AIDAA: no a nuove tasse sugli animali
L’AIDAA, in previsione della manovra finanziaria, dice no ad eventuali tasse sugli animali e ribadisce la necessità di nuovi finanziamenti a tutela di essi. Nei prossimi giorni il governo Letta varerà la nuova manovra finanziaria e, a tal proposito, l’AIDAA (associazione italiana difesa animali ed ambiente) ribadisce la necessità di individuare nuovi finanziamenti per le politiche sulla tutela degli animali e dice no ad eventuali proposte di una “tassa di possesso sugli animali” che alcuni comuni potrebbero voler applicare all’interno della service tax. La stessa AIDAA ritiene siano fondamentali dei finanziamenti mirati alle politiche di sterilizzazione di massa dei cani e gatti randagi, fondi per la creazione definitiva dell’anagrafe degli animali di affezione, completando quelle sui gatti ed i furetti, ed introducendo l’anagrafe dei conigli di affezione oltre a quella già esistente dei cani. Secondo l’associazione per queste politiche servirebbero interventi complessivi nell’ordine dei 25 milioni di euro, 5 dei quali finalizzati alla lotto contro il randagismo equino e al finanziamento di un piano di recupero dei “cavalli pensionati” provenienti dalle attività sportive. Inoltre AIDAA auspica che il governo trovi il coraggio di riformare le aliquote IVA, riportando al 4% l’iva sulle prestazione medico/chirurgiche veterinarie e riducendo l’iva sui prodotti alimentari destinati agli animali.”In un momento in cui si parla di manovre di diversi miliardi di euro – dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA – serve ricordare che sette milioni di famiglie di italiani posseggono animali e che questi hanno dei costi. Non bastano le pur lodevoli campagne contro gli abbandoni, ma servono soldi per le politiche di tutela e le campagne di sterilizzazione; serve venire incontro alle famiglie che possiedono uno o più animali domestici abbassando l’iva sulle spese veterinarie e sui prodotti. Complessivamente i costi di queste iniziative si aggirerebbero attorno ai 100 milioni di euro che potrebbero essere in parte reperiti sia all’interno dei capitoli di bilancio del settore degli animali rivedendo alcune priorità di spesa e imponendo una tassa di solidarietà sulla caccia di 200 euro a testa per ogni cacciatore, visto che questo sport non possiamo ancora abolirlo – continua Croce – almeno i soldi di questi messeri servano per le politiche di tutela degli animali “. Fonte AIDAA
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