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Festeggiare la Pasqua: non è per tutti

di Redazione Quattrozampe

Festeggiare la Pasqua

Si avvicina il momento di festeggiare la Pasqua, riunirsi con la famiglia, celebrare la rinascita della vita… divorando un cucciolo, abbattuto come centinaia di migliaia di suoi simili per un rituale primordiale e arretrato.

Impareremo mai?

Festeggiare la Pasqua con gli Amici di Paco

Per il sedicesimo anno il Fondo Amici di Paco lancia un appello contro la strage perpetrata ai danni di milioni di agnelli e capretti che per Pasqua finiscono sulle tavole degli Italiani. Dichiara, infatti Diana Lanciotti, fondatrice e presidente onorario del Fondo Amici di Paco:

Festeggiare la PasquaL’amore e il rispetto per gli animali sono valori ormai radicati nella nostra società. Eppure, in nome di un’usanza di secoli fa, che aveva senso in quanto non esistevano alternative alla carne, anche quest’anno a Pasqua si ripeterà la solita strage di agnelli e capretti. Una tradizione atroce, insensata, anacronistica che, nonostante il trascorrere del tempo e l’aumentato grado di acculturazione, molti credono di dover ancora osservare. In realtà nessuno ha mai stabilito che per onorare il Signore si debbano cuocere in forno o rosolare in padella le carni tenere, delicate e INNOCENTI di tanti cuccioli di pecora e di capra. Così come mai nessuno ha dimostrato che sia nostro diritto uccidere animali in genere per cibarcene. Non ha nessun senso far nascere dei poveri animali per sacrificarli all’altare non più della religione, ma della pura e semplice ingordigia, o della pigrizia mentale. Spesso mi sento dire, da chi scopre che non mangio carne né pesce: “Ma allora che cosa mangi? Che cosa si può far da mangiare, senza la carne?” Si tratta spesso di pigrizia mentale e di abitudinarietà. Basterebbe riflettere un po’, invece, e rendersi conto che, se solo ci sforzassimo, riusciremmo a modificare le nostre abitudini alimentari senza rimetterci in salute ma, anzi, migliorandola. Senza parlare degli aspetti etici, ambientali e sociali sui quali la scelta di non mangiare carne inciderebbe positivamente: maggior rispetto per la vita sotto qualsiasi forma, minore inquinamento e minore deforestazione causati dagli allevamenti intensivi, maggior disponibilità di cereali per l’alimentazione umana, quindi maggiore possibilità di sfamare le popolazioni più povere, eccetera. Sono sicura che se i bambini mettessero in relazione il pezzo di carne che hanno nel piatto con l’animale dal quale proviene sarebbero in grado di fare delle scelte molto più consapevoli. Invece mai nessuno li spinge a questa riflessione. E così si perpetua l’ipocrisia alimentata da tante campagne pubblicitarie che vogliono far credere che portare in tavola carne o salumi sia un momento di festa, anziché la sconfitta del rapporto di rispetto e comprensione tra uomini e animali. Un rapporto che dovrebbe vedere l’uomo responsabile nei confronti delle altre creature.

La campagna Buona Pasqua anche a loro

Festeggiare la PasquaLa campagna “Buona Pasqua anche a loro”, riproposta come ogni anno dal Fondo Amici di Paco, mostra due agnellini e un capretto e riporta un testo che induce alla riflessione: “Per festeggiare la Pasqua non c’è bisogno di sacrificare milioni di agnelli e capretti. Quest’anno, non metterli nel piatto! Fai che sia una buona Pasqua anche per loro. Sarà una Pasqua migliore anche per te.”

La campagna, pubblicata sulla rivista “Amici di Paco” e dalle testate che aderiscono all’iniziativa, è stata realizzata gratuitamente dall’agenzia Errico & Lanciotti, sotto la direzione creativa di Diana Lanciotti.

“Lasciamoli vivere”: un appello a tutte le mamme

Quest’anno, oltre alla tradizionale campagna “BUONA PASQUA ANCHE A LORO”, Diana Lanciotti, scrittrice e anche appassionata di fotografia e autrice di libri fotografici, ha voluto creare il manifesto “LASCIAMOLI VIVERE… meglio vivi che nel nostro piatto”.

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Il manifesto mostra immagini tenere di agnellini stretti alle loro mamme e ipotizza un dialogo tra mamme e figli incentrato sul tema della Pasqua, che culmina con una considerazione finale: “Hanno una mamma anche loro… Pensa se a Pasqua ti portassero via i tuoi figli per…”

Senza ricorrere a immagini o linguaggi cruenti, anche questa campagna, come tutte le campagne e i libri di Diana Lanciotti, è destinata a far riflettere senza pugni nello stomaco, secondo la filosofia del Fondo Amici di Paco: “Persuadere con dolcezza”.

 

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