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9 cani che hanno fatto la storia

di Redazione Quattrozampe

9 cani che hanno fatto la storia

I cani scandiscono la storia di vita dei loro padroni, questo è innegabile, chiunque ne abbia avuto uno sa che tantissimi ricordi sono legati a momenti trascorsi insieme. Ci sono, però, alcuni cani che sono rimasti nella storia collettiva: per le loro imprese eroiche, perché diventati protagonisti di film ed eventi ricchi di emozioni. Conosciamoli insieme.

Balto e Togo

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Tutti hanno sentito nominare Balto, se non altro per il lungometraggio animato dedicatogli da Spielberg nel 1995. Balto e Togo sono esistiti davvero, erano due Siberian Husky nati nel 1919 in Alaska e vincitori di numerose corse da slitta. La storia che li ha resi famosi è, però, legata a un’epidemia di difterite scoppiata nel gennaio del 1925 in Alaska, a Nome, la cittadina venne messa in quarantena e la gente moriva a causa della mancanza dell’antitossina. Nome era isolata del mondo, irrangiungibile con mezzi tradizionali come aerei e treni, ed è qui entrarono in gioco Balto e Togo. Venne organizzata la Corsa del Siero, utilizzando le slitte con i cani. Venti mute di cani che percorsero a staffetta oltre 500 chilometri, quelle guidate da Balto e Togo arrivarono a coprire oltre 135 chilometri. Il tutto in mezzo alla neve, a 40 gradi sotto lo zero e in soli cinque giorni, quando un corriere postale ne impiegava normalmente venticinque.

Un’impresa eroica che è rimasta nella storia, tanto che al Central park di New York c’è una statua celebrativa di Balto.

Laika

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Laika era una meticcia russa ed è passata alla storia per essere il primo essere vivente a compiere un volo orbitale attorno alla Terra. Venne imbarcata sullo Sputnik-2 il 3 novembre 1957, capsula che una volta lanciata nello spazio non era programmata per il ritorno. In pratica questo esperimento segnava definitivamente la sorte della povera Laika.

In nome del suo eroismo le vennero dedicate: una targa commemorativa all’Istituto Aerospaziale di Mosca, francobolli, prodotti come cioccolata e sigarette, canzoni…

Nel 1998, lo scienziato Oleg Gazenko, responsabile del lancio dello Sputnik 2 si dichiarò rammaricato per il sacrificio di Laika, risultato poi del tutto inutile dal punto di vista scientifico.

Belka e Strelka

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Dopo Laika, Belka e Stelka furono furono lanciate nello spazio in un volo orbitale di una giornata, il 19 agosto 1960, all’interno del razzo Korabl Sputnik-2. A differenza della povera Laika , Belka e Strelka tornarono sane e salve sulla Terra. Oggi riposano nel Museo dei cosmonauti di Mosca.

Fido

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Nelle vite di tutti c’è stato almeno un Fido, nome assegnato per antonomasia ai cani di casa. Ce n’è stato uno più speciale degli altri, trovato e adottato nel 1941 da Luca Soriani, un operaio delle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo. Fido aspettava il suo padrone ogni giorno alla fermata dell’autobus con cui tornava da lavoro, ma nel 1943 la fabbrica fu bombardata e Luca perse la vita. Fido non riuscì ad accettare la scomparsa del padrone, tanto che per ben quattordici anni continuò a presentarsi alla fermata del bus, ad attenderlo. Una storia italiana, simile a quella del famoso Hachiko. Gli venne conferita una medaglia d’oro civile e in sua memoria venne realizzato un monumento in bronzo. Dopo la sua morte, avvenuta il 9 giugno 1958, fu sepolto nel cimitero di Luco dove riposa anche il suo Luca, così da poter stare vicino al suo padrone.

Hachiko

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La storia di Hachiko è conosciuta da tutti, amanti e non degli animali, grazie a un famoso film con protagonista Richard Gere. La sua storia non si discosta molto da quella di Fido, solo che Hachiko nacque nel 1923 a Tokyo. Ogni giorno accompagnava e andava a prendere il suo padrone Hidesaburo Ueno alla stazione Shibuya. Nel 1925 venne a mancare a causa di un improvviso ictus, ma Hachiko continuò ad anadre a tornare dalla stazione ogni giorno, per ben dieci anni, fino alla sua morte. I passanti cominciarono a notarlo e a prendersi cura di lui, tanto da diventare presto un simbolo per tutti i pendolari. Oggi, all’ingresso della stazione di Shibuya, è presente un monumento in bronzo che lo ritrae e ogni anno, l’8 Aprile, si tiene una cerimonia per ricordarlo, a cui partecipano tutte le persone con il proprio cane. Il suo corpo è stato conservato con la tecnica della “tassidermia” ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, alcune ossa furono sepolte accanto alla tomba del suo padrone nel cimitero di Aoyama.

Jofi

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Jofi era il Chow Chow di Sigmund Freud, che visse in sua compagnia dal 1930 al 1937. Freud svolgeva le sue sedute di psicanalisi in compagnia di Jofi, che gli sedeva accanto. Jofi era anche in grado di percepire lo stato d’animo dei pazienti: si sdraiava accanto a loro se erano tranquilli, manteneva le distanze nei momenti di maggior nervosismo. Jofi lasciò Freud nel 1937, lui la sostituì con il Chow Chow Lun, che portò con sé anche nella fuga dai nazisti del 1939.

Sergente Stubby

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Stubby era un cane, ma anche un sergente dell’esercito americano. Primo e unico cane a ottenere un grado. Il suo padrone era il caporale Robert Conroy, insieme parteciparono a numerose azioni militari, durante una di queste salvò la sua compagnia da un attacco di gas venefico e catturò una spia tedesca. Stubby era la mascotte ufficiale del 102nd Infantry Regiment e prestò servizio per 18 mesi e prese parte a diciassette battaglie sul Fronte occidentale. Grazie a questo suo eroismo canino il Presidente degli Stati Uniti gli diede la promozione a sergente. Nel 1921 il generale John Pershing lo decorò della medaglia d’oro della Humane Education Society.

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