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Lhasa Apso: bellezza esotica

di Redazione Quattrozampe

Lhasa Apso

le origini del Lhasa Apso sono incerte, ma ciò di cui siamo sicuri è che questo piccolo cane abitava i monasteri buddisti sulle aspre vette e sulle sublimi terre del Tibet, luoghi che hanno forgiato questo cane sia nel fisico che nello spirito, si suppone che questa razza risalga a circa ottocento anni prima della venuta di Cristo.

2Grazie all’irraggiungibilità degli altopiani tibetani, la purezza della razza è stata tutelata dalla possibilità di mescolarsi con altre. La nascita e lo sviluppo di questa razza si deve proprio ai monaci buddisti del Lhasa, che selezionarono un cane dal carattere risoluto e coraggioso, dal fisico abbastanza robusto da poter sopportare i climi inospitali del Tibet e dall’udito estremamente sensibile, infatti il suo compito era quello di segnalare la presenza di qualcuno o di qualcosa di strano e di avvertire i Mastini Tibetani con il suo latrato, che peraltro non sembra derivare da un cane dalla stazza così ridotta, proprio per questo motivo veniva chiamato “cane dal ruggito di leone”. Il Dalai Lama amava circondarsi da questi eleganti cani, che vivevano la vita monacale con una discrezione simile a quella dei monaci, infatti erano ammessi perfino alle cerimonie religiose. Il Lhasa Apso sbarcò nel vecchio continente nel 1921, grazie a un colonnello inglese a cui il Dalai Lama regalò un esemplare, in Inghilterra questo piccolo cane conquistò subito un gran numero di appassionati e lo stesso anno fu redatto lo standard di razza dal colonnello britannico.

Sempre più famoso

1Col passare degli anni il piccolo Lhasa fu presto conosciuto in tutta Europa e dopo qualche decennio anche negli Stati Uniti, dove ottenne un riscontro molto positivo dagli americani. Effettivamente non era poi così difficile cedere al fascino del Lhasa, con quel caratterino esuberante e vivace, ma allo stesso tempo fiero e coraggioso, disposto a giocare, ma anche a godersi tutte le comodità della vita in appartamento. Ciò che non dimenticherà mai di fare un Lhasa Apso è la guardia: si tiene sempre sul chi va là e quando sente qualcosa che non lo convince, avvisa la sua famiglia abbaiando. È sempre bene fidarsi di lui, perché difficilmente il suo udito sbaglia. Data la sua eccellente inclinazione alla guardia, il Lhasa manterrà sempre un certo riserbo con gli estranei, finché non si accerterà della loro buona fede e allora sarà lui stesso ad avvicinarsi per avere un contatto. Se con le persone che non conosce è riservato, con la sua famiglia sviluppa un legame profondo e, pur non essendo mai troppo invadente, non perderà mai di vista il suo umano. Infatti il Lhasa non è assolutamente un cane che si accontenta di vivere in giardino nella più desolante solitudine, è un cane che deve vivere in appartamento, è perfetto per la vita in città e per coloro che soffrono di allergie. Qualora avesse la possibilità di sgranchirsi le gambe in giardino e di esplorare di tanto in tanto sarebbe comunque un’opportunità molto positiva che stimola il cane a non fossilizzarsi sul divano di casa.

Burbero ma dal cuore d’oro

È fondamentale rammentare sempre che il Lhasa è un cane robusto e vigoroso, la cui resistenza gli consente di fare lunghe passeggiate, anche in montagna! Solitamente non ama condividere il prezioso affetto del suo padrone con altri cani o gatti, ma con un giusto inserimento finirà per affezionarsi al nuovo coinquilino peloso. Per quanto riguarda la compagnia dei bambini, il Lhasa non è esattamente ciò che si può definire un cane che ama farsi manipolare selvaggiamente, ma basta insegnare ai più piccoli il giusto approccio e a rispettare l’indole del cane, così il Lhasa sarà in grado di apprezzare anche una compagnia più giovanile.

 

 

a cura di Giada Rigolli

foto da Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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