Caccia al trofeo, Italia maglia nera. Una campagna per cambiare
Nel nostro Paese arrivano ogni anno troppi trofei di caccia. Parte una grande mobilitazione per interrompere le importazioni di questi macabri oggetti
Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che, ancora oggi, le zampe di elefante possono essere trasformate in vasi per i fiori e posacenere, i colli di giraffa in lampade da terra e gli orsi polari in scendiletto. Tutto ciò, legalmente. L’uccisione di animali selvatici da parte di una piccola cerchia elitaria di cacciatori per ottenere “trofei” da conservare come souvenir o esporre in casa (da oggetti di design a semplici soprammobili), ha un impatto negativo sulle popolazioni di questi animali e sull’intera biodiversità, favorisce le disuguaglianze geopolitiche e non fornisce significativi vantaggi socioeconomici.
Caccia al trofeo – I dati preoccupanti
Tra il 2014 e il 2018 l’UE ha importato quasi 15.000 trofei di caccia di 73 specie protette a livello internazionale, diventando così il secondo importatore di trofei di caccia al mondo dopo gli Stati Uniti. Non solo. Tra il 2014 e il 2020, l’Italia ne ha importati 437. Sono i dati che emergono dal recente report “I numeri della caccia al trofeo: Il ruolo dell’Unione Europea nella caccia al trofeo a livello mondiale”. Si tratta di una situazione preoccupante non solo per le specie in via d’estinzione ma per l’intero benessere del pianeta.
Ecco perché HSI/Europe ha lanciato una petizione (hsi.org/bastacacciaaltrofeo) per chiedere all’Italia di introdurre un divieto di importazione, esportazione e ri-esportazione dei trofei di tutte le specie minacciate o in pericolo di estinzione, cacciate per divertimento. Con la recente campagna internazionale Impallinati. Imbalsamati. Imballati. In consegna? #NotInMyWorld, inoltre, la divisione europea HSI/Europe rafforza la sua battaglia contro la caccia al trofeo per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sui governi degli Stati membri dell’Unione Europea per vietare l’importazione, l’esportazione e la ri-esportazione dei trofei ricavati da specie minacciate e in via di estinzione. Secondo una recente indagine commissionata da HSI/Europe** l’86% degli italiani si oppone alla caccia al trofeo di tutti gli animali selvatici.
Caccia al trofeo – La campagna
Si prevede un’intensa attività di sensibilizzazione sulle principali piattaforme mediatiche tradizionali e digitali, con azioni di mobilizzazione in luoghi chiave, come per esempio a Roma, dove il 20 ottobre turisti e romani hanno assistito con stupore ad una sfilata di rinoceronti ed elefanti, a grandezza quasi naturale, nelle vie e piazze più note della capitale. Partendo dalla Fontana di Trevi, la sfilata ha proseguito per il centro di Roma, passando davanti al Colosseo e al Pantheon fino ad arrivare a Castel Sant’Angelo, fermandosi nei pressi delle istituzioni politiche di maggiore rilevanza per la campagna. Ad animare l’iniziativa c’è anche l’idea che il governo italiano non possa più chiudere gli occhi davanti a questa problematica. La caccia al trofeo non ha posto nella società moderna.
Humane Society International (HSI) – di che cosa si tratta
HSI è il ramo internazionale di The Humane Society of the United States (HSUS) ed una delle più grandi organizzazioni per la protezione di tutti gli animali, ovunque si trovino. Dal 1991 l’attività di HSI ha avuto un impatto positivo su milioni di animali a livello globale. Attiva in oltre 50 paesi, nel 2020 HSI ha esteso con orgoglio la sua attività in Italia. Attraverso studi scientifici, campagne di sensibilizzazione, programmi di educazione e progetti sul campo, Humane Society International lavora per rendere centrale il rapporto uomo-animale, salvare e proteggere cani e gatti, migliorare il benessere degli animali allevati, salvaguardare la fauna selvatica, promuovere una ricerca senza animali, intervenire in caso di disastri naturali e combattere la crudeltà nei confronti degli animali in tutte le sue forme.
Martina Pluda, Direttrice per l’Italia di Humane Society International ha dichiarato: “Con questa street action abbiamo voluto rendere visibili i maestosi e altresì minacciati animali che si celano dietro ai macabri trofei di caccia. Oltre alla crudeltà, mentre il mondo sta affrontando una crisi della biodiversità, è irresponsabile consentire alle élite ricche di sparare alle specie in pericolo di estinzione per puro piacere. La stragrande maggioranza degli italiani ha già scelto da che parte stare: quella degli animali. È ora che anche i governi, non solo dell’Italia ma di tutti i paesi dell’UE, si schierino dalla parte giusta. Un divieto d’importazione dei trofei in più paesi dell’UE aiuterebbe efficacemente a fermare questa insensata uccisione. Pertanto, chiediamo all’Italia di introdurre un divieto di importazione, esportazione e ri-esportazione dei trofei di tutte le specie che vengono cacciate per divertimento.”
Per sostenere anche tu i progetti di HSI/Europe puoi effettuare la tua donazione su questa pagina: https://action.hsi-europe.org/page/85140/petition/1?ea.tracking.id=quattrozampe
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