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Retrieving game

di Carmela Di Nardo, responsabile settore Riporto Sportivo Fisc

Retrieving game
“In campo aperto andiamo uomo e cane. Brillano le foglie come se qualcuno le avesse baciate a una a una, (...) e noi, uomo e cane, andiamo a fiutare il mondo, a scuotere il trifoglio...”

Un meraviglioso sport da praticare in natura che sa di magia a misura di cane e di uomo

Così recita la splendida poesia di Pablo Neruda Ode al cane” (scritta sotto la foto di copertina) che sembra la trasposizione poetica e, pertanto, senza tempo, della relazione attiva tra l’essere umano e il cane e delle meravigliose esperienze condivise insieme nel mondo. Un’immagine che si addice così bene a descrivere quello che accade nel Retrieving Game: trisacca o zaino in spalla e via a camminare in ritmica sintonia per campi, valli e boschi, sostando qua e là per il riporto di qualche oggetto.

Retrieving game

Il Retrieving Game, disciplina da me ideata ormai diversi anni fa, è nata dalla volontà di rendere il riporto accessibile a tutti i cani, trasformando la pratica venatoria rivolta specificamente alle razze Retriever in uno sport più inclusivo, da praticare all’aperto (idealmente in campagna o nel bosco) e basato sul recupero di oggetti di vario genere, dalla pallina, al dummy, al salamotto, solo per citarne alcuni…

Articolo pubblicato su Quattrozampe di ottobre 2024

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