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Aumenta il pericolo Leishmaniosi: stai in guardia!

di Redazione Quattrozampe

leishmaniosi

 

La leishmaniosi del cane è una malattia parassitaria, causata da un parassita (Leishmania infantum), che viene trasmesso da parte di un insetto detto pappatacio (Phlebotomus spp.). Occorre ricordare che la malattia non viene mai trasmessa direttamente da cane a cane, ma deve necessariamente compiere parte del proprio ciclo biologico nel pappatacio. I tempi di incubazione possono essere anche molto lunghi: per molto tempo, perciò, un cane positivo ai test potrebbe non manifestare alcun sintomo, ma al contempo potrebbe diffondere la malattia. La trasmissione può avvenire, inoltre, per via materno fetale e attraverso le trasfusioni di sangue.

Più radicata in certe zone

In Italia e nel mondo vi sono zone considerate endemiche – in cui cioè la malattia è presente e radicata nel territorio – e zone “non endemiche” (non considerate a rischio). In Italia sono considerate zone endemiche le aree della costa tirrenica, ionica e adriatica nel centro e sud Italia, nonché la Sicilia, la Sardegna e l’Isola d’Elba. Negli ultimi decenni, a seguito delle mutate condizioni climatiche e dell’aumento delle temperature, si è assistito ad un aumento dei casi di leishmaniosi anche in zone considerate non a rischio. La leishmaniosi è una antropo-zoonosi in quanto, in particolari condizioni, può essere trasmessa all’uomo (ad es. nei soggetti immunodepressi).

Sintomi clinici

Quando le difese immunitarie del cane si abbassano, possono manifestarsi i sintomi clinici: che sono numerosi e interessano vari organi. Tra i sintomi ve ne sono alcuni a livello cutaneo (come dermatite con forfora, mancanza di pelo intorno agli occhi, croste, ulcere, noduli, allungamento a dismisura delle unghie). Tra quelli sistemici possiamo riscontrare dimagramento, aumento di volume dei linfonodi, del fegato e della milza, dolorabilità articolare, epistassi (cioè perdita di sangue dalle narici), diarrea, lesioni oculari. Si possono, inoltre, riscontrare danni renali, con conseguente aumento della sete (polidipsia) e della produzione di urine (poliuria), che nel tempo possono determinare la morte dell’animale per insufficienza renale. A questi sintomi si accompagnano alterazioni degli esami di laboratorio quali anemia, piastrinopenia, aumento delle Proteine Totali ed in particolare delle beta e gamma globuline, dell’Urea e Creatinina qualora sia presente insufficienza renale.

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