Uccidere i lupi? Il Lazio e la Puglia non ci stanno
La questione della presenza e del numero dei lupi in Italia, che tanto ci sta a cuore, ha recentemente preso una piega che non ci piace per niente. Mentre il Paese guarda al Centro Italia, ai sopravvissuti al terremoto e ai molti problemi finanziari e amministrativi della nazione, è stata presa la decisione di autorizzare l’abbattimento di alcuni esemplari, questo significa uccidere i lupi.
Un voto che può uccidere i lupi
Nel corso di una riunione tecnica, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo “Piano di Gestione del Lupo”. Con questo nome non si identifica un progetto di salvaguardia o tutela e nemmeno di studio, si tratta di un piano riattivato dopo quarantasei anni di letargo, che consente di uccidere i lupi. La decisione non è ancora stata presa in via definitiva: il tasto passa ora al Governo, e ai Presidenti delle Regioni, in attesa del volo finale, fissato il 2 febbraio.
Lazio e Puglia dicono NO
Il 2 febbraio il Piano Nazionale di Gestione del Lupo verrà esaminato definitivamente. LAV – Lega Anti-Vivisezione chiede a tutti i Presidenti delle Regioni durante la riunione della Conferenza Stato Regioni, di schierarsi sulle stesse posizioni scelte dalla Regione Lazio. Non solo, chiede anche di far propria la la dichiarazione “Viva il lupo” diffusa ieri via twitter dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e, soprattutto, di votare contro l’uccisione dei lupi.
Possiamo leggere la richiesta ufficiale di LAV sul sito, a questo collegamento.
Cosa possiamo fare noi?
Condividere questa notizia e far girare il messaggio: nessuno tocchi il lupo. E sensibilizzare l’opinione pubblica con messaggi, post di Facebook e Tweet, usando l’hashtag #cacciaunNO.
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