Peroni. L’anno scorso l’azienda ha condotto una lunga trattativa con i sindacati per scrivere un contratto integrativo condiviso. Ed è stata proprio l’azienda a lanciare l’idea dei permessi per curare i pet. I dipendenti di Ball Beverage non potranno portare i pet in ufficio, come succede già in altre aziende, ma potranno chiedere dei permessi per curarli. La scelta, per inciso, non è partita da una richiesta dei dipendenti, ma dalla constatazione che conciliare lavoro e cura del pet è sempre più difficile.

Tutte le misure del contratto integrativo

Il contratto integrativo introdotto dalla Ball Beverage comprende molte altre tutele. Ad esempio i dipendenti potranno indicare un punto di raccolta per gli acquisti effettuati online e chiedere aiuto a un assistente per sbrigare le questioni burocratiche. I nuovi benefit hanno anche allungato i tempi del congedo parentale e dei permessi per i lutti famigliari. Ma il benefit più inedito e curioso è senz’altro quello dei permessi per curare i pet, tanto che l’azienda organizzerà degli incontri per spiegare meglio di cosa si tratta.

L'azienda che concede i permessi di lavoro per curare i pet

D’ora in avanti, quindi, i dipendenti dello stabilimento di Nogara non dovranno più fare i salti mortali per andare dal veterinario.

Quando avranno bisogno di curare i loro pet, potranno chiedere un permesso. Per ora l’hanno fatto in due, ma il numero è sicuramente destinato a crescere.

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