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Cani e proprietari ansiosi

di Dr. Dog - Vieri C. Timosci

Cani e proprietari ansiosi
Troppo spesso non ci rendiamo conto che se il nostro cane è ansioso il più delle volte è colpa nostra

Basta anche solo il guinzaglio per trasmettere loro le nostre paure. Non ci rendiamo conto quanto li influenziamo negativamente

Cani e proprietari ansiosi: cosa trasmette il guinzaglio? Padrone ansioso, cane ansioso? Quante volte avete già sentito dire che il guinzaglio è una linea diretta per le emozioni che trasmettiamo noi al cane e lui a noi? Quale proprietario di cane non conosce questa situazione? Molto spesso, però, pensiamo che sia sempre il cane ad “abusare” di questa linea diretta. La verità è che questo legame non è one-way, bensì anche noi siamo colpevoli di trasmettere le nostre emozioni, tramite il guinzaglio, a Fido.

Io stesso ho osservato tante volte clienti ansiosi che tramite un guinzaglio in forte tensione hanno letteralmente tramandato le loro paure e ansie al proprio cane, inducendolo a reagire e, a suo modo, a essere ansioso o pauroso. Ciò succede spesso in situazioni difficili da gestire. Se, per esempio, il nostro quattro zampe è reattivo e mostra aggressione al guinzaglio quando vede altri cani, la scintilla per reagire parte proprio da noi che, avendo notato prima l’altro cane, già iniziamo ad arrotolare il guinzaglio attorno alla mano per prepararci, pensando, così, di avere più controllo.

Purtroppo, invece, è proprio questo aumento di tensione che fa partire il cane all’attacco. Il proprietario con le sue azioni, seppur ben intenzionate, ha peggiorato la situazione e condizionato il cane ad avere sempre più paura confermando la sua reazione aggressiva. Padroni nevrotici, dunque, creano cani nevrotici.

La scienza dà chiarezza

Un nuovo studio dell’Università della Pennsylvania ha analizzato i dati di 1.100 binomi. La cosa interessante da evidenziare è che sono proprio i proprietari iperprotettivi o chi ricorre a metodi di addestramento aversivi, come strattonare o accorciare il guinzaglio, a rendere ansiosi i cani. Non a caso, come dice il professore James Serpell, “i risultati evidenziano un chiaro effetto della personalità del proprietario sul comportamento del cane”. Lo studio ha raccolto informazioni inerenti ai metodi di addestramento di coloro che hanno un cane, i loro livelli di ansia e il comportamento protettivo verso il proprio peloso. Inoltre, ha valutato la reattività emotiva dei cani verso i proprietari.

Cani e proprietari ansiosi: trasmettiamo a loro la nostra ansia

La paura e l’ansia manifestata dai nostri amici quadrupedi non cambiava in base ai metodi di addestramento usati dagli umani o ai loro livelli istintivi di protezione. I problemi di comportamento dei cani in relazione alle loro ansie erano direttamente correlati al livello di ansia dei padroni. D’altra parte i cani si sono co-evoluti con gli umani e sono estremamente sensibili al nostro comportamento.

Fido controlla di continuo il nostro stato d’animo e cerca di interpretare e indovinare il nostro comportamento. Infatti, alle volte, ci sembra quasi inquietante apprendere quanto siano bravi i nostri quattro zampe a predire come ci sentiamo e cosa vogliamo fare. Se ci pensate bene, in tante situazioni questo è un vantaggio, per esempio, quando si lavora insieme o ci troviamo in un ambito di addestramento, diversamente quando ciò accade in un contesto di forte ansia da parte dell’uomo.

Cani e proprietari ansiosi
Se tra cane e padrone esiste un legame molto forte, il primo potrebbe non solo percepire, ma anche sperimentare lo stress del secondo

Si innesca una spirale di ansia reciproca

Il cane capta l’ansia e la nostra tensione e, a sua volta, diventa sempre più ansioso. Il comportamento che ne risulta è negativo per noi e innesca una spirale di ansia reciproca. Il cane pensa: “ma perché il mio padrone ha paura? Cosa c’è nelle vicinanze a renderlo irrequieto? Allora devo avere paura anch’io…”. Per di più i quattro zampe maggiormente empatici sono ancor più influenzati dalla tensione dell’uomo, loro punto di riferimento.

Razza e provenienza li rendono più vulnerabili

Certe razze sono naturalmente più nervose di altre. In genere, Retriever, Pointer e Pastori sono ignari del nostro stato d’animo, anche se naturalmente questo dipende da ogni singolo individuo. Cani che provengono da situazioni difficili come la strada, i canili o le fabbriche di cuccioli possono essere più facilmente emotivamente instabili. Se vengono, quindi, adottati da persone ansiose, la probabilità di uno aumento di sentimenti negativi in entrambi è alta.

Il problema della co-dipendenza può andare oltre i semplici sentimenti. Il solo pensare a qualcosa e preoccuparsi non ha un impatto sul benessere del cane, ma se questi sentimenti si traducono in un’inazione o mancanza di affidabilità da parte del padrone, allora la routine del nostro migliore amico ne soffrirà. Le ansie portano i proprietari a limitare le azioni, privando spesso i cani di importanti interazioni sociali sia con l’uomo che con altri quattro zampe. Evitare non è mai una buona strategia.

Consultate un esperto

Come non trasmettere ansia al cane? Specialmente in situazioni così delicate, consiglio sempre di consultare un esperto certificato che vi aiuterà a ruotare il problema facendolo diventare un’opportunità. Spesso è l’ignoranza che favorisce le paure. Se siamo in grado di valutare giustamente un contesto e abbiamo gli strumenti adatti per gestirlo, allora sparisce la nostra insicurezza e cresce la resilienza e, a sua volta, il senso di sicurezza del nostro quattro zampe. Anche nel rovescio della medaglia si può trovare un’opportunità. Se proprietari ansiosi vengono affiancati da cani particolarmente empatici, forse questi ultimi potranno servire come un barometro emotivo biologico, aiutandoli a riconoscere e superare le proprie paure.

Articolo pubblicato su Quattro Zampe di settembre 2021

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