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Come addestrare un cane da tartufo

di Redazione Quattrozampe

cane tartufo

Nel 2007 ha trovato, grazie a Rocco, il tartufo bianco più grande del mondo, entrando nel Guiness dei primati.

“Io li abituo fin da piccoli facendo mangiare loro il tartufo mescolato con il cibo”

spiega Cristiano Savini, tartufaio di quarta generazione. La famiglia Savini da anni sa come va addestrato un cane per farlo diventare un vero campione.

Imprinting

cane tartufo

Un rimedio utilizzato dagli allevatori, consiste nello strofinare il tartufo sulle mammelle della mamma. Il cane, infatti, non ha l’istinto naturale per il tartufo, come invece avviene per la caccia alla selvaggina. È dunque necessario dare un imprinting positivo legato alla fase materna.

In genere si utilizza la parte interna del tartufo, più profumata e intensa, in modo che sia ben riconoscibile dal quattrozampe.

Tuttavia, una volta istruito Fido a scovare il prezioso fungo, bisognerà anche insegnargli a non mangiarlo.

“Uso la pallina di plastica del Kinder sorpresa come involucro, metto dei frammenti di tartufo all’interno, chiudo con lo scotch e poi, con un cacciavite, faccio dei piccoli fori per far fuoriuscire l’odore. Il cane, una volta scovata la pallina, dovrà romperla, prendere il tartufo e scambiarlo in cambio del biscottino premio”

racconta l’esperto.

Il metodo basato sul gioco, a differenza di quello basato sulla fame, premia l’azienda, in quanto permette di creare complicità tra cane e padrone.

Le razze più adatte

cane da tartufo

Secondo Savini i meticci sono i più adatti a svolgere questo lavoro.

“Devono avere delle caratteristiche avvezze al tartufo. Ad esempio il peloso non potrà essere di grande statura, in quanto si stancherebbepiù facilmente. Si caccia sotto terra, perché il tartufo è un fungo ipogeo che si sviluppa in simbiosi tra la spora e la pianta, quindi il naso del cane deve essere il più vicino possibile a livello del terreno.”

riferisce a Quattro Zampe.

Ci vuole dunque un cane con le zampe corte, che gli permettano di avvicinare il più possibile il naso a terra. Inoltre è importante che non sia un cacciatore.

“ Se ha nel sangue l’istinto della caccia è finita! Sarà continuamente distratto da lepri e cinghiali”

aggiunge.

Tra i menzionati anche il Lagotto e il Bassotto, sebbene quest’ultimo manchi di agilità.

Rispetto per l’ambiente

Una volta raccolto il tartufo, la buca va sempre ricoperta! Guai a inquinare l’ambiente, il tartufo cresce in aree incontaminate.

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