ENPA: operazione cani del Sud
Tante le realtà difficili del Meridione d’Italia. Qui il randagismo impera e i quattro zampe sono abbandonati a se stessi. A soccorrerli sono dei volontari instancabili, capaci di coordinarsi con nobili associazioni come Voce Animale. Gravina di Catania è una delle tante cittadine del Sud che si confronta ogni giorno con l’incontrollato concentrarsi di cani randagi. Il fenomeno, si sa, è dovuto ad anni di ritardo nell’applicazione di quelle attività che costituiscono l’abc contro il randagismo, ossia l’identificazione tramite microchip e la sterilizzazione, che hanno portato importanti risultati, ove applicati.
Volontari instancabili
Negli ultimi anni il pregevole lavoro dei volontari ha fatto molto. Hanno quotidianamente accudito e difeso questi animali, li hanno identificati, li hanno sterilizzati per quanto reso possibile dalle risorse disponibili. C’è stato anche un controllo periodico dello stato clinico e attività di prevenzione zoonosi, proprio per ridurre al massimo le problematiche di convivenza con i cittadini umani.
Associazione Voce Animale
L’anima e l’abnegazione di queste persone possono essere efficacemente rappresentate da Sandra Fede, giovanissima e combattiva volontaria dell’associazione Voce Animale, che in questi anni ha trovato per molti una famiglia adottiva, ma amaramente è consapevole che qualcuno non ha potuto essere salvato da maltrattamenti, uccisioni, avvelenamenti. Fino a poco tempo fa questi rischi, alimentati da un substrato di intolleranza e ignoranza ancora presente in un territorio dove le iniziative culturali di tutela degli animali fanno ancora fatica ad attecchire, determinavano un imminente pericolo per quattordici cani. Gli stessi, infatti, racchiusi in un podere in cui erano amorevolmente accuditi e che avrebbe potuto ospitarli in modo confortevole, sono stati più volte oggetto di anonime minacce di morte da ‘umani’ (si consentano le virgolette) evidentemente infastiditi da tale presenza, gettando nell’ansia i volontari.
Carla Rocchi (ENPA) dispone l’intervento di Isotta
La loro richiesta d’aiuto è pervenuta alla sede nazionale dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) la cui presidente Carla Rocchi ha disposto l’invio in Sicilia dell’unità di intervento nazionale dell’associazione, tal Isotta. La missione è stata coordinata e gestita in loco direttamente dal responsabile nazionale della comunicazione e sviluppo iniziative di Enpa, Marco Bravi, con il supporto di Giusy D’angelo, comportamentalista di ENPA nazionale. Il ruolo di quest’ultima, in tale tipo di operazioni, è fondamentale.
La comportamentalista D’angelo e i cani ‘non facili’
La profonda conoscenza del comportamento canino della D’angelo, infatti, non è solo limitata alla teoria dei seminari e delle pubblicazioni: la dimostra nella sua fase più critica, l’applicazione pratica con cani ‘non facili’, e il suo ruolo si dimostra indispensabile per trasformare le operazioni di cattura in ‘fasi di convincimento’. Gli animali, con l’aiuto dei volontari, sono stati prelevati, ne è stata verificata la corretta identificazione, sono stati acquisiti tutti i documenti sanitari e, attraverso un mezzo appositamente attrezzato per un comfort a ‘5 stelle’ e periodici stalli intermedi di ristoro, trasferiti presso la sezione Enpa di Torino. Qui, dopo le verifiche veterinarie di rito e un breve periodo di ri-ambientamento, verranno posti in adozione, alfine di trovare una famiglia che faccia dimenticare loro i difficili trascorsi.
Marco Bravi (ENPA) ha coordinato l’operazione
“L’efficacia di queste azioni”, commenta Marco Bravi al termine della missione, “evidenzia quanto sia valida la scelta di ENPA di tracciare la strada delle soluzioni con fatti concreti. Le istituzioni e le amministrazioni preposte devono essere certo stimolate a fare quanto a loro delegato dalla legislazione vigente, ma al tempo stesso il volontariato non può fermarsi alla politica della vuota propaganda del ‘bisognerebbe fare’. Non possiamo andare dappertutto e le risorse, per una onlus come noi che non riceve alcuna sovvenzione dallo Stato nonostante spesso sopperisca alle inadempienze pubbliche, sono come per tutti limitate. Ma l’esperienza, i mezzi e le competenze di ENPA possono fare davvero la differenza fra la vita e la morte per tanti animali quando le realtà locali fanno appieno la loro parte”. Poi Marco Bravi aggiunge: “L’operazione Gravina 2013, infatti, è andata perfettamente in porto grazie alla splendida sinergia con le associazioni locali. Anche gli animali hanno capito subito di essere in buone mani; per tutta la durata del viaggio sono stati tranquilli, in un quasi surreale silenzio che non è stato interrotto da neanche un abbaio”. Ora rimane la soddisfazione dei volontari che vedono zampettare, sempre meno spaesati e finalmente sicuri, animali che del randagio hanno solo il loro passato. E che aspettano un adozione: per informazioni recapiti su www.enpatorino.com .
di Lucrezia Castello
© Riproduzione riservata.