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Riportato in vita il metalupo? L’annuncio e le critiche

di Stefania La Malfa

Ricercatori statunitensi hanno annunciato di aver riportato in vita il metalupo
L'annuncio della rinascita del metalupo arriva dagli Stati Uniti

Estinto 10mila anni fa, il metalupo sarebbe stato riportato in vita grazie al Dna estratto da resti antichi.

Tra ottobre 2024 e gennaio 2025 sarebbero nati tre cuccioli bianchi di metalupo: due maschi, Romulus e Remus, e una femmina, Khaleesi, secondo quanto comunicato dai ricercatori dell’azienda statunitense Colossal Biosciences, e riportato dalla rivista americana Time. Le gravidanze, in cani che hanno fatto da madri surrogate, sono state separate e i cuccioli vivono adesso in una zona protetta e segreta.

Un lupo grigio in mezzo alla neve
Il metalupo era un grosso lupo grigio con grandi denti taglienti

Cos’è un metalupo

I tre cuccioli appartengono alla specie del “dire wolf” – nome scientifico Aenocyon dirus – comunemente nota come metalupo o enocione, vissuta tra 200mila e 10mila anni fa nelle Americhe e in Asia orientale. L’enocione aveva le dimensioni di un grosso lupo grigio come lo conosciamo oggi ma con denti più grandi e taglienti e pesava fino a 68 kg: era capace di cacciare e abbattere bisonti e cavalli.

I “dire wolf” sono stati resi famosi dalla serie televisiva Game of Thrones: erano lupi dalle dimensioni imponenti, con una folta pelliccia bianca e con forti mascelle che utilizzavano per rompere ossa.

Per riportare in vita il metalupo i ricercatori della Colossal Biosciences hanno utilizzato il Dna estratto da due campioni: un dente di 13mila anni fa trovato in Ohio e un osso dell’orecchio di 72mila anni fa ritrovato in Idaho. Sono state poi realizzate 20 modifiche su 14 geni del comune lupo grigio  e il genoma così modificato è stato poi trasferito in un ovulo.

Il risultato è stato la nascita di tre cuccioli dal mantello bianco, spalle più potenti, denti e mascelle più grandi, zampe più muscolose e un ululato caratteristico.

Un cucciolo di lupo artico con la sua mamma
L’annuncio della rinascita del metalupo ha sollevato alcune critiche

Le critiche degli esperti

Alcuni esperti hanno sollevato dubbi sul fatto che sia stato riportato in vita il metalupo. La compresenza del Dna di metalupo e di lupo grigio, e non al contrario la presenza dell’intero genoma del metalupo, porterebbe a pensare che non sia stato clonato l’animale estinto.

I tre cuccioli, infatti, mostrano le caratteristiche fenotipiche dei metalupo, ma mantengono la quasi totalità del loro Dna originario di lupi grigi. Per quanto riguarda le dimensioni corporee, i ricercatori hanno usato una variante genetica già presente nei lupi grigi, invece di replicare la variante del “dire wolf” che poteva avere effetti collaterali, e anche per la pelliccia chiara è stato scelto di ottenere un risultato senza rischi per la salute inattivando geni specifici del colore del pelo già presenti nella specie attuale.

Carlo Alberto Redi, esperto di Biologia dello sviluppo, presidente del Comitato Etica della Fondazione Umberto Veronesi e membro dell’Accademia dei Lincei, ha commentato, come riporta l’Ansa, che quello effettuato dall’azienda statunitense “è senza dubbio un altissimo esercizio di ingegneria genetica, ma si tratta di un animale nuovo. Ha le caratteristiche dell’animale estinto, ma non lo è”, aggiungendo che “in futuro potrà essere utile, per esempio, ingegnerizzare cellule finalizzate a terapie”.

Un lupo artico disteso sulla neve
I ricercatori hanno spiegato che riportare in vita il metalupo sarà utile per tutta l’umanità

L’obiettivo dei ricercatori

Da parte sua, nell’annuncio pubblicato su X con un video in cui si vedono e si sentono ululare i cuccioli, la Colossal Biosciences ha spiegato qual è il suo scopo: “Questo momento segna non solo una pietra miliare per noi come azienda, ma anche un passo avanti per la scienza, la conservazione e l’umanità. Fin dall’inizio, il nostro obiettivo è stato chiaro: Rivoluzionare la storia ed essere la prima azienda a utilizzare con successo la tecnologia CRISPR nella de-estinzione di specie precedentemente estinte”

E ha aggiunto: “Raggiungendo questo obiettivo, continuiamo a portare avanti la nostra missione più ampia: accettare il dovere dell’umanità di riportare la Terra a uno stato più sano. Ma questo non è solo il nostro momento: è un momento per la scienza, il nostro pianeta e l’umanità. Tutto ciò che amiamo e per cui nutriamo una grande passione”.

Per approfondire

Ansa.it

Geopop.it

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