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Animal Hoarding: dati e statistiche

di Redazione Quattrozampe

Animal Hoarding: statistiche e casi

Animal Hoarding, il disturbo che porta ad accumulare e ammassare animali in modo ossessivo, illudendosi di farlo per il bene dei piccoli amici. Si tratta in realtà di una patologia con conseguenze temibili, capaci di portare a sociopatie vere e proprie. Possiamo recuperare altre informazioni andando al sito dell’Animal Hoarding. Secondo uno studio italiano, su 10 casi di Animal Hoarder, sono state rilevate le seguenti statistiche:

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  • 58 anni è l’età media degli hoarder
  • 3 maschi e 7 femmine
  • gli animali detenuti sono cani e gatti
  • 74 è il numero medio di animali detenuti (min 14, max 170) su tutto il territorio nazionale
  • tutti gli animali sono in cattive condizioni di salute (malattie infettive e parassitarie)
  • c’è una totale assenza di consapevolezza delle persone coinvolte
  • c’è una diffusa assenza di sterilizzazione (conferma nella somiglianza degli animali)
  • c’è una grande ritrosia nel dare gli animali in adozione
  • il ruolo delle associazioni animaliste a volte aggrava il problema affidando gli animali a queste persone, creando una forte chiusura sociale

Tutto ciò ha delle conseguenze non solo sociali, ma anche economiche, e pure ingenti nel momento in cui il fenomeno va affrontato e si decide di porvi rimedio. È alla comunità, infatti, che spetta farsi carico del sequestro, del recupero, delle cure e dell’alloggio in ricoveri adeguati degli animali coinvolti che quasi sempre non sono facilmente adottabili e dovranno passare il resto dei loro giorni in strutture rifugio adeguate. Gli accaparratori, poi, sono altamente recidivi nella loro patologia, tendendo nuovamente ad accumulare in breve tempo altri animali, detenendoli nelle stesse condizioni dei precedenti. L'Animal Hoarding è una vera patologia Vediamo alcuni casi, ne emerge un quadro inquietante, di desolazione e disagio.

  1. In un contesto abitativo di pregio viveva una facoltosa signora anziana, vedova, coi suoi 150 gatti, in condizioni igieniche pessime. I figli, impotenti, si erano allontanati. Tutti i locali della casa erano occupati dai gatti non sterilizzati. Le avevano tagliato il gas e la donna tutti i giorni pranzava al bar e cenava con cibi pronti.
  2. Un’insegnante in pensione viveva in un monolocale con 40 gatti non sterilizzati. Totale assenza di collaborazione.
  3. Le nobildonne proprietarie di 200 cani che occupavano anche interi stabili. Le condizioni igieniche erano pessime, i cani non uscivano mai dalle abitazioni. La cosa importante per le proprietarie era che i cani stessero al caldo e avessero, ad ogni loro visita, un cioccolatino. Le volontà testamentarie hanno lasciato tutto ai cani.

Abbiamo già parlato di questo argomento in un altro articolo, che puoi leggere a questo collegamento. Inoltre, l’abbiamo largamente analizzato sul numero di febbraio della nostra rivista. 

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