Carlo e Lulù, la cagnolina che ha imparato il linguaggio dei segni
“Lulù ha cambiato la nostra vita: siamo tutti più sereni” confida Sonia a Raffaella Cocco, medico veterinario dell’università di Sassari, “Ora Carlo vive meglio”.
Ma chi è Carlo?
Carlo è un ragazzino di dodici anni, affetto da sindrome di Charge, patologia genetica rarissima, il cui nome non proviene da quello del medico che l’ha scoperta, ma dalle iniziale delle sei principali problematiche che questa sindrome ha.
Carlo non vede dall’occhio sinistro ed è ipovedente a quello destro. È sordo e non parla. Sin dalla nascita ha subìto dodici operazioni chirurgiche; la prima dopo appena nove ore di vita.
Pet Therapy con Zenia, Aker e Maia.
L’équipe della facoltà ha conosciuto Carlo e la sua famiglia diversi anni fa, quando Pietro e Sonia, i genitori del bimbo malato, decisero di far fare al loro figlio un percorso di terapia assistita con gli animali iniziato con Zenia, Boxer femmina, poi continuato negli anni successivi con Aker, Cirneco dell’Etna, e Maia, Labrador.
Durante questo periodo Carlo ha imparato a familiarizzare con i cani;
All’inizio, infatti, aveva un po’ di timore ad avvicinarsi e di prendersi cura di loro. Quattro anni fa Sonia ha prospettato l’idea di introdurre un cane all’interno della loro famiglia: “Ora siamo pronti per inserire un nuovo membro all’interno della nostra famiglia”, così si era espressa la mamma di Carlo.
L’arrivo di Lulù, cucciola di Labrador.
Prima dell’arrivo di Lulù, cucciola di Labrador, quando quest’ultima aveva appena due mesi, tutta la famiglia (Pietro, Sonia, i genitori ed Emma, sorella di Carlo di due anni più giovane), ha voluto sapere tutto ciò che poteva essere utile per comunicare correttamente con la cagnolina e per farla sentire a suo agio nella nuova vita. Lulù, però, non doveva essere solo un membro della famiglia, ma anche un valido aiuto per Carlo, in relazione a tutte le sue difficoltà.
Il Cane impara il linguaggio dei segni.
L’équipe della facoltà di Sassari ha così deciso di insegnare a Lulù la Lis, la lingua italiana dei segni, con la quale Carlo e la sua famiglia comunicano. Carlo fa un gesto, che può sembrare insignificante, ma Lulù sa che a quel gesto corrisponde una parola, e che Carlo ha bisogno di lei e così corre da lui ed esegue ogni sua richiesta. Carlo e Lulù vivono in simbiosi: lei lo accompagna in tutti i momenti della giornata, ha imparato la lingua dei segni e, tra di loro, si è creata una comunicazione straordinaria.
SONIA: “HA CAMBIATO LA VITA DI MIO FIGLIO”
[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Sonia, mamma di carlo”] Lulù ha fatto qualcosa di straordinario e questa sua formidabile capacità di comunicare ha cambiato la vita di Carlo, gli offre stimoli continui. Tutte le mattine Carlo non si alza dal letto se a svegliarlo non è Lulù. [/penci_blockquote]
Prima di occuparsi di tutte le sue cose, Carlo si prende cura del cane: prepara la colazione per lei, in collaborazione con la sorellina Emma, e poi pensa alla sua.
IL MODELLO DELL’UNIVERSITÀ DI SASSARI
Nella preparazione di Lulù è impagabile l’aiuto di Emma, che partecipa attivamente alle sedute di formazione di Lulù, attraverso il metodo neuropsicologico adottato presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari. Questo modello di training prevede l’inserimento del cane all’età di due mesi all’interno della famiglia e la formazione contemporanea dei membri della famiglia stessa e del cane, al fine di dare a tutti le competenze necessarie per insegnare all’animale sempre nuove parole e corrispondenti gesti, utili nella vita quotidiana. E Lulù, quando si avvicina a Carlo, si mette al suo fianco e non di fronte, sapendo da quale lato viene percepito l’unico raggio nitido di luce.
LULÙ HA ANCHE IMPARATO A RICONOSCERE GLI OSTACOLI
La sindrome di Charge, purtroppo, progredisce e Carlo sta perdendo sempre di più la vista, per questo Lulù sta acquisendo nuove competenze per poter aiutare Carlo a “vedere” gli ostacoli che incontra nel suo cammino. Adesso, infatti, è arrivato il momento di aggiungere nella comunicazione un altro senso, il tatto. Sonia ha confessato: “Adesso il nostro figlio a quattro zampe ci sta stupendo ancora di più, ha imparato a riconoscere gli ostacoli e, attraverso la sua guida, continua a garantire a Carlo l’autonomia negli spostamenti. Infatti, se c’è un ostacolo verticale, come può essere una porta, Lulù si ferma in piedi, se c’è un ostacolo orizzontale, come una buca o un gradino, lei si siede. Sonia, emozionata e commossa, conclude:
[penci_blockquote style=”style-2″ align=”none” author=”Sonia, mamma di Carlo “]Lulù ha migliorato la nostra vita: siamo tutti più sereni e Carlo vive meglio. È il più grande supporto possibile. [/penci_blockquote]
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