C’è un gatto in palestra: ucciso dal bidello davanti ai bimbi
Ucciso dal bidello a bastonate, davanti ai bambini che facevano lezione di educazione fisica. Sarebbe questa la tragica fine di un gatto randagio che si era intrufolato nella palestra della scuola primaria Eugenio Montale di Gioia Tauro (Reggio Calabria). La vicenda è emersa in seguito alla denuncia degli Animalisti Italiani, che hanno attivato il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.
Il bidello è stato denunciato dai carabinieri per uccisione di animali
Il bidello che avrebbe ucciso il gatto davanti ai bambini rischia anche la sospensione.
Oltre alla crudeltà del gesto, il preside della scuola e i giudici dovranno valutare anche le ripercussioni sui bambini che hanno assistito alla scena.
Cos’è successo nella palestra della scuola
Avendo notato un gatto randagio in palestra, alcuni insegnanti hanno chiesto al bidello di allontanarlo. A quanto pare, il gatto soffiava e non si lasciava avvicinare. Così l’uomo l’avrebbe inseguito con un bastone e l’avrebbe colpito fino a stordirlo, per poi buttarlo in un bidone della spazzatura. Il gatto sarebbe morto dopo un’ora di agonia. Il tutto davanti a una classe di bambini che stavano facendo ginnastica nel giardino davanti alla palestra, e che hanno anche fatto qualche foto.
La versione del bidello
Il bidello non ha negato l’accaduto, ma ha fornito una versione diversa. Secondo l’uomo, infatti, il gatto si aggirava nella palestra già da qualche giorno e sembrava disorientato. Il bidello dice di aver allungato il bastone per aiutare il gatto a uscire da un buco, senza alcuna intenzione di fargli male. Nell’operazione però qualcosa è andato storto e il gatto si sarebbe ferito gravemente, così il bidello ha deciso di buttarlo nel bidone.
L’intervento del Garante
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria ha contattato il preside della scuola, chiedendogli di agire immediatamente nei confronti del bidello. Il preside ha detto che prima bisogna capire cos’è successo e che comunque il bidello sarebbe andato in classe per chiedere scusa ai bambini. “A me non basta”, ha replicato il Garante. E intanto su Change.org è spuntata una petizione che chiede il licenziamento in tronco del bidello.
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