Il ritratto che viene dal cuore
“Dalla vita non voglio assolutamente nulla, sono felice per quello che mi ha dato”. Pensa positivo Francesco Sabetti, 59 anni, che da sempre vive e lavora a Roma. Lui si ritiene un “bravo ragazzo”, ama la natura e il mondo animale, oltre al disegno, la sua vera passione. “Amo fotografare la natura in tutte le sue splendide forme”, spiega, “e devo assolutamente ringraziare Dio per quello che mi ha dato, in tutti i sensi, iniziando dalla mia splendida compagna di vita Valentina e dai miei due meravigliosi figli, Alessandro, di ventitré anni, e Riccardo, di diciotto, per finire con il dono del disegno. E ho due gattine, Mia e Nina”. Un bel quadretto familiare, pieno di serenità. Francesco, oltre al suo lavoro in Tim, riesce a dedicare del tempo alla sua vera passione.
Francesco è specializzato nel ritrarre animali, soprattutto cani e gatti, ma anche altri soggetti, come paesaggi, bianco e neri e trompe l’oeil – dal francese letteralmente “inganna l’occhio” – tecnica che arricchisce e valorizza i muri, di origine antichissima, ma senza tempo, con grandi potenzialità ornamentali.
È stato anche all’edizione romana di QuattroZampeinFiera, con un suo stand, riscuotendo molto successo tra i visitatori. “Quando la gente mi chiede un ritratto, lo faccio su commissione. Anche se ci sono ancora persone che lo vorrebbero gratis, dimostrando di non capire assolutamente cosa significhi creare da un semplice foglio bianco… ma non è colpa loro”.
Francesco, da quanto si diletta a ritrarre cani e gatti, e non solo, con le matite acquarellabili?
Ho iniziato da pochissimo, da circa due anni, ma la tecnica è unica, con matite acquerellabili, mi ci trovo molto bene. Per quanto riguarda i dipinti su tela, invece, uso la tecnica acrilico o tempera.
Che soggetti ritrae? Chi sono quelli più richiesti?
Ritraggo cani, gatti, persone, paesaggi, animali di tutti i generi, ma i più richiesti sono i gatti. Ci sono state persone che mi hanno chiesto anche di dipingere cavalli, uccelli e volpi.
Quanto tempo ci vuole?
Dipende dalla difficoltà del soggetto, dalle dieci alle quindici ore di lavoro. Se poi mi chiedono di dipingere una parete, misuriamo il tempo in giorni di lavoro.
Ci spiega la tecnica?
Dopo aver tracciato il contorno del soggetto da ritrarre, inizio dall’alto verso il basso. Mi spiego meglio: dalle orecchie del gatto o del cane, scendendo piano piano, pelo per pelo – nel vero senso della parola – fino ad arrivare alla parte più bella in assoluto, cioè gli occhi, che per me sono tutto. Una volta finiti gli occhi continuo verso il basso. Solo dopo aver terminato il gatto o cane in tutto e per tutto, mi invento il contorno se ce ne fosse il bisogno. Ma il più delle volte, mentre dipingo un soggetto, mi invento nuovi trucchi per accentuare la sua bellezza e realtà.
Va incorniciata col vetro o no? Come è meglio?
Essendo un ritratto realizzato con matite, va sicuramente incorniciato col vetro, altrimenti con il tempo si rovinerebbe.
Qual è la grandezza più richiesta?
La grandezza standard da me proposta, e dal cento per cento accettata, è il formato 33 x 48 cm. Ma naturalmente si possono realizzare opere di qualsiasi grandezza.
Da cosa parte per fare un ritratto?
Da una foto che mi sono fatta inviare via Messanger e poi stampata a colori da me. E una volta terminato il ritratto, lo spedisco in tutto il mondo. Già ne ho inviati cinque negli Usa, quattro in Svizzera, due a Londra e molti in tante altre città. Per quanto riguarda l’Italia posso dire di aver spedito ritratti un po’ in tutte le regioni.
Lei ha due gattine Europee, dove le ha prese e come interagisce con loro?
Sono tutte e due splendide: Mia ha un anno e mezzo, Nina ne ha due e mezzo. Le ho salvate dalla strada entrambe, ci gioco spesso e volentieri. Le adoro. Nina, la rossa, è molto buona ha un carattere speciale e mi vuole un mondo di bene. Mia, col manto tartarugato, è più furba e non vuole assolutamente essere presa in braccio. Hanno due caratteri completamente diversi, ma io le amo allo stesso modo.
Quanto c’è di autobiografico quando ritrae i gatti? Che sensazione prova?
Questa è una domanda per me molto speciale. Nel senso che prima di fare un ritratto voglio sapere il nome del pet, perché sono convinto che per realizzarlo bene e dettagliato, come faccio io, devo assolutamente metterci il cuore. A volte, mentre disegno il soggetto, ci parlo, lui è lì davanti a me e mi guarda per ore e ore, sembra quasi che voglia uscire dalla foto per invitarmi a giocare. È una sensazione piena di sentimenti. Amo questa attività e colgo l’occasione per ringraziare le migliaia di persone che mi seguono.
Chi volesse un ritratto del proprio pet come può fare?
Può chiedermi l’amicizia su facebook e mandarmi su Messanger la foto del soggetto da ritrarre. Oppure può contattarmi direttamente via e-mail.
Facebook: francesco.sabetti
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