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Un gattino in famiglia: come sceglierlo?

di Redazione Quattrozampe

scegliere gattino

Un nuovo gattino in casa? Lo vogliamo per noi, per i nostri figli? Sarà come un fratellino, per loro. Come possiamo fare per sceglierlo correttamente se lo vogliamo prendere da un allevatore e non, invece, salvandolo da un rifugio o un gattile? Innanzitutto, bisogna considerare che il temperamento è influenzato da quello dei genitori e dalle esperienze vissute: il cucciolo che ha avuto un’esistenza difficile, oppure è stato allontanato troppo precocemente dalla mamma, può diventare nervoso e poco socievole, mentre un contatto positivo con altri gatti, con animali diversi e con le persone contribuisce a sviluppare una buona capacità di relazione. Un micio socievole accetta la manipolazione, si avvicina spontaneamente alle persone o si ferma comunque a osservarle con interesse. Uno che invece scappa se si battono le mani è probabilmente timoroso: sarà capace di legarsi affettivamente ai membri della famiglia, ma reagirà in malo modo alla presenza di estranei e ai cambiamenti nelle sue abitudini quotidiane. Per imparare a controllare l’intensità di certi comportamenti giocosi di tipo aggressivo (morsi e graffi) è molto importante che il gattino possa rimanere abbastanza a lungo (come minimo 8-10 settimane) con la madre e i fratellini. Il micio ideale per chi ha figli piccoli è poco pauroso, allegro, socievole e giocherellone, paziente ma con un minimo di attitudine all’aggressività, che gli consenta di sottrarsi agli eccessivi ‘strapazzamenti’. Le razze che meglio si prestano alla convivenza con i bambini sono l’Esotico a pelo corto e il Sacro di Birmania, equilibrati e tolleranti, oppure il Devon Rex, instancabile giocherellone e sempre disposto a farsi coccolare, o ancora il robusto Maine Coon, tollerante, allegro e socievole, oppure il Ragdoll, consigliabile solo ai più tranquilli e rispettosi, perché lui non si ribella mai. Anche un comune gatto domestico non troppo anziano, disponibile al gioco e ‘casalingo’ (per evitare che, andando in giro, possa prendersi parassiti e micosi) può andare benissimo. Quando in famiglia ci sono diversi ragazzini, meglio evitare i felini che hanno un carattere tendenzialmente timido e riservato (Siberiano, Angora Turco), quelli che detestano il rumore e la confusione (Maine Coon, Sacro di Birmania), quelli che hanno con il padrone un rapporto molto esclusivo (Siamese), i trovatelli già cresciuti e figli di randagi, che abbiano avuto solo contatti sporadici con le persone. Andrà benissimo, per esempio, l’Abissino, vivace e arguto, che ha uno spiccato senso del gioco e del divertimento, si sente parte della famiglia e soffrirebbe la solitudine se venisse invece adottato da un single costretto a lasciarlo solo per molte ore al giorno. Poiché ha molta energia e desidera sentirsi libero, sarebbe meglio ospitarlo in una casa spaziosa. trucchi contro lo stress

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