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Visite a quattro zampe: si fa così

di Redazione Quattrozampe

Visite a quattro zampe: si fa così

Abbiamo in altri articoli come ormai sempre più ospedali permettano l’accesso degli animali domestici alle camere dei pazienti, perché la loro presenza risulta benefica a livello emotivo e fisico. Ma come si fa per avere una “visita a quattro zampe”?

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Le regole per l’accesso

Per prima cosa, bisogna chiedere il permesso al medico-tutor per valutare singolarmente ogni caso e stabilire se la visita possa essere effettivamente d’aiuto al paziente. Poi, è necessario assicurarsi che la presenza dell’animale non infastidisca e, soprattutto, non rechi alcun danno agli altri pazienti ricoverati nella stessa stanza del padrone. L’orario e il giorno della visita devono essere concordati con il reparto, anche per evitare che il cane entri quando è in corso la pet therapy o che ci siano attività durante le quali non si possono fare visite. Una volta ottenuto il permesso per far l’ingresso in ospedale, occorre utilizzare un guinzaglio corto e avere a disposizione una museruola, da utilizzare nel caso in cui lo richieda il personale sanitario. L’animale avrà a disposizione dei percorsi speciali all’esterno della struttura, evitando aree rumorose o che in qualche modo lo possano innervosire. Inoltre il cane non deve essere di indole nervosa o aggressiva e non deve essere un “abbaione”. Deve avere, anche, più di otto mesi, perché i cuccioli molto giovani spesso sono troppo agitati. Infine, deve avere con sé un certificato di buona salute ed essere, almeno 24 ore prima del suo ingresso in ospedale, lavato con uno shampoo anti micotico e spazzolato.

 

A cura di Federica Forte

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