Cani e musica, ognuno la sua
Avete mai pensato di associare cani e musica? Che so, compositori come: Beethoven per il Rottweiler, Mozart per il Border Collie, Vivaldi per il Jack Russell.
Beh, queste chiaramente sono mie sensazioni, perché ciascuno può interpretare una razza con sensibilità differente, non solo per quanto concerne l’interpretazione tipologica del cane, ma altresì per come avverte l’autore in questione.
Mozart, allegro o malinconico?
Per alcuni Mozart è allegro, per altri malinconico, asciutto o vezzoso. E poi ci sono gli autori di musica contemporanea, i diversi generi dal rock al samba, dai Beatles ai Rolling Stone.
Ho provato a chiedere a tanta gente d’immaginare il proprio cane come un genere musicale e la risposta è stata entusiasmante, perché un gran numero di persone ha voluto aderire a questa iniziativa e mi ha scritto sui diversi social media, mi hanno mandato lettere, mail e persino telefonato per suggerirmi un cantante, una sonata, un tipo di musica, l’aria di un’opera e via dicendo.
Il mio cane canta per sé
La cosa divertente è che la maggior parte delle persone ha riflettuto sulla razza, ma poi ha sottolineato il carattere specifico e individuale del proprio cane.
Come dire? Il mio cane canta per sé.
Ne è uscito un curiosissimo diario che sarebbe bello pubblicare proprio per il carattere personale di questa associazione, che libera la fantasia delle persone e la voglia di guardare più a fondo il proprio beniamino a quattro zampe per tirar fuori aspetti nascosti, ma importanti nel definire il carattere.
Cani e musica, accordarsi attraverso la melodia
Questo scherzetto si rifà, peraltro, a un gioco che andava molto di moda quando ero ragazzo, che si chiamava “se fosse” – si sceglieva una persona che tutti conoscevano e poi gli altri dovevano cercare di indovinare il nome facendo domande del tipo: “Se fosse un fiore”, “se fosse un animale”, “se fosse un’automobile”, e via dicendo.
Ma perché ho voluto puntare l’attenzione su questo aspetto che, a prima vista, ha così poco di etologico?
Il motivo è molto semplice, per cercare di far comprendere a più persone possibile che talvolta è meglio cercare di comprendere la relazione con il cane attraverso la musica piuttosto che con il verbale.
Concerto su vibrazioni tonali e ritmiche
Quando vedo un cane giocare o collaborare con un essere umano penso alla musica, vedo e sento in termini musicali, e la relazione mi sembra sempre un concerto su vibrazioni tonali e ritmiche differenti, ma sempre in tentativo di accordo.
Penso che se ciascuno cercasse di accordarsi alla musica del proprio cane, riconoscendone la poetica specifica, tanti problemi svanirebbero come neve al sole.
A cura di Roberto Marchesini, Direttore del Siua
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