Terremoto: salvati oltre 70 animali
Sisma 2 “la vendetta”, il terremoto non ha dato tregua per tutto l’autunno e i rifugiati vivono un inverno difficile, dopo una scossa di magnitudo 6.5 terribilmente devastante, il 26 ottobre scorso (con grave replica il 30 ottobre).
Epicentro tra Norcia (crollate la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea), Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera. La scossa è stata avvertita fortissima nel centro-Italia, ma anche lungo tutta la penisola, da Bolzano alla Puglia.
Distruzione quasi totale a Norcia, Ussita (uno dei comuni più colpiti), ma anche Arquata del Tronto, Castelluccio, in tante altre cittadine delle Marche, dell’Umbria, in Abruzzo e nel Lazio (Amatrice ormai è rasa al suolo, crollata anche la torre civica e la chiesa di Sant’Agostino).
Oltre 22mila sfollati
Sono oltre 22mila gli sfollati in seguito alle scosse di terremoto che hanno colpito l’Italia centrale il 24 agosto, il 26 ottobre e il 30 ottobre. E centinaia gli animali soccorsi dai Vigili del Fuoco e dalle associazioni di volontariato.
Ulisse, seppellito vivo e tratto in salvo
In molti abbiamo seguito, senza fiato, il drammatico video del salvataggio del cane Ulisse (e il suo nome la dice lunga sulla sua tenacia), sepolto vivo ed estratto dalle macerie di Norcia lo scorso 31 ottobre dai Vigili del Fuoco.
Per fortuna ora sta bene, dopo il salvataggio è stato subito consegnato al Punto Veterinario Avanzato Enpa di Norcia e poi trasferito alla clinica veterinaria Centro Italia di Rieti con l’ambulanza della Protezione Animali.
Ulisse è stato subito dissetato dai vigili del fuoco e ha dimostrato di avere appetito. Nel crollo non ha riportato ferite o fratture, i suoi valori sono normali. Era solo molto spaventato.
Soccorsi oltre 70 animali
Sin dai primissimi soccorsi, è stato istituito a Norcia il Punto Veterinario Avanzato di Enpa, da dove i veterinari e i volontari di Enpa (sezioni di Teramo, Terni, Perugia, Roma, Manfredonia, Rimini, Meldola, Amatrice), sono impegnati nelle operazioni di soccorso agli animali, d’intesa con i Vigili del Fuoco.
L’Enpa è intervenuta nelle aree colpite dal sisma con 19 persone tra volontari, veterinari e Guardie Zoo le e con 2 ambulanze veterinarie, 1 automedica e 3 automezzi per il trasporto di animali.
L’emergenza principale ha riguardato i cani e i gatti e gli altri pet che, in seguito alla fuga precipitosa dei loro proprietari (i quali in molti casi non sono potuti tornare alle loro case) sono rimasti all’interno delle case pericolanti o parzialmente crollate. Sono oltre settanta gli animali recuperati dai Vigili del Fuoco – gli unici ad avere accesso alla zona rossa – e portati al Punto Veterinario Avanzato (il dato, mentre scriviamo, è aggiornato alla prima settimana di novembre).
L’Enpa ha anche distribuito petfood, antiparassitari e farmaci arrivando così ad assistere (oltre agli animali accuditi dai veterinari dell’associazione) oltre 300 tra cani, gatti, tartarughe e animali da cortile.
Task Force con vigili del fuoco e medici veterinari
Ottima la collaborazione con i Vigili del Fuoco e col Servizio Veterinario della Asl Umbria 2.
Buone notizie anche sul fronte dei trentuno ricongiungimenti. Dei cani e gatti di proprietà recuperati, solo in tre sono in attesa di riunirsi con le proprie famiglie.
I volontari Enpa, col consenso dei proprietari sfollati a Perugia, hanno anche forzato una autorimessa a Norcia per salvare un gatto che stava da due giorni al buio e senza acqua e cibo.
Carla Rocchi (Enpa): salvataggi, cure e ricongiungimenti, “Come ad Amatrice e Accumoli”, commenta Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, “i nostri volontari continuano a operare senza sosta, perché prendersi cura dei nostri beniamini nelle emergenze è un doppio dovere: nei confronti degli animali, ma anche degli umani che vivono con l’affetto di cani, gatti e non solo, che spesso, anzi, fanno leva sulla loro presenza per ripartire. Per questo, oltre a assicurare soccorso, assistenza e cure veterinarie, siamo particolarmente attenti ai ricongiungimenti”.
Centri di accoglienza rifiutano sfollati coi pet
Dopo il danno, la beffa. Così è capitato addirittura che dei centri di accoglienza si sono permessi di rifiutare gli sfollati, “colpevoli” di essere accompagnati dai loro cani o gatti.
A denunciarlo è stata l’Enpa che ha invitato al buon senso i sindaci delle città distrutte. E intanto sui social le bacheche dei primi cittadini sono state prese di mira da chi difende la libertà dei terremotati di trovare riparo col proprio cane e gatto.
Tra le storie denunciate dall’Enpa, infatti, c’è anche quella di un disabile di Teramo che doveva essere separato dal suo fedele amico, ma grazie all’intervento dell’associazione, si è riusciti a scongiurare il peggio.
La mediazione dei volontari permette anche di trovare soluzioni, come l’ultima annunciata via Twitter: “Sfollati con cani e gatti sono ben accetti nel Centro dell’Università di Piano d’Accio (Te) grazie al nostro accordo con il Comune di Teramo”.
A occuparsi in prima persona della situazione nel Teramano è Brenda Marsilii dell’Enpa di zona.
A cura di Maria Paola Gianni
Foto Flavio di Properzio
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