Pubblicità
Pubblicità

Cataratta, come riconoscerla

di Redazione Quattrozampe

cataratta cover

Alcune razze di cani risultano particolarmente predisposte alla cataratta, ossia la progressiva opacizzazione del cristallino degli occhi. Barbone, Golden Retriever, Cocker Spaniel, Labrador Retriever, Pastore Tedesco e Schnauzer, sono solo alcune delle specie che rischiano di andare incontro ad un processo degenerativo talvolta molto pericoloso.

Non sono ancora chiari tutti i meccanismi, ma l’opacità che insorge a causa del rigonfiamento e la coagulazione delle proteine strutturali della lente, è un dato di fatto. Il fenomeno può essere reversibile o permanente, e a seconda dei casi, comportare delle complicazioni più o meno gravi come il glaucoma.

L’imprevedibilità del decorso clinico della cataratta, la rende una patologia complessa. Quest’ultima potrebbe ad esempio, compromettere solo parzialmente la vista dell’amico a quattro zampe, oppure integralmente. Tutto dipenderà dall’estensione raggiunta dall’infiammazione.

Una cura vera e propria per la cataratta non esiste. Tuttavia, quando nei casi più gravi si determina la lussazione della lente, è possibile intervenire chirurgicamente per rimuovere il cristallino.

Le forme in cui in genere si presenta la malattia, sono: congenita, giovanile/senile o secondaria.

Le cataratte congenite

Le malformazioni anatomiche che interessano la membrana pupillare o lo Ialoide, ossia quella che riveste il corpo vitreo dell’occhio, possono condurre facilmente a cataratte congenite con danni permanenti. Purtroppo una cura non c’è, se non la via chirurgica.

Le cataratte giovanili e senili

Nei soggetti predisposti, la cataratta insorge nel periodo dello sviluppo. Le molteplici visite periodiche a cui normalmente i cuccioli sono sottoposti, dovrebbero renderla facilmente diagnosticabile.

Dai 7-8 anni in poi, le cataratte senili possono essere considerate un fenomeno comune, insito nel processo d’invecchiamento dell’occhio.

Le cataratte secondarie

Diabete, infiammazioni e traumi di diverso tipo, possono incentivare la formazione di cataratte. Mentre nel diabete, se presa in tempo, può essere un evento di natura reversibile, dovuto all’azione del glucosio sul cristallino, in caso di trauma la gravità della cataratta dipenderà dalla natura dell’infiammazione.  

Pubblicità

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti